Concetti Chiave
- Masaccio utilizza la prospettiva per creare un effetto di profondità spaziale nella Trinità, rompendo visivamente la parete della cappella.
- L'opera si trova nella basilica di Santa Maria Novella ed è considerata l'ultima opera di Masaccio, realizzata tra il 1425 e il 1428.
- La composizione prospettica segue una gerarchia visiva che conduce dall'immagine del sarcofago in primo piano fino alla Trinità in alto.
- La monumentalità dei personaggi è accentuata dai panneggi pesanti dei mantelli, che conferiscono loro un aspetto scultoreo.
- L'affresco esprime simbolicamente il passaggio dalla morte del corpo alla salvezza dell'anima attraverso i personaggi e la simbologia religiosa.
Masaccio - Trinità, descrizione
Masaccio, nella cappella Brancacci, utilizza la prospettiva soprattutto per individuare e mettere in rapporto tra loro i volumi dei vari personaggi, mentre nella Trinità, realizzata tra il 1425 e il 1428, la prospettiva e usata con lo scopo di misurare e di rendere comprensibile lo spazio, dando l'effetto ottico di sfondare la parete. Secondo alcune ricerche, la costruzione prospettica è attribuibile all’intervento di Brunelleschi.
La Trinità è l'ultima opera realizzata da Masaccio ed è situato nella terza campata della navata sinistra della basilica di Santa Maria Novella.Questo affresco presenta una struttura narrativa prospetticamente distribuita su diversi piani. Questo espediente contribuisce a creare un effetto di grande profondità spaziale, come se la cappella non fosse solo dipinta, ma scavata oltre lo spessore del muro. In primo piano, in basso, è raffigurato un sarcofago con sopra uno scheletro. È presente anche una scritta esplicativa, che si riferisce simbolicamente alla temporaneità delle cose terrene. Sopra lo scheletro, su una predella sporgente rispetto alla parete, supportata da 4 colonnine accoppiate, con capitelli apparentemente corinzi, vi sono le due figure inginocchiate in preghiera dei committenti (molto probabilmente Berto di Bartolomeo del Banderaio e sua moglie Sandra), dietro alle quali si apre la cappella dipinta. All'interno della cappella, in secondo piano, in piedi vicino alla croce, sono rappresentati la Vergine (a sinistra) che rivolge verso l'osservatore uno sguardo severo, indicandoci con la mano destra il figlio, e dall'altro lato San Giovanni, con le mani unite. Cristo, che ha una corporatura robusta che ricorda il Gesù crocifisso del polittico di Pisa, è simbolicamente sostenuto alle spalle da Dio padre, che si colloca in terzo piano, al vertice più alto della piramide compositiva. Tra il volto doloroso di Cristo e quello impassibile del Creatore, l'artista inserisce la candida colomba dello Spirito Santo, che viene rappresentata nell'atto di calare in volo verso il basso, con le ali aperte il capo rivolto verso il basso.
Uno degli aspetti che colpisce di più di questo affresco e la monumentalità dei personaggi, i cui mantelli, che sono pesantemente panneggiati, individuano dei volumi forti e ben definiti, come se fossero delle sculture a tuttotondo e non delle semplici figure dipinte.
All'interno della struttura architettonica della cappella, le volumetrie precise dei personaggi contribuiscono a mettere in chiaro i rapporti spaziali. Queste marcano fisicamente i diversi piani stabilendo contemporaneamente anche una gerarchia crescente di valori: dalla morte del corpo, quindi dallo scheletro, ci si eleva grazie all'aiuto di Maria e Giovanni e tramite la preghiera (quindi, i committenti), fino ad arrivare alla salvezza dell'anima e alla sconfitta della morte (quindi, la Trinità).
Domande da interrogazione
- Qual è l'uso principale della prospettiva nell'opera "Trinità" di Masaccio?
- Chi è attribuito alla costruzione prospettica della "Trinità"?
- Quali figure sono rappresentate in primo piano nell'affresco?
- Come viene rappresentata la gerarchia dei valori nell'affresco?
Nell'opera "Trinità", Masaccio utilizza la prospettiva per misurare e rendere comprensibile lo spazio, creando un effetto ottico che sembra sfondare la parete.
La costruzione prospettica della "Trinità" è attribuibile all'intervento di Brunelleschi, secondo alcune ricerche.
In primo piano, è raffigurato un sarcofago con uno scheletro e due figure inginocchiate in preghiera, probabilmente i committenti Berto di Bartolomeo del Banderaio e sua moglie Sandra.
La gerarchia dei valori è rappresentata attraverso i diversi piani spaziali, partendo dalla morte del corpo (lo scheletro) e salendo verso la salvezza dell'anima e la sconfitta della morte (la Trinità), con l'aiuto di Maria, Giovanni e la preghiera dei committenti.