Concetti Chiave
- La Pala di Castelfranco raffigura la Madonna in trono con il Bambino tra i santi Liberale e Francesco, mostrando l'innovativa pittura di Giorgione.
- L'opera utilizza un impianto piramidale tradizionale inserito in un contesto aperto per creare profondità, con una visione rialzata e prospettiva non convenzionale.
- Le figure sono modellate con morbidezza e illuminate da luce crepuscolare, in cui i colori si fondono armoniosamente senza contorni netti.
- La pittura tonale di Giorgione si caratterizza per una calda luce avvolgente e un'atmosfera morbida, eliminando cromatismi discordanti a favore di un'armonia generale.
- Giorgione, ispirato da Leonardo, si allontana dall'uso di schizzi preparatori, preferendo un approccio spontaneo e diretto sulla tela per la rappresentazione del paesaggio.
Indice
La pala di Castelfranco
La Pala di Castelfranco rappresenta la Madonna in trono con il Bambino fra i santi Liberale e Francesco.
Innovazioni pittoriche di Giorgione
La pala evidenzia le novità della pittura di Giorgione: il tradizionale impianto piramidale della Sacra conversazione è calato in un contesto aperto, che serve a dare profondità.
Descrizione della Vergine e del trono
La Vergine siede su un alto trono posto su un basamento marmoreo semplice e solenne, collocato al di qua di un muro coperto da un panno, che lo separa da un paesaggio con la veduta della cittadina d'origine del pittore.
L'impostazione non segue le regole prospettiche e insolita è la visione rialzata.Caratteristiche delle figure e dei paesaggi
Le figure sono modellate con morbidezza e trapassate dalla luce crepuscolare; i paesaggi di ombra si fondono con i colori, i cui toni sono fra loro armonizzati. E' la cosiddetta pittura tonale: i colori sono fusi tra loro, illuminati da una luce calda e avvolti da un'atmosfera morbida; scompaiono i contorni netti e i cromatismi violenti e discordanti in favore di una vibrante armonia generale.
Influenza di Leonardo su Giorgione
A ciò contribuì la conoscenza diretta di Leonardo, da cui Giorgione derivò l'interesse per la resa dei fenomeni naturali, anche se non basò la propria pittura sull'attento studio del reale attraverso il disegno, bensì avvicinò il paesaggio in modo spontaneo, intervenendo direttamente sulla tela, spesso senza schizzi preparatori.