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Pittura ed architettura del Barocco scaricato 2 volte

Concetti Chiave

  • Il Barocco si sviluppa tra il 1600 e il 1700, con Roma come fulcro, e si caratterizza per dinamismo, virtuosismo, e realismo.
  • Caravaggio è noto per la rappresentazione realistica dei soggetti, dando priorità alle figure umane rispetto agli sfondi, come nella "Vocazione di San Matteo".
  • Annibale Carracci fonda l'Accademia del Naturale a Bologna, promuovendo la pittura di genere e il realismo quotidiano, come nel "Mangiafagioli".
  • Gian Lorenzo Bernini rivoluziona San Pietro con il colonnato e la piazza, creando una maestosa armonia tra architettura e natura.
  • Francesco Borromini è celebre per la sua innovativa architettura barocca, usando forme insolite e dinamiche, come nella Chiesa di San Carlo alle quattro fontane.

Indice

  1. Il Barocco
  2. Caravaggio - "Vocazione di San Matteo"
  3. "Crocifissione di San Pietro"
  4. Annibale Carracci (e i fratelli)
  5. "Il mangiatore di fagioli" o "Mangiafagioli"
  6. "La macelleria"
  7. Gian Lorenzo Bernini - Piazza, colonnato e basilica di San Pietro
  8. Baldacchino di San Pietro
  9. Cattedra di San Pietro
  10. Chiesa di Sant'Andrea al Quirinale
  11. Chiesa di San Carlo alle quattro fontane
  12. Chiesa di Sant'Ivo alla Sapienza
  13. Galleria di Palazzo Spada

Il Barocco

Lo stile Barocco si sviluppa tra il 1600 e il 1700 e come centro ha Roma perché è sede della Chiesa e nucleo irradiante della Controriforma, da dove si diffonde in tutta Europa.
Il termine deriva dal portoghese “barroco” o dallo spagnolo “barrueco”, che indica un tipo di perla dalla forma irregolare, ma anche “bizzarro”, “stravagante”, “grottesco” o comunque con una connotazione negativa. L’arte doveva toccare con immediatezza ed efficacia l’animo dei fedeli, doveva persuadere gli eretici ad aderire alla Chiesa cattolica e doveva essere grandiosa per imporsi e per convincere. Doveva saper sedurre e commuovere per conquistare il gusto attraverso la capacità di suscitare emozioni e sentimenti. Se l’arte suscita un’emozione vuol dire che è vera. Nell’arte spicca l’egemonia della Chiesa che commissiona opere per combattere i movimenti protestanti. Le caratteristiche principali sono: forte dinamismo, virtuosismo, realismo, cura dei dettagli, spiccata interiorità e ricerca dell'effetto meraviglia. All'opposto dell'era rinascimentale il barocco concentra la sua attenzione nell'anomalia, nell'eccezione che si trova in natura. L'arte figurativa preferisce la finzione: le chiese barocche presentano volte affrescate in modo da suscitare la sensazione di uno spazio verticale e infinito, che si identifica con il cielo. Ogni aspetto della vita umana è sottoposto all'osservazione dell'artista barocco, letti in una luce sempre drammatica e contrastata secondo la visione del mondo irrequieta dell'età della Controriforma. L'artista barocco indaga aspetti del reale mai prima esaminati e riprodotti. Altre caratteristiche sono: espressione della realtà interiore, tensione che prelude all'azione, movimento e gesto significativo, atteggiamento eloquente, espansione e pathos. Nei soffitti delle chiese e dei palazzi si fingono spazi infiniti, in architettura la linea curva o a spirale dilata lo spazio. La città si arricchisce di strade apparentemente senza fine o interrotte da piazze con spazi illusori. La cupola non è più un elemento conclusivo dello spazio della chiesa: al suo interno lo sguardo si perde nella luce, quasi a simboleggiare l'infinito. L'architettura diventa scultura, la scultura ha tonalità che la avvicinano alla pittura. lI marmo finge la ruvida roccia, o acquista la leggerezza della seta. Lo spazio barocco è studiato in relazione alla penetrazione della luce. In Caravaggio la luce crea il movimento e rende drammatico ogni evento. Per effetto della luce radente le opere di pittura e di scultura si caricano di zone con grande concentrazione di luce. Tutto da senso di movimento. In architettura, le figure semplici sono utilizzate assemblate o inserite in altre. Trionfa l'ellisse perché, avendo due centri, obbliga l’occhio a spostarsi continuamente. La fontana si inserì nella città con la sua mutevolezza di scultura e architettura, continuamente variabile nel suono e nello scintillio dell'acqua. L'architettura si fonde, per mezzo della fontana, con la natura. La ricerca dell'infinito porta a creare soluzioni che ingannano l'occhio sulle distanze. Nella Galleria a Palazzo Spada Francesco Borromini finge uno spazio lungo 37 metri mentre è di 8 metri.

Caravaggio - "Vocazione di San Matteo"

Sono pochi i quadri in cui Caravaggio dipinge lo sfondo, che passa nettamente in secondo piano rispetto ai soggetti, i veri e soli protagonisti della sua opera, che sono rappresentati come persone vere e non come personaggi idealizzati.

"Crocifissione di San Pietro"

La plasticità delle figure viene evidenziata dalla particolare illuminazione che teatralmente sottolinea i volumi dei corpi che escono improvvisamente dal buio della scena.

Annibale Carracci (e i fratelli)

Più famoso dei fratelli Ludovico e Agostino. Fondano, intorno al 1585 a Bologna l'Accademia del Naturale: la sua finalità principale era quella di promuovere negli allievi la riproduzione dal vero. In seguito, si chiamerà l'Accademia dei Desiderosi: "per il desiderio che c'era in tutti d'imparare". Infine, si chiamerà l'Accademia degli Incamminati: ogni allievo era chiamato ad un impegnativo percorso di formazione artistica. Annibale focalizzò l’attenzione sulla realtà quotidiana, con la pittura di genere.

"Il mangiatore di fagioli" o "Mangiafagioli"

In questo dipinto l'artista raffigura un popolano nell'atto di divorare con avidità una scodella di fagioli. Sul tavolo sono disposti i poveri oggetti della mensa contadina: una brocca, un bicchiere, un coltello, un piatto e dei porri. Centro dell'intera rappresentazione è la scodella di fagioli, posta al centro del dipinto. La scena è spoglia, lo sfondo cupo e piatto: in questo modo l'attenzione dello spettatore si concentra immediatamente sul personaggio. L'uomo è colto nell'attimo in cui porta alla bocca una cucchiaiata di fagioli (la voracità è resa dallo sgocciolamento del brodo nella scodella). Realismo crudo: gli occhi del contadino sono fissi e la bocca spalancata. I colori appaiono spenti e terrosi: contribuiscono a creare un senso di semplice e povera quotidianità. Vincent Van Gogh prenderà ispirazione da questo quadro per dipingere i suoi celeberrimi "Mangiatori di patate".

"La macelleria"

L’uomo non è più protagonista ma è rappresentato alla pari degli altri oggetti.

Affreschi di Palazzo Farnese a Roma Sulla volta a botte della Galleria, Annibale Carracci crea l'illusione di 9 dipinti appesi, con le loro cornici, come a raffigurare una sorta di sfarzosa pinacoteca. Dietro di essi Annibale rappresenta una finta struttura architettonica prospetticamente aperta sul cielo. Complessa raffigurazione mitologica. Negli affreschi Annibale Carracci riesce a conciliare l'equilibrio e la compostezza della rappresentazione classica (i gruppi dei personaggi sono distribuiti in modo simmetrico) gusto barocco per le prospettive fantastiche e suggestive (finti quadri appesi) e gli spazi illusori (il soffitto aperto sul cielo).

Gian Lorenzo Bernini - Piazza, colonnato e basilica di San Pietro

La basilica fu realizzata sul luogo del martirio di San Pietro. Costantino avviò la costruzione di una Basilica sopra la tomba di San Pietro, consacrata nel 329. Nel 1505 papa Giulio Il affidò a Bramante il progetto di una nuova basilica. L'idea di Bramante prevedeva una croce greca (pianta centrale considerata ideale nel Rinascimento) con quattro absidi semicircolari, quattro campanili angolari, quattro cupolette e un'enorme cupola centrale. Dopo la morte di Bramante, nel 1514, lo succede Raffaello Sanzio che progetta una basilica longitudinale, con tre absidi uguali leggermente sporgenti dalle linee rette del perimetro. Dopo la morte di Raffaello nel 1520 lo succede Michelangelo nel 1547, che elaborò un nuovo progetto conservando la pianta centrale del Bramante con una grande cupola centrale ispirata alla doppia calotta di Brunelleschi per Santa Maria del Fiore a Firenze. Dopo la morte di Michelangelo nel 1564 la cupola fu portata a termine nel 1590 da Giacomo Della Porta con qualche modifica: conferisce alla cupola un aspetto a sesto rialzato per ridurre le spinte laterali della calotta. ( La cupola è alta 136 metri e ha un diametro di 43 metri.) A seguito della conclusione del Concilio di Trento nel 1563, che prescriveva la pianta longitudinale nella costruzione delle chiese (tutti i fedeli si trovavano così nella stessa posizione rispetto al celebrante), dopo il 1602 papa Clemente VI affidò la direzione della fabbrica a Carlo Maderno. Carlo Maderno trasforma la croce greca di Michelangelo in croce latina aggiungendo un avancorpo longitudinale ad una sola navata coperta con volte a botte e alte cappelle che la fiancheggiano con grandi arcate intervallate da pilastri. L'allungamento dell'edificio allontana la cupola di Michelangelo che resta nascosta e perde imponenza. Allora Maderno costruisce una facciata bassa in modo che la cupola sia visibile almeno a una certa distanza. Maderno, per equilibrare la facciata e non farla sembrare troppo larga, aveva previsto due campanili laterali poggiati sulle brevi ali laterali (le fondamenta non ressero li peso dei campanili ed il progetto fu abbandonato). Gian Lorenzo Bernini troverà la soluzione per restituire alla cupola di Michelangelo la grandiosità persa. Bernini darà alla chiesa pontificia l'aspetto attuale con la piazza ed il colonnato di San Pietro. L'attuale piazza S. Pietro fu racchiusa con un colonnato realizzato da Gian Lorenzo Bernini sotto il pontificato di Alessandro VI Chigi e di Clemente XI dal 1657 al 1665. I due emicicli laterali sono costituiti da due colonnati alti 18,60 m compresa la balaustra. Le colonne doriche, di travertino, sono disposte in quattro file e formano tre gallerie. lI centro di ciascun emiciclo è indicato, sul pavimento della piazza, da due dischi di porfido; se ci si colloca su uno di essi, si vede una sola fila di colonne invece di quattro. Sopra il colonnato sono poste novantasei statue di martiri, confessori, vergini ed anacoreti, alte 3,20 m. Le colonne sono ordinate in quattro file parallele. lI colonnato diventa dinamico giacché cambia con lo spostamento dello spettatore, sia perché gli ingressi laterali determinano una visione obliqua rispetto alla facciata sia perché la forma ellittica da un senso dilatatorio trasversale. Man mano che lo spettatore si avvicina alla facciata della basilica si susseguono diverse visioni prospettiche con continue variazioni aprendosi nuovi spazi e nuove vedute. Bernini costruisce un colonnato a pianta quasi ellittica (un ovale che risulta molto simile a una elisse) con l'asse maggiore parallelo alla facciata e lo congiunge ala facciata della basilica mediante due corpi rettilinei divergenti in modo da costituire due piazzali attigui, uno ovale, l'altro trapezoidale. Poiché la distanza dello spettatore alla facciata della chiesa potrebbe rimpicciolire la percezione della cupola e della facciata, i due corpi rettilinei di collegamento sono divergenti, per contrastare la naturale convergenza ottica, così da evitare un ulteriore allontanamento dovuto alla prospettiva. l'ellisse del colonnato è staccata dalla facciata della chiesa così da portare lo spettatore alla distanza giusta per apprezzare la cupola di Michelangelo in tutta la sua grandezza. La larghezza del passaggio dall'ellisse al trapezio corrisponde a quella reale della basilica, non a quella della facciata. La facciata riacquista così il suo equilibrio. Dal punto di vista simbolico la vasta piazza, che raccoglie i fedeli come l'antico quadriportico paleocristiano, e la forma ellittica del colonnato costituiscono quasi l'abbraccio ideale della Chiesa a tutti i fedeli. Bernini aveva immaginato l'ingresso alla piazza da due piccole strade in modo tale che l'impianto prospettico non risultava più quello centrale con punto di vista unico (tipico rinascimentale) ma aveva due punti di vista (due impianti prospettici diversi ) in corrispondenza dei due ingressi. Queste strade furono distrutte nel 1937 per aprire un'unica strada, l'attuale Via della Conciliazione. L'obelisco di granito rosso era stato portato a Roma dall'imperatore Caligola e collocato al centro della spina del circo omonimo in cui, in seguito, fu crocefisso l'apostolo Pietro. Le due fontane sono di Carlo Maderno e di Carlo Fontana. Nel 1629 Urbano VI Barberini affido la decorazione interna della basilica a Gian Lorenzo Bernini. L'immenso spazio interno è articolato in tre navate per mezzo di robusti pilastri sui quali si aprono grandi archi a tutto sesto. Lungo le navate, presso i 45 altari e nelle 11 cappelle che si aprono all'interno della basilica, sono ospitati diversi capolavori di inestimabile valore storico ed artistico. La navata centrale, lunga 187 metri ed alta circa 45 metri, è coperta da una un'ampia volta a botte e culmina, dietro al colossale Baldacchino di San Pietro, nella monumentale Cattedra.

Baldacchino di San Pietro

Si trova al centro della chiesa, sovrasta l’altare papale e venne costruito per riempire il vuoto sotto la cupola, creando un effetto ascensionale verso l’alto. Per la fusione del baldacchino si utilizzarono le formelle bronzee che ornavano il soffitto del pronao del Pantheon, da cui il famoso detto "quello che non fecero i barbari, fecero i Barberini". lI baldacchino è composto da quattro colossali colonne tortili ornate con scanalature a spirali, rami di olivo e di alloro, e capitello composito; la copertura, con volute e statue angolari di straordinaria eleganza, culmina con una sfera di bronzo dorato. Sotto il baldacchino si trova la tomba di San Pietro, nella quale, secondo la tradizione, sono conservati i resti dell'Apostolo. Sopra il baldacchino si erge maestosa la cupola. L'iscrizione in latino alla base della cupola recita le parole: "Tu sei Pietro, e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e a te darò le chiavi del regno dei cieli".

Cattedra di San Pietro

Si trova nell’abside della basilica. Al centro si trova li trono in bronzo dorato, al cui interno è situata la cattedra lignea vera e propria. Quattro colossali statue in bronzo raffigurano i quattro dottori della Chiesa (sant'Agostino, sant'Ambrogio, sant'Atanasio e san Giovanni Crisostomo) nell'atto di sorreggere la cattedra, che pare librarsi senza peso su nuvole di stucco dorato. Sopra il trono, in una raggiera di stucchi dorati contornata da angeli, si trova l'unica vetrata colorata dell'intera Basilica di San Pietro (in alabastro) raffigurante una colomba, simbolo dello Spirito Santo.

Chiesa di Sant'Andrea al Quirinale

La chiesa venne commissionata nel 1658 per volontà del Papa Alessandro VI Chigi, a Gian Lorenzo Bernini che la considerò la sua migliore opera. Questa piccola chiesa è a pianta ovale con l'asse maggiore perpendicolare a quello d'ingresso. La facciata si apre su un piccolo slargo ampliato da due ali concave, che dilatano illusionisticamente lo spazio (sul modello del colonnato della Basilica di San Pietro in Vaticano.) Un dinamico gioco di linee concave e convesse coinvolge lo spettatore invitandolo ad entrare. Un portico esterno semi-circolare, sopportato da colonne ioniche, sporge dall'alta e stretta facciata, sormontato da una trabeazione. Una gradinata semicircolare introduce alla chiesa. Al centro della facciata, inquadrata da lesene corinzie, è posizionato un finestrone semicircolare. L'interno maestoso è ispirato a quello del Pantheon. Le cappelle radiali sono arretrate in modo da non interrompere li ritmo continuo dell'ovale della pianta. L'impressione è di grande spazio, accentuato dalla diffusa luminosità dell'insieme, provenienti dalle numerose finestre della cupola e del lanternino. La luce fa risaltare la grande ricchezza degli stucchi, dei marmi policromi e delle dorature. L'interno é decorato con marmi policromi, dorature e stucchi. Bernini considerò questo suo progetto il suo solo lavoro "perfetto". Infatti, suo figlio, che fu anche il suo biografo, scrisse che suo padre, negli ultimi anni della sua vita, trascorse innumerevoli ore seduto all'interno della chiesa ammirando i marmi policromi, gli affreschi dorati, gli stucchi imbiancati, e il gioco delle luci, soprattutto vicino all'altare maggiore, e le luci che filtravano attraverso la cupola.

Francesco Borromini Gli edifici progettati da lui (perlopiù chiese) trasformano Roma in una città barocca. Si dedica esclusivamente all’architettura, è in continua ricerca di forme insolite con tanto volume e, nei suoi edifici, la combinazione di masse piene e vuote da luogo ad un movimento dinamico e ad una gran teatralità.

Chiesa di San Carlo alle quattro fontane

Dedicata a Carlo Borromeo, arcivescovo di Milano, è soprannominata San Carlino per le sue ridotte dimensioni tanto da coprire con la sua area quella di uno solo dei quattro pilastri che sorreggono la cupola della basilica di San Pietro in Vaticano. Nella facciata Borromini utilizza due ordini giganti che dividono la facciata in due parti: una superiore e una inferiore. La parte inferiore è caratterizzata dalla successione di superfici concava - convessa - concava; mentre la superiore presenta tre parti concave di cui la centrale ospita un'edicola convessa. Borromini gioca con la concavità e la convessità delle pareti creando una facciata dinamica, piena di movimento. La piccola chiesa ha una pianta ellittica con quattro grandi nicchie attorno al muro. Crea un continuo e ondulato trapasso tra superfici concave e convesse. La cupola ovale è rivestita con cassettoni di varie forme (ottagoni, esagoni e croci) che si rimpiccioliscono verso il centro in modo da aumentare l’impressione di altezza. La cupola è arretrata rispetto al cornicione decorato da una corona fiammeggiate, facendo così sembrare che non si appoggia sull'architettura sottostante e enfatizzandone la simbologia di "spazio divino". L'ambiente è illuminato da una luce diffusa proveniente sia dalla lanterna che da finestre aperte sul tamburo, nascoste all'interno dal fregio in stucco sopra l’imposta della cupola.

Chiesa di Sant'Ivo alla Sapienza

La pianta stellare deriva dall'integrazione del progetto originale di Giacomo Della Porta con gli studi di architettura antica. lI palazzo e il cortile, realizzati da Giacomo della Porta lasciavano uno spazio quadrangolare molto limitato per far sorgere Borromini sceglie una matrice triangolare, raddoppia li triangolo equilatero per creare una stella a sei punte che occupi tutta la superficie a disposizione, ed a questa forma sottrae ed aggiunge spazi circolari secondo un rigoroso schema logico. >pianta centralizzata. >mistilinea. >stella a sei punte. > le mura ricalcano il perimetro della stella. La cupola si innesta direttamente sui muri perimetrali seguendo il ritmo delle sporgenze e rientranze del muro, in modo da accelerare dinamicamente la sensazione di elevazione verticale della cupola. All'interno li fluire concavo e convesso delle pareti viene interrotto da angoli vivi e segmenti rettilinei. All'interno i pilastri giganteschi delimitano lo spazio a forma stellare. La lanterna che all'interno è completamente rotonda, all'esterno è composta da sei parti concave con doppie colonne che terminano in pinnacoli altissimi. La lanterna finisce molto prima della spirale che sale verso l'alto e non trova corrispondenza in una forma interna. All'esterno la cupola è coperta da un tamburo convesso e si conclude con un'alta lanterna con un coronamento a spirale, come un ideale percorso ascensionale. La linea a spirale della lanterna produce un effetto di movimento ascensionale. L'aspirazione all'infinito è data dalla spirale, e la leggerezza si evidenzia con la gabbia di ferro e li globo posti sopra le fiamme che, come la luce di un faro, devono illuminare li fedele. All'interno della cupola, verso l’alto, le decorazioni di stelle si rimpiccioliscono suggerendo altezze infinite. L'effetto della luce, che entra incrociandosi sia dalla lanterna sia dalle finestre unito al candore delle mura, rende le pareti della chiesa diafane e trasparenti.

Galleria di Palazzo Spada

lI colonnato prospettico si trova nel piccolo atrio tra la biblioteca e il cortile. La galleria è lunga 8,60 metri ma suggerisce la sensazione di essere profonda 40 metri circa. L'artificio è basato sulla progressiva convergenza concreta e non solo prospettica degli elementi architettonici verso i punti di fuga (si abbassa progressivamente la cornice sopra le colonne e contemporaneamente si alza gradualmente li livello del pavimento) Le colonne diventano più corte, le volte cassettonate, con le relative cornici, diventano più basse, il pavimento si eleva di quota. L'arco frontale è alto 6metri circa e largo 3, quello di fondo è alto 2 metri e largo 1m circa. Quando l'osservatore raggiunge la statua posta infondo si sorprende di scoprirla alta solo 80 cm.

Domande da interrogazione

  1. Quando si sviluppa lo stile Barocco?
  2. Lo stile Barocco si sviluppa tra il 1600 e il 1700.

  3. Qual è il significato del termine "barroco" o "barrueco"?
  4. Il termine "barroco" o "barrueco" indica un tipo di perla dalla forma irregolare, ma anche "bizzarro", "stravagante", "grottesco" o comunque con una connotazione negativa.

  5. Quali sono le caratteristiche principali dello stile Barocco?
  6. Le caratteristiche principali dello stile Barocco sono il forte dinamismo, il virtuosismo, il realismo, la cura dei dettagli, la spiccata interiorità e la ricerca dell'effetto meraviglia.

  7. Quali sono alcune opere famose degli artisti Barocchi?
  8. Alcune opere famose degli artisti Barocchi sono "La Vocazione di San Matteo" di Caravaggio, "La Crocifissione di San Pietro" di Caravaggio, "Il Mangiatore di Fagioli" di Annibale Carracci e "La Cattedra di San Pietro" di Gian Lorenzo Bernini.

  9. Quali sono alcune caratteristiche dell'architettura Barocca?
  10. Alcune caratteristiche dell'architettura Barocca sono l'uso di linee curve o a spirale per dilatare lo spazio, l'illusione di spazi infiniti, l'egemonia della Chiesa nella commissione di opere, l'uso della luce per creare movimento e drammaticità, e la fusione dell'architettura con la natura.

Domande e risposte