Concetti Chiave
- Il Tondo Doni è un'opera realizzata da Michelangelo su commissione di Agnolo Doni, rappresentando la Sacra Famiglia con un focus sulla torsione e il movimento dei corpi.
- La composizione del dipinto mescola due prospettive, simbolizzando il passaggio dal mondo antico a quello cristiano, con San Giovanni Battista come intermediario.
- La torsione esagerata delle figure e l'uso di colori vivaci e contrasti di luce e ombra rendono l'opera innovativa per l'epoca, richiamando l'arte scultorea di Michelangelo.
- Michelangelo si ispira al gruppo di Laocoonte per alcune pose dei personaggi, evidenziando la sua passione per le sculture antiche.
- Il Tondo Doni è considerato una tappa fondamentale nel percorso artistico di Michelangelo, anticipando il suo lavoro sulla Cappella Sistina e influenzando lo sviluppo del Manierismo.
Indice
Formazione e prime opere di Michelangelo
Durante il periodo della sua formazione fiorentina, Michelangelo scopre le sculture antiche e dichiara di essere attratto dalle loro forme potenti Mostra interesse anche per i pittori fiorentini quali Masaccio e Giotto.
Contemporaneamente alle sue prime grandi sculture, come la Pietà della Basilica di San Pietro oppure il David della Galleria dell’accademia, egli ci cimenta anche con la pittura con La Santa famiglia con il piccolo San Giovanni Battista, chiamato anche Tondo Doni.Descrizione del Tondo Doni
Il quadro ha una forma rotonda e si tratta di una commissione da parte di Agnolo Doni, un ricco commerciante e mecenate fiorentino, imparentato con ala potente famiglia Strozzi a seguito del suo matrimonio con Maddalena Strozzi. Esso rappresenta la Sacra Famiglia, con la Vergine, il Bambino Gesù e San Giuseppe. Questa opera d’ispirazione religiosa, destinata ad uso privato, fu senza dubbio realizzata in occasione di un avvenimento di famiglia come il matrimonio del committente o la nascita della loro figlia. Nel tondo, Giuseppe porge la mano al Bambino e alla Vergine che si gira per afferrarlo in un movimento di torsione esagerato. I tre personaggi, situati in primo, possono essere iscritti in una forma piramidale. Dietro a loro, un muretto crea una separazione orizzontale fra il primo piano e lo sfondo. Il piccolo San Giovanni battista, con una croce, si trova dietro al limite della scena. Il suo sguardo e quello di Maria convergono verso Gesù Bambino in un movimento di elevazione. Lo sfondo è occupato da personaggi maschili nudi, secondo l’uso delle statue antiche. La composizione è costruita mescolando due prospettive, ognuna delle quali ha il proprio punto di fuga: quello dello sfondo è più basso rispetto a quello del primo piano.
Simbolismo e prospettiva nel Tondo Doni
L’opera che può essere inscritta in un cerchio dalla forma perfetta, rappresenta il mondo antico e il mondo nuovo: il secondo inizia con la nascita di Cristo, mentre il primo è simboleggiato dai nudi dello sfondo che hanno adottato la stessa posa delle statue antiche ed incarnano l’umanità
La posizione di uno dei nudi, sulla destra, seduto, con le gambe allargate e con il braccio teso si ispira al gruppo di Laocoonte, scoperto a Roma nel 1505 e subito acquistato da papa Giulio II. Lo stesso ricorso alla doppia prospettiva ha un valore simbolico poiché quello del mondo pagano è collocata più in basso rispetto a quella del mondo di religione cristiana. I due universi sono rappresentati senza essere mescolati. San Giovanni battista, collocato fra i due e quindi nel punto di unione, occupa un ruolo di “traghettatore” poiché il sacramento del Battesimo che egli introduce e diffonde permette di accedere al mondo nuovo. Si può quindi affermare che in qualche modo l’immagine rappresenta la tappa iniziatica del passaggio da un mondo all’altro.
Innovazione artistica di Michelangelo
In questa mescolanza di pagano e di religioso, Michelangelo esalta la torsione quindi il movimento dei corpi e l’ampiezza dei drappeggi, sono un’illuminazione quasi teatrale. Tali scelte estetiche, abbastanza sorprendente per un’immagine sacra, rinnovano totalmente il genere di pittura. Il corpo di Gesù Bambino si appoggia su quello della madre in una contorsione che appare eccessiva. Nello stesso modo la Vergine, nel suo movimento di lato per tenere il Bambino adotta una posizione scomoda e non consueta nelle rappresentazioni tradizionali. Del tema della Vergine col Bambino che di solito sono molto equilibrate. La muscolatura è sottolineata e valorizzata dagli effetti di ombra e di luce; infatti, la spalla, l’avanbraccio, la mano e il viso sembrano essere quasi scolpiti e trattati come un basso rilievo. A questo proposito, non bisogna mai dimenticare che Michelangelo era soprattutto uno scultore. Questa maniera scultorea di dipingere ricorda il “Tondo Pitti”, scolpito nel marmo dallo stesso artista. La luminosità dei colori e l’intensità dei contrasti evoca un mondo soprannaturale.
Importanza storica del Tondo Doni
Il Tondo Doni può essere considerato come un’opera fondamentale nel percorso dell’artista. Infatti, due anni più tardi, Michelangelo inizia la sua opera più grande, l’affresco della Cappella Sistina, in cui il suo genio raggiunge il punto culminante nel dipingere un universo di forme umane che invoca il divino. Per il cromatismo delle sue pitture e per la potenza e la forza dei corpi che dipinge, Michelangelo rinnova il linguaggio artistico. Per questo, egli ha un ruolo fondamentale nello sviluppo del Manierismo in Europa nel XVI secolo.
Dipinta fra il 1503 e il 1504, l’opera è conservata nella Galleria degli Uffizi, a Firenze
Domande da interrogazione
- Qual è l'importanza del Tondo Doni nel percorso artistico di Michelangelo?
- Quali sono le caratteristiche principali della composizione del Tondo Doni?
- In che modo Michelangelo integra elementi scultorei nella pittura del Tondo Doni?
- Qual è il significato simbolico della doppia prospettiva nel Tondo Doni?
- Come Michelangelo rinnova il genere della pittura sacra con il Tondo Doni?
Il Tondo Doni è considerato un'opera fondamentale nel percorso di Michelangelo, poiché anticipa il suo lavoro più grande, l'affresco della Cappella Sistina, e rinnova il linguaggio artistico con il suo cromatismo e la forza dei corpi dipinti.
La composizione del Tondo Doni mescola due prospettive con punti di fuga differenti e rappresenta il mondo antico e il mondo nuovo, con San Giovanni Battista che funge da "traghettatore" tra i due.
Michelangelo integra elementi scultorei nel Tondo Doni attraverso la muscolatura evidenziata e trattata come un basso rilievo, ricordando la sua formazione di scultore.
La doppia prospettiva nel Tondo Doni ha un valore simbolico, con il mondo pagano collocato più in basso rispetto al mondo cristiano, rappresentando la transizione tra i due universi.
Michelangelo rinnova il genere della pittura sacra con il Tondo Doni attraverso scelte estetiche sorprendenti, come la torsione dei corpi e l'ampiezza dei drappeggi, che conferiscono un'illuminazione quasi teatrale.