madison_al_smith_
Ominide
4 min. di lettura
Vota

Concetti Chiave

  • "Cristo in scurto" di Mantegna, realizzato nel 1480, rappresenta Cristo morto, lavato e posto su una lastra tombale.
  • Il dipinto utilizza una prospettiva forzata che coinvolge emotivamente lo spettatore, facendolo sentire parte della scena.
  • La composizione è dominata dal corpo di Cristo, con dettagli realistici delle ferite, suscitando pietà e orrore.
  • La scelta artistica di Mantegna include un gioco di prospettive, con una testa grande e dettagliata e piccoli piedi.
  • Il dipinto è quasi monocromo, con forti contrasti tra il corpo di Cristo e gli elementi circostanti come il cuscino e il lenzuolo.

Indice

  1. Descrizione del dipinto
  2. Dettagli della composizione
  3. Prospettiva e impatto emotivo

Descrizione del dipinto

Cristo “in scurto”, ovvero in scorcio, chiamato anche “Cristo morto nel sepolcro e tre dolenti”, è stato realizzato nei primi anni degli anni 80 (1480), e lo sappiamo dal momento che in quegli anni era arrivata a Mantova una reliquia della pietra su cui era stato poggiato il corpo di Cristo. È stato eseguito con la tempera su una tela, ed è un dipinto quasi monocromo e rappresenta la figura del Cristo morto. Si trova in una stanza, con l’ingresso a destra e con il corpo di Cristo, spostato dalla croce e già lavato e posto su una lastra tombale, una roccia con diverse tonalità rosse-gialle spente, con lo scopo di essere cosparso di unguenti (infatti il vaso che li contiene è posato nell’angolo superiore destro della lastra). La sua testa è appoggiata su un cuscino di seta marezzata, ovvero con dei segni sinuosi simili alle onde del mare, di color rosa spento, che serve un po’ per giustificare la prospettiva forzata, per giustificare il fatto che la testa sia leggermente più alta.

Dettagli della composizione

La parte inferiore del suo corpo è coperta da un lenzuolo bianco-grigiastro, che però ci lascia intravedere le sue forme. Una parte del lenzuolo è anche sotto le sue spalle, e ciò attenua il contrasto tra il colore freddo e spento del volto e del corpo di Cristo e i colori del cuscino. Gli altri personaggi, ovvero San Giovanni, che piange e tiene le mani unite, La Vergine, che si asciuga le lacrime e in ombra, la figura di una donna che si dispera, probabilmente la Maddalena, che sono raffigurati all'estrema sinistra, mentre piangono, lasciando così l'intero spazio destro vuoto.

Prospettiva e impatto emotivo

Anche se sono presenti altri personaggi è il corpo di Cristo a riempire gran parte della tela. Mantegna struttura la composizione con lo scopo di creare un forte impatto emotivo, ma non solo per la presenza di un soggetto morto, ma per quelle che sono le scelte figurative dell’artista. Cristo è fortemente scorciato, infatti la lunghezza del suo corpo equivale a quattro volte la sua testa, e dal momento che lo spessore della lastra su cui è posato il suo corpo, sembra coincidere in basso con la superficie piana della lastra, i suoi piedi sembrano uscire fuori, occupando diciamo lo spazio dello spettatore che viene così coinvolto nella narrazione e diventa il quarto personaggio addolorato. Anche lui è inginocchiato come gli altri, e dalla loro stessa altezza osserva il corpo di Cristo. I suoi piedi in primo piano e le mani, di cui vediamo i dorsi, ci mostrano con estremo realismo gli squarci della carne causati dai chiodi, suscitando dell'osservatore un sentimento di pietà e di orrore.

C'è però un aspetto molto strano della rappresentazione, ovvero che la lastra permette di trovare il punto di fuga che si trova in alto, fuori dalla tela, ma l'immagine di Cristo non viene vista solo dall'alto, come si potrebbe pensare data la prospettiva, ma da una posizione intermedia, che non è neanche alla stessa altezza degli altri tre personaggi. L'artista avrebbe dovuto rappresentare una testa piccola e dei piedi grandi, ma Mantegna fa il contrario, infatti dipinge dei piccoli piedi e una testa grande e dettagliata, leggermente inclinata verso destra. In questo modo il corpo di Cristo sembra scivolare verso il basso e allo stesso tempo levitare verso l’alto.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il significato del termine "Cristo in scurto" nel contesto del dipinto di Mantegna?
  2. "Cristo in scurto" si riferisce alla rappresentazione del Cristo morto in scorcio, una tecnica prospettica che Mantegna utilizza per creare un forte impatto emotivo e coinvolgere lo spettatore nella scena.

  3. Quali elementi del dipinto contribuiscono a creare un impatto emotivo?
  4. L'impatto emotivo è creato dalla composizione figurativa, con il corpo di Cristo in scorcio, i dettagli realistici delle ferite, e la disposizione dei personaggi dolenti che lasciano spazio allo spettatore di sentirsi parte della scena.

  5. Come Mantegna utilizza la prospettiva nel dipinto?
  6. Mantegna utilizza una prospettiva forzata, con il corpo di Cristo scorciato e i piedi che sembrano uscire dalla tela, coinvolgendo lo spettatore e creando un punto di fuga che si trova fuori dalla tela.

  7. Quali sono le caratteristiche cromatiche del dipinto?
  8. Il dipinto è quasi monocromo, con tonalità rosse-gialle spente della lastra tombale e un cuscino di seta rosa spento, che contrastano con il colore freddo e spento del volto e del corpo di Cristo.

  9. Qual è l'effetto della rappresentazione dei piedi e della testa di Cristo?
  10. Mantegna dipinge piedi piccoli e una testa grande e dettagliata, creando l'effetto che il corpo di Cristo sembri scivolare verso il basso e levitare verso l'alto, sfidando le aspettative prospettiche e aggiungendo profondità alla scena.

Domande e risposte