Concetti Chiave
- La Cappella Brancacci fu iniziata nel 1426 nella Chiesa del Carmine, con affreschi di Masaccio e Masolino.
- Gli artisti affrescarono tre pareti con due livelli e dodici episodi, tra cui il peccato e la cacciata di Adamo ed Eva.
- Masolino dipinse il peccato originale con personaggi raffinati e bidimensionali, evidenziando la tentazione del serpente.
- Masaccio si concentrò sulla cacciata, esprimendo la vergogna di Adamo ed Eva attraverso gesti ed espressioni drammatiche.
- Eva è rappresentata in un momento di vergogna, mentre Adamo cerca di nascondere il proprio volto e le emozioni.
Inizio della Cappella Brancacci
Nel 1426 inizia la realizzazione della Cappella Brancacci nella Chiesa del Carmine, forse per sua scelto o per volontà della famiglia committente Masaccio affrescò affiancato da Masolino, i due artisti avevano a disposizione tre pareti, divise in due livelli e dodici episodi: il prologo vede il peccato e la cacciata di Adamo ed Eva mentre le altre dieci scene narrano la vita di Pietro.
Stile di Masolino
Masolino si occupò del peccato originale, i suoi personaggi sono raffinati con una linea di contorno curva ed elegante: sono alti e slanciati non hanno una forza, sembrano infatti inconsistenti nella presenza scenica, tendono inoltre alla bidimensionalità. La religione in questo episodio è evidente nella nudità del peccato e della loro condizione di peccatori ma anche nel messaggio di come si compie il peccato: il serpente li tenta nel mangiare lea mela, diventa quasi umano con un volto, appunto, umano.
Interpretazione di Masaccio
Masaccio invece realizza la cacciata, in questa scena però tutto è già compiuto, il peccato è già stato fatto e quindi l’artista vuole cogliere la vergogna dei peccatori:
☺ Eva prova a coprirsi il corpo svelando il volto drammatico, con gli occhi chiusi strappati da un pianto e la bocca aperta;
☺ Adamo non vuole mostrare il proprio volto, l’uomo vuole infatti nascondere le proprie emozioni e quasi ignora la sua nudità;