Concetti Chiave
- Il "Miracolo di san Marco" di Tintoretto, dipinto nel 1548, raffigura la liberazione di uno schiavo cristiano grazie al santo.
- L'opera presenta un'ambientazione scenografica influenzata dal trattato di architettura di Sebastiano Serlio, con colonnato e pergolato in primo piano.
- La composizione è teatrale, con personaggi in pose concitate e torsioni manieristiche, e un uso marcato del contrasto tra ombre e sfondo luminoso.
- La luce nell'opera è innaturale, con una fonte violenta e fredda che illumina san Marco proveniente da destra.
- Lo stile di Tintoretto si distingue per il suo carattere scenografico, teatrale e l'inquieta espressività, differenziandosi dai canoni veneziani.
Il miracolo di san Marco
Miracolo di san Marco è stato dipinto da Tintoretto nel 1548 per la Scuola di San Marco. Il grande telero rappresenta la liberazione di uno schiavo cristiano avvenuta grazie all'apparizione del santo, che spezza le corde e le armi con cui l'uomo sta per essere torturato perchè aveva adorato le spoglie dell'evangelista senza il permesso del padrone.
L'ambientazione scenografica
L'ambientazione è scenografica e influenzata dal contemporaneo trattato di architettura di Sebastiano Serlio: un colonnato e un pergolato fanno da quinte, mentre lo sfondo è un loggiato manierista.
La composizione in primo piano, che con ombre marcate e colori violenti si staglia per contrasto sullo sfondo luminoso, è enfatica e teatrale: tutti i personaggi sono colti in atteggiamenti concitanti e in manieristiche torsioni potentemente plastiche, dallo schiavo riverso, il cui corpo è scorciato con virtuosisimo, a san Marco, che sopraggiunge improvviso e in controluce dall'alto, rivelando gli influssi della pittura michelangiolesca.
Anche l'uso della luce non è naturale, poichè a quella del cielo si unisce una fonte di luce violenta e fredda proveniente da destra dall'esterno del quadro, da dove viene il santo.
Lo stile di Tintoretto si distingue dai canoni della pittura veneziana per i suoi modi scenografici e teatrali, gli spunti visionari e un'inquieta espressività.