Concetti Chiave
- Il quadro del 1663 celebra Alessandro Magno e fa parte di un ciclo esposto al Louvre, ispirato dal successo delle opere precedenti presso la corte di Luigi XIV.
- Alessandro è raffigurato al centro, in trionfo, con uno scettro simbolico e una corona di alloro, rappresentando il suo potere temporale e spirituale.
- Efestione, amico di Alessandro, è rappresentato a cavallo, controllando il trionfo e impartendo istruzioni per la celebrazione.
- La statua di Semiramide accoglie Alessandro, offrendo le insegne reali, in una composizione che risalta contro le colonne nerastre della città.
- Il carro di Alessandro è trainato da un elefante, simbolo del bottino di guerra persiano, adornato con drappi e monili d'oro.
Indice
Il ciclo di Alessandro
Il quadro, realizzato nel 1663, fa parte di un ciclo che ha lo scopo di glorificare l’eroe macedone, il quale dopo aver conquistato le città greche, intraprese la conquista dell’Asia. Le quattro tele, che compongono il ciclo, sono esposte al Louvre. Nel 1660, il pittore dipinse Le regine di Persia ai piedi di Alessandro; la composizione entusiasmò Luigi XIV e la sua Corte. Incoraggiato da tanti consensi, l’artista nutrì un progetto ambizioso: un ciclo monumentale, destinato a celebrare il regno di Alessandro Magno. La scelta del soggetto non era senza significato; infatti, il Re Sole, come numerosi suoi predecessori avevano adottato l’eroe macedone come modello da imitare.
Alessandro in trionfo
Posto al centro della tela, Alessandro, in pieno trionfo, domina il corteo e la città di cui sta prendendo possesso. Ricoperto da una stoffa dorata, egli porta in mano uno scettro che simbolizza il suo potere temporale e spirituale: infatti, egli è considerato, contemporaneamente un re, un sacerdote e un profeta. Sulla sommità dello scettro è collocata la vittoria, un particolare che ricorda a tutti che l’eroe ha il favore degli Dei che gli hanno concesso di sconfiggere il nemico persiano. Oltre al casco secondo il modello della dea Minerva, il sovrano ha la testa conta da una corona di alloro. Sicuro di lui, Alessandro volge il suo sguardo verso lo spettatore per invitarlo ad ammiralo nel suo trionfo.
Efestione e il protocollo
In primo piano, si può individuare, a cavallo, con indosso un mantello rosso svolazzante, Efestione, uno dei compagni più cari di Alessandro. Affinché il protocollo del trionfo sia rispettato alla lettera, Efestione ha fatto spalancare le porte della città, ha ordinato che sia bruciato dell’incenso e che dei fiori siano cosparsi al suolo. Il pittore lo ha rappresentato mentre sta sorvegliando che il corteo si svolga regolarmente; con un gesto, egli impartiste le istruzioni agli schiavi che stanno trasportando un meraviglioso e grande vaso d’oro, sopra il quale sono raffigurati dei serpenti.
La statua di Semiramide
All’estremità sinistra del quadro, abbiamo la statua della regina Semiramide, davanti alla quale sta passando il corteo. Il suo sguardo è orientato in modo tale da guardare Alessandro, come se, anch’essa, accogliesse in nuovo padrone di Babilonia. La fondatrice leggendaria della città gli presenta le insegne reali che sta tenendo in mano. Collocandola contro le colonne nerastre (infatti i muri della città erano spalmati di bitume), il pittore fa risaltare magistralmente la statua per offrirla allo sguardo dello spettatore.
Il carro e l'elefante
Il carro su cui è collocato Alessandro Magno è tirato da un maestoso elefante, facente parte del bottino di guerra sottratto ai Persiani. Il simbolo è molto forte. Infatti, è nel corso della battaglia vinta da Alessandro che gli Europei si sono trovati davanti, per la prima volta, degli elefanti da guerra usati frequentemente in Asia a tale scopo. Per mostrare la ricchezza del sovrano, il pachiderma è ricoperto da un drappo e da monili d’oro.
Sul suo dorso è collocato un misterioso personaggio cioè un giovane ragazzo biondo, dalle sembianze angeliche che tiene in mano un incensiere e una verga.
Il primo piano del quadro ha un aspetto molto solenne e sovraccarico di personaggi e di particolari. Invece, lo sfondo rappresenta i monumenti della città per cui esso è più arioso. Nella parte superiore del quadro sono così raffigurati i giardini pensili di Babilonia, molto celebri nell’Antichità.
Domande da interrogazione
- Qual è lo scopo del ciclo di tele a cui appartiene "L’ingresso di Alessandro Magno a Babilonia"?
- Come viene rappresentato Alessandro Magno nel quadro?
- Chi è Efestione e quale ruolo ha nel quadro?
- Qual è il significato della statua della regina Semiramide nel quadro?
- Qual è il simbolismo dell'elefante nel quadro?
Il ciclo di tele è destinato a glorificare Alessandro Magno, celebrando il suo regno e le sue conquiste, in particolare la conquista dell'Asia.
Alessandro è al centro della tela, in pieno trionfo, con uno scettro che simboleggia il suo potere temporale e spirituale, e indossa una corona di alloro e un casco ispirato alla dea Minerva.
Efestione è uno dei compagni più cari di Alessandro, rappresentato a cavallo con un mantello rosso, mentre supervisiona il corteo e impartisce istruzioni per il trionfo.
La statua della regina Semiramide, posta all'estremità sinistra del quadro, sembra accogliere Alessandro come nuovo padrone di Babilonia, presentandogli le insegne reali.
L'elefante, parte del bottino di guerra sottratto ai Persiani, simboleggia la ricchezza e il potere di Alessandro, ed è un riferimento alla prima volta che gli Europei incontrarono elefanti da guerra.