Concetti Chiave
- Johann Liss, originario della Germania settentrionale, fu influenzato dalla pittura fiamminga e dalle opere dei caravaggeschi.
- Nel suo trasferimento a Venezia nel 1624, Liss incorporò il colorismo veneto cinquecentesco nelle sue opere.
- La "Visione di san Gerolamo" interpreta il soggetto sacro in stile barocco, con pennellate rapide e un carattere visionario.
- Il dipinto mostra san Gerolamo in un atto dinamico di dialogo con un angelo, con creature celesti che sorreggono un libro.
- L'equilibrio cromatico è studiato, con contrasti tra tinte pastello e un paesaggio roccioso, arricchito da panneggi e un mantello rosso vivo.
Nativo in Germania settentrionale, Johann Liss si formò in patria sulla pittura fiamminga, in particolare sulle opere di Rubens; si recò quindi in Francia e a Roma, dove entrò in contatto con le opere dei caravaggeschi. Quando nel 1624 si trasferì a Venezia, aggiunse a queste due lezioni fondamentali un forte interesse per il colorismo veneto cinquecentesco. Nella Visione di san Gerolamo l’artista ha interpretato il soggetto sacro in chiava decisamente barocca, utilizzando rapide pennellate che imprimono un carattere visionario alla scena.
Sorpreso con la penna in mano in atto di scrivere, il santo compie un’ardita torsione del capo e dialoga con un angelo che lo invita a volgere lo sguardo verso l’alto, dove alcune creature celesti, avvolte in soffice nubi rosate, sorreggono un libro. Molto studiato è l’equilibrio cromatico del dipinto, giocato sul contrasto tra le tinte pastello con cui è raffigurato il cielo e il brullo e tetro paesaggio roccioso in cui è collocato il santo. All’effetto di preziosità che caratterizza il dipinto concorrono la leggerezza dei panneggi svolazzanti e il rosso acceso del mantello che ricade a terra con grande effetto di grande virtuosismo.