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Concetti Chiave

  • Antonello da Messina ha rinnovato la ritrattistica italiana introducendo il ritratto di tre quarti a mezzo busto, un'innovazione ispirata dai maestri nordici come Jan van Eyck.
  • Le sue opere sono caratterizzate da figure in primo piano che emergono da un fondo scuro grazie a una luce direzionata, conferendo stabilità e profondità spaziale.
  • Antonello utilizza la luce non solo per modellare la forma fisica ma anche per esplorare la dimensione psicologica del soggetto ritratto.
  • Grazie alla tecnica della pittura a olio, Antonello riesce a creare effetti di trasparenza e chiaroscuro attraverso velature di colore.
  • Nel 1476, Antonello si trasferisce in Sicilia rifiutando un incarico a Milano, ma non fonda una vera scuola, con suo figlio Jacobello che si limita a replicarne i modelli.

Indice

  1. Rinnovamento della ritrattistica italiana
  2. Tecnica e innovazione artistica
  3. Viaggio e influenze in Sicilia

Rinnovamento della ritrattistica italiana

Assieme a Giovanni Bellini, Antonello ha rinnovato la tradizione italiana della ritrattistica di profilo, adottando il ritratto di tre quarti a mezzo busto, introdotto da Jan van Eyck e da Roger Van der Weyden negli anni 30 del Quattrocento e affermatosi anche attraverso la diffusione dei ritratti scolpiti.

Tecnica e innovazione artistica

Come nei maestri nordici, egli rappresenta figure in primissimo piano, emergenti dal fondo scuro attraverso una luce nettamente direzionata, facendo intuire lo spazio in cui sono inserite e consentendo di coglierne la stabilità.

La luce modella la forma plastica e indaga tanto i particolari epidermici del soggetto, quanto la sua dimensione psicologica.

A questi risultati Antonello è pervenuto anche grazie alle possibilità offerte dalla nuova tecnica a olio: attraverso progressive velature di colore, infatti, questa consente di esaltare gli effetti di trasparenza e la sensibilità ai valori chiaroscurali.

Viaggio e influenze in Sicilia

Nell’aprile del 1476 Antonello lascia Venezia alla volta della Sicilia, dopo aver rifiutato un incarico come ritrattista di corte a Milano, presso Galeazzo Maria Sforza. Egli non lasciò in Sicilia una scuola vera e propria; lo stesso figlio Jacobello si è limitato a replicarne i modelli.

Domande e risposte