Concetti Chiave
- La Creazione di Eva nella Cappella Sistina è centrale nella narrazione biblica della Genesi e presenta figure monumentali ispirate alla scultura classica.
- Profeti e Sibille decorano gli spazi tra le vele, simboleggiando l'unione di mondo classico e cristiano attraverso la previsione della venuta di Cristo.
- Michelangelo utilizzò una punta metallica per trasferire i disegni preparatori sull'intonaco, unendo pittura e scultura per un effetto tridimensionale.
- Il restauro degli anni '80 ha rivelato i colori vivaci originali degli affreschi, nascosti per secoli da una patina grigia.
- Il concetto di «non finito» in Michelangelo è espresso lasciando intenzionalmente incomplete alcune opere per esaltarne l'espressività, come nel San Matteo.
La creazione di Eva
Posta esattamente al centro della volta della Cappella Sistina La creazione di Eva costituisce, assieme alla Creazione di Adamo, una delle tappe fondamentali del racconto biblico della Genesi, cioè l’inizio della storia dell’universo e dell’uomo fino alla prigionia degli Ebrei in Egitto. Nel riquadro centrale vediamo Dio Padre che, con il gesto della mano, avvicina a sé Eva, mentre Adamo, dorme appoggiato al tronco di un albero rinsecchito. All’esterno del riquadro due coppie di ignudi sorreggono, per mezzo di una fascia, dei medaglioni in finto bronzo avvolti da rami di rovere con ghiande, un omaggio al simbolo araldico del committente della volta (papa Giulio II che apparteneva alla famiglia dei Della Rovere). Tutte le figure hanno un’imponenza statuaria. Michelangelo riteneva infatti che, per fare della buona pittura, bisognasse avvicinarsi quanto più possibile alla scultura, dando cioè l’illusione della tridimensionalità. Egli realizzò degli atletici nudi maschili, ciascuno dei quali, attraverso un movimento di torsione, mette in risalto il volume e la possente muscolatura. I suoi modelli di riferimento erano le antiche sculture classiche, come il Torso del Belvedere verso cui Michelangelo provava un’autentica venerazione.
Profeti e Sibille
Negli spazi tra le vele e i riquadri centrali si alternano le colossali figure dei Profeti e delle Sibille
I profeti come Isaia sono raffigurati seduti su troni di marmo; ciascuno è intento a consultare libri o rotoli di pergamene. Pur appartenendo al mondo pagano, le Sibille furono considerate dalla Chiesa capaci di prevedere la venuta di Cristo. Nella volta della Cappella Sistina l’alternanza con i Profeti voleva alludere alla possibile concordanza d’intenti tra il mondo classico e quello cristiano.
Tecniche di Michelangelo
Per riportare sulle pareti curve le centinaia di disegni preparatori da lui predisposti, Michelangelo usò una punta metallica: con questo strumento egli ricalcava dal cartone, sull’intonaco ancora umido, le linee guida necessarie per l’esecuzione. Tra il 1980 e il 1989 si concluse il restauro della volta: è stata asportata la patina grigiastra depositata sugli affreschi dal tempo e dal fumo delle candele. Questo ha permesso di scoprire che Michelangelo usava colori accesi e di grande contrasto visivo.
Scultura non finita
Ci sono due modi d’intendere una scultura «non finita»: quando l’artista non riesce a terminare l’opera, lasciandola dunque incompleta, oppure quando l’artista lascia intenzionalmente non conclusa una scultura per accrescerne la forza espressiva. Come nel San Matteo [3], dove Michelangelo lasciò una parte della scultura ancora imprigionata nel marmo, trascurando di levigare la superficie per accrescerne la sua qualità espressiva.
Domande da interrogazione
- Qual è il significato della Creazione di Eva nella Cappella Sistina?
- Come sono rappresentati i Profeti e le Sibille nella Cappella Sistina?
- Quali tecniche ha utilizzato Michelangelo per l'esecuzione degli affreschi della Cappella Sistina?
- Cosa si intende per «non finito» nelle opere di Michelangelo?
La Creazione di Eva, situata al centro della volta della Cappella Sistina, rappresenta una tappa fondamentale del racconto biblico della Genesi, illustrando l'inizio della storia dell'universo e dell'uomo.
I Profeti, come Isaia, sono raffigurati seduti su troni di marmo, intenti a consultare libri o pergamene, mentre le Sibille, pur appartenendo al mondo pagano, sono considerate capaci di prevedere la venuta di Cristo, alludendo a una concordanza tra mondo classico e cristiano.
Michelangelo ha usato una punta metallica per ricalcare le linee guida dai cartoni sull'intonaco umido, permettendo la trasposizione dei disegni preparatori sulle pareti curve della Cappella.
Il «non finito» può riferirsi a opere lasciate incomplete per mancanza di tempo o intenzionalmente non concluse per accrescere la forza espressiva, come nel caso del San Matteo, dove Michelangelo ha lasciato parte della scultura imprigionata nel marmo.