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Concetti Chiave

  • La pittura del Quattrocento incarna l'ideale rinascimentale di un'arte che imita la natura, con un'enfasi sulla prospettiva e la razionalità.
  • L'Uomo è al centro della pittura quattrocentesca, con rappresentazioni a misura umana anche nei soggetti sacri.
  • Leggi armoniche basate su matematica e geometria vengono applicate per raggiungere la perfezione ideale nel dipinto.
  • I temi si evolvono con l'inclusione di soggetti profani e mitologici, riflettendo l'identità civile e i valori morali del tempo.
  • I trattati sulla prospettiva e le proporzioni influenzano la pittura, con Firenze come centro delle innovazioni grazie a figure come Masaccio.

Indice

  1. L'arte del Quattrocento
  2. Diffusione delle idee rinascimentali

L'arte del Quattrocento

La pittura del Quattrocento esprime nel modo più diretto l’dea rinascimentale che l’arte debba imitare la natura. A questa ricerca è legata un’ampia riflessione sulla rappresentazione prospettica della realtà.
– L’Uomo è il grande protagonista della pittura quattrocentesca. Anche quando il soggetto è sacro, ogni cosa rappresentata viene pensata in termini razionali, a “misura umana”. – L’artista applica nella composizione pittorica leggi armoniche basate sulla matematica e sulla geometria, volte a rappresentare nel dipinto l’ideale perfezione del creato. – Mutano anche i soggetti. Ai temi sacri si affiancano quelli profani: si diffondono soggetti allegorici, volti a sottolineare l’identità civile della città o i valori morali del committente. Si diffondono personaggi e temi della mitologia classica, sia per collegarsi all’insegnamento degli antichi, sia per infondere significati morali all’uomo nuovo del Rinascimento. Si diffonde poi il genere del ritratto, espressione della nuova committenza laica.

Diffusione delle idee rinascimentali

– Nella diffusione delle conquiste rinascimentali hanno svolto un ruolo importante i trattati: testi che riguardano la prospettiva, le proporzioni dei corpi, la geometria dei solidi. L’Italia centrale: Firenze è la città in cui vengono introdotte le principali novità. Qui Masaccio (1401-1428) applica per primo in modo rigoroso il nuovo linguaggio. Egli supera gli schemi convenzionali della pittura gotica, come negli stessi anni in architettura e in scultura fanno Brunelleschi e Donatello. Sull’insegnamento di Giotto, Masaccio umanizza i suoi soggetti: le figure, solide, fanno intuire la presenza di un corpo sotto i manti; il chiaroscuro è nitido, studiato su una fonte luminosa immaginata come reale. Architetture e personaggi sono disposti entro uno spazio misurabile. I volti assumono una nuova espressività, finalizzata a mostrare i diversi aspetti dell’animo umano.

Domande e risposte