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Concetti Chiave

  • Nel 1503, Leonardo riceve una commissione dalla Repubblica di Firenze per affrescare la Sala del Maggior Consiglio, insieme a Michelangelo.
  • Leonardo sceglie di rappresentare un momento cruciale della battaglia di Anghiari, evidenziando la "pazzia bestialissima" della guerra.
  • La libertà creativa concessa a Leonardo riflette la sua fama, ma risulta in un'opera non completata e tecnicamente fallita.
  • Nonostante il fallimento tecnico con la pittura ad encausto, l'opera di Leonardo lascia un'impronta significativa grazie alle copie di artisti come Rubens.
  • Firenze non spinge Leonardo a completare l'affresco, poiché l'opera esprime ideali oltre la vittoria militare.

Indice

  1. La commissione della Repubblica di Firenze
  2. La libertà artistica di Leonardo e Michelangelo
  3. Il cartone perduto e l'interpretazione di Rubens
  4. La rappresentazione della guerra da parte di Leonardo
  5. Il fallimento tecnico di Leonardo

La commissione della Repubblica di Firenze

Nel 1503 Leonardo riceve una importante commissione pubblica dalla Repubblica di Firenze: la repubblica ha bisogno di rifondare la propria politica di mecenatismo artistico.

Deve creare delle immagini per dare solidità alla propria giovane storia: è normale che ciò accade. E la repubblica decide di affidare contemporaneamente a Michelangelo e a Leonardo, i due più grandi artisti del Rinascimento, due grandi scene di battaglia all’interno della Sala del Maggior Consiglio all’interno del Palazzo della Signoria di Firenze. Il palazzo era rimasto chiuso per quasi un secolo, e necessitava di un progetto di ammodernamento e di ridecorazione degli spazi più rappresentativi, come la sala delle sedute. In questa grande sala, che si trova al primo piano del Palazzo, vengono dipinti due affreschi che raffigurano la battaglia di Anghiari (Leonardo) e la battaglia di Càscina (Michelangelo), due battaglie dell’antica storia repubblicana.

La libertà artistica di Leonardo e Michelangelo

Battaglia combattuta dai fiorentini contro i milanesi, vinta dai fiorentini agli inizi del 1400. Ne Leonardo ne Michelangelo hanno ottenuto una commissione scritta, quindi a loro viene dato un ampio margine di libertà, cosa abbastanza insolita per quell’epoca. Ma questa grande libertà è strettamente legata alla fama che questi due artisti hanno: se fossero stati artisti minori la repubblica di Firenze si sarebbe tutelata affidando loro dei progetti artistici molto più ristretti e precisi.

Il cartone perduto e l'interpretazione di Rubens

Da quello che sappiamo Leonardo non ha delle direttive, ma è lui stesso a decidere cosa fare: sappiamo che fa dei disegno preparatori e poi elabora il cartone di quello che dovrà essere l’affresco. Il cartone è andato perduto già agli inizi del 1600, però ci sono artisti che copiano il cartone di Leonardo, trasmettendoci delle informazioni importantissime. Uno degli artisti più famosi che lo copiano è Rubens, che copia la parte centrale: questo disegno mette in evidenza quello che Leonardo aveva ideato. Egli rappresenta non la vittoria dei fiorentini sui milanesi, ma rappresenta il momento culminante di uno scontro militare tra soldati, molto probabilmente per il possesso del vessillo, che ogni schieramento militare esibisce in battaglia. Quando uno dei due contendenti cattura il vessillo del nemico, la battaglia è vinta.

La rappresentazione della guerra da parte di Leonardo

Non abbiamo motivi per ritenere che Rubens l’abbia interpretato soggettivamente, per cui anche nell’opera originale non si distinguevano i soldati delle due parti: lo stesso Leonardo definisce la guerra “pazzia bestialissima”, in cui non si capisce nulla. Leonardo non era un pacifista, ma certo non è amico di chi si impegna nella guerra.

I soldati esprimono la “pazzia bestialissima” della guerra attraverso le loro fisionomie: i cavalieri e i cavalli stesso sono percorsi dallo stesso spirito irrazionale, dove la volontà di sopraffare l’avversario è predominante rispetto alla ragione. L’uomo si abbassa alla dimensione dell’animale: l’espressione del cavallo e del cavaliere sono uguali. Quando Leonardo non riesce a portare a termine quest’opera, Firenze non lo incalza a farlo: non viene elevata la vittoria di Firenze, ma vengono espressi altri ideali e significati. La libertà data a Leonardo ha nuociuto alla Repubblica di Firenze.

Il fallimento tecnico di Leonardo

Ci lavora dal 1503 e nel 1506 Leonardo prepara la parete per realizzare l’affresco: vuole realizzare un’opera che faccia parlare di lui nei secoli successivi. Vuole usare la pittura ad encausto, che deve essere asciugata dal fuoco: Leonardo, al momento della preparazione della parete è abbastanza sicuro, ma nel momento in cui stende i colori e cerca di asciugarli avviene il disastro. Il colore si scioglie e cola lungo la parete: tutto il lavoro di Leonardo è compromesso e né lui né la Repubblica insistono nel completamente di quest’opera.

Quindi quando parliamo di Leonardo dobbiamo stare attenti, perché è un grande artista, ma ha anche degli episodi negativi, perché vengono meno rispetto agli impegni presi. È un fallimento rispetto alla tecnica che Leonardo voleva applicare.

Domande da interrogazione

  1. Qual era l'obiettivo della commissione artistica affidata a Leonardo e Michelangelo dalla Repubblica di Firenze?
  2. La Repubblica di Firenze voleva rifondare la propria politica di mecenatismo artistico e creare immagini che dessero solidità alla sua giovane storia, affidando a Leonardo e Michelangelo la realizzazione di due grandi scene di battaglia nel Palazzo della Signoria.

  3. Quale battaglia doveva rappresentare Leonardo nel suo affresco?
  4. Leonardo doveva rappresentare la battaglia di Anghiari, combattuta dai fiorentini contro i milanesi e vinta dai fiorentini agli inizi del 1400.

  5. Qual era l'approccio di Leonardo nella rappresentazione della battaglia di Anghiari?
  6. Leonardo non rappresentava la vittoria dei fiorentini, ma il momento culminante di uno scontro militare per il possesso del vessillo, esprimendo la "pazzia bestialissima" della guerra attraverso le fisionomie dei soldati e dei cavalli.

  7. Quale tecnica pittorica voleva utilizzare Leonardo per l'affresco e quale fu il risultato?
  8. Leonardo voleva utilizzare la pittura ad encausto, che richiede l'asciugatura dal fuoco, ma il tentativo fallì poiché il colore si sciolse e colò lungo la parete, compromettendo l'opera.

  9. Come reagì la Repubblica di Firenze al fallimento di Leonardo nel completare l'affresco?
  10. Né Leonardo né la Repubblica di Firenze insistettero nel completamento dell'opera, poiché la libertà data a Leonardo non portò al risultato sperato e non venne elevata la vittoria di Firenze.

Domande e risposte