Concetti Chiave
- Il dipinto rappresenta San Lorenzo sulla graticola, in un ardito scorcio diagonale, mentre proclama la sua fede prima di essere arso vivo.
- L'atmosfera è cupa e fumosa, con bagliori di torce e una luce soprannaturale che illumina statue e un tempio corinzio sullo sfondo.
- La composizione è quasi monocroma, con tonalità accese di rosso e effetti di luce che risaltano su corpi e armature.
- Il dipinto si ispira alla posa del Galata morente, una celebre statua di età ellenistica.
- Lo stile è caratterizzato da un gioco di diagonali drammatico, esprimendo impazienza e nervosismo nel desiderio di comunicare.
Il martirio di san Lorenzo
Il Martirio di san Lorenzo, dipinto per la chiesa dei Crociferi (oggi chiesa dei Gesuiti). Con un ardito scorcio il santo è rappresentato sulla graticola posta in diagonale, mentre proclama con enfasi per l’ultima volta la propria fede prima di essere arso vivo, circondato da soldati e aguzzini: la sua posa riprende quella di una celebre statua di età ellenistica, il Galata morente.
La scena drammatica
Alle sue spalle, in un’atmosfera cupa e fumosa percorsa dai bagliori delle torce e squarciata in alto da una luce soprannaturale, si vedono una statua femminile pagana posta su un basamento a mascheroni e un grande tempio corinzio, le cui colonne e capitelli sono illuminati in modo suggestivo dal basso.
Tonalità e stile
La composizione appare quasi monocroma, e per questo acquistano maggiore rilevanza le tonalità accese dei rossi e gli effetti luministici su corpi e armature. Il gioco di diagonali diventa più esasperato e drammatico. Da qui deriva uno stile che si fa più impaziente e nervoso, come affannato nel desiderio di esprimersi.