Concetti Chiave
- Leonardo da Vinci ha espresso i moti dell'animo nell'Ultima Cena, un'opera che si distingue per la rappresentazione emotiva e spaziale dei personaggi.
- L'opera si trova nel refettorio del convento di Santa Maria delle Grazie e rappresenta una scena correlata all'ambiente, donata da Ludovico Sforza.
- Leonardo ha utilizzato una tecnica mista di olio-tempera che ha portato a un rapido degrado del dipinto, richiedendo interventi di restauro, culminati nel 1999.
- L'Ultima Cena si differenzia da altre rappresentazioni per la sua spazialità aperta e la collocazione di Giuda dallo stesso lato degli apostoli.
- Gli apostoli sono rappresentati con gesti e reazioni emotive realistiche, con un'attenzione particolare alla poetica degli affetti e ai dettagli dei singoli personaggi.
Nell'Ultima cena, realizzata fra il 1495 e il 1497 nel convento domenicano di Santa Maria delle grazie, Leonardo espresse molto bene una peculiarità del suo linguaggio: i moti dell'animo, sviluppati a partire dal linguaggio giottesco. Il cenacolo, conservato in maniera molto precaria, si trova sul lato breve di un refettorio, la stanza dove si mangiava: il tema è quindi correlato all'ambiente. L'opera fu donata da Ludovico Sforza ai domenicani, tanto che fece mettere gli stemmi di famiglia sopra l'opera.
L'opera è un dipinto su muro, in quanto Leonardo, essendo lento a dipingere, aveva deciso di fare un esperimento non potendo fare un affresco che necessitava la rapidità.
L'opera è speciale rispetto agli altri cenacoli per ragioni spaziali e compositive. Prendiamo in esame la versione di Andrea del Castagno e quella di Domenico Ghirlandaio, realizzate nello stesso periodo. In entrambe vi è una limitazione dello spazio, l'ambientazione è chiusa e l'architettura prevale sul resto. Nella versione del Ghirlandaio vi è una tavola a U e i personaggi sono oppressi dietro il tavolo; la stessa cosa vale per l'altra versione dove la tavola è lineare e la panca ad U. Entrambe le versioni rispettano l'iconografia tradizionale, infatti, Giuda si trova dalla parte opposta del tavolo rispetto ai restanti personaggi, in modo che sia ben riconoscibile. Nell'opera di Leonardo è invece dallo stesso lato degli apostoli e si legge inoltre una spazialità maggiore: i personaggi occupano uno spazio reale si infatti vedono i loro piedi sotto al tavolo. A capotavola vi sono due personaggi che non sono rigidamente seduti, ma sono in movimento. Leonardo ha infatti previsto che girassero in maniera dinamica perché ha rappresentato il momento nel quale Gesù afferma che uno di loro lo tradirà.
Gli apostoli reagirono all'affermazione di Gesù in maniera estremamente umana. Perciò un altro aspetto che rende speciale l'opera, oltre all'organizzazione dello spazio, è il fatto che l'autore sia riuscito a rappresentare in maniera impeccabile la poetica degli affetti. La reazione emotiva si diffuse da Gesù agli apostoli, raggruppati in gruppi di tre, in modo da mantenere un ordine spaziale. Gli apostoli furono degli uomini e in qualità di uomini reagirono in maniera differente l'uno dall'altro.
A destra di Gesù vi sono i personaggi più importanti dell'opera: San Giovanni, che essendo il prediletto di Gesù, si trova al suo fianco e inclina la testa; San Pietro, dal carattere irruento, tanto che si avvicina a San Giovanni per dire di farsi dire dal messia chi lo abbia tradito in modo da poterlo vendicare. Pietro ha una gestualità molto caratteristica: in mano presenta un coltello, preso dalla tavola imbandita. Vi è anche Giuda, che ,consapevole delle sue colpe, si sta ritraendo e contemporaneamente ascoltando le intenzioni di Pietro. Rispetto agli altri personaggi, il traditore presenta una tinta più scura e possiede il cosiddetto profilo perduto, ovvero si vede meno del suo profilo; il ciò non permette di coglierne i tratti in maniera precisa. Fra le altre cose possiede una gestualità molto forte.
Sull'estrema destra rispetto a Gesù vi è un altro gruppo di apostoli. Fra questi c'è Andrea che apre i palmi delle mani verso l'esterno, con una gestualità esagerata, a dire di essere innocente; e c'è Bartolomeo che da capotavola si alza. I personaggi a sinistra di Gesù reagiscono in maniera l'una differente dall'altra: Tommaso, che desidera sempre sapere tutto, chiede ragioni a Gesù; Giacomo maggiore apre le braccia in diagonale come se si stupisse; a fare contrasto con la reazione di quest'ultimo vi è l'atteggiamento languido di San Filippo che porta le mani al cuore, inclina la testa e possiede un volto struggente, malinconico. All'estrema sinistra di Gesù vi è Simone Zelota, che presenta al suo fianco del pane tagliato, un bicchiere trasparente che permette di vedere il piatto posizionato poco più indietro. Ciò che è rappresentato sul tavolo, costituisce una natura morta, ovvero oggetti di vario genere collocati su un piano.
Domande da interrogazione
- Qual è la peculiarità del linguaggio di Leonardo nell'Ultima Cena?
- Quali problemi ha affrontato l'opera nel corso del tempo?
- In che modo l'Ultima Cena di Leonardo differisce dalle versioni di Andrea del Castagno e Domenico Ghirlandaio?
- Come sono organizzati gli apostoli nell'opera di Leonardo?
- Quali dettagli compositivi e simbolici sono presenti nell'opera?
Leonardo espresse i moti dell'animo, sviluppati dal linguaggio giottesco, rappresentando le reazioni emotive degli apostoli in modo umano e dinamico.
L'opera si è degradata a causa della tecnica mista olio-tempera usata da Leonardo, che non penetrò nel muro, portando a vari ritocchi e restauri, l'ultimo dei quali terminato nel 1999.
L'opera di Leonardo presenta una maggiore spazialità e dinamismo, con Giuda dallo stesso lato degli apostoli e i personaggi che occupano uno spazio reale, a differenza delle versioni più statiche e tradizionali degli altri artisti.
Gli apostoli sono raggruppati in gruppi di tre, mantenendo un ordine spaziale, e reagiscono in modo diverso all'affermazione di Gesù, mostrando una varietà di emozioni umane.
L'opera include dettagli come la natura morta sul tavolo e la gestualità caratteristica degli apostoli, con elementi simbolici come il coltello di Pietro e il profilo perduto di Giuda.