Friedrich, Caspar David - Pittura romantica

Friedrich e il romanticismo

In Germania il massimo esponente della pittura romantica è Friedrich. Di solito egli è ritenuto un grande paesaggista, ma tale parola non va intesa col significato che il termine aveva nel XVIII, di cui il Canaletto è il più significativo. La parola “paesaggista” deve essere interpretata nel senso romantico di totale convivenza dell’uomo con la natura, immensa e potente; nel paesaggio, l’artista è capace di collocare la ricchezza dei suoi sentimenti, la presa di coscienza della solitudine dell’uomo, la sua angoscia di fronte al mistero; nella natura, egli è in grado di cogliere “il sublime”, un concetto che costituisce uno dei temi fondamentali del pensiero romantico e che fu definito, all’epoca, da Immanuel Kant.

Per il filosofo tedesco, il sublime corrisponde al senso di sgomento che l’uomo prova di fronte alla grandezza della natura, sia nel suo aspetto più pacifico sia nel caso di uno spettacolo terribile. Di fronte alla natura, ogni uomo prende coscienza della propria piccolezza, della sua estrema fragilità. Tuttavia, nel momento in cui egli si rende conto della propria esistenza di essere finito, intuisce l’infinito e si accorge che la sua anima possiede una facoltà superiore a quella dei sensi.

Il naufragio della Speranza

L’opera che, meglio di altre, descrive tale condizione esistenziale dell’uomo è Il naufragio della Speranza, un olio su tela, di 98 x v128 cm, dipinta nel 1822 (dunque in piena epoca romantica) e conservata al Kunsthalle di Amburgo. Il quadro si ispira ad un naufragio realmente avvenuto durante una spedizione al Polo Nord, effettuata da William Parry. Al pittore, però, non interessa tanto l’evento storico in sé, quanto il messaggio secondo il quale la natura prende il sopravvento sull’uomo: di fronte alla natura l’uomo è fragile. Per questo motivo, il ghiaccio potrebbe simboleggiare l’eternità. È anche molto probabile che il pittore abbia richiamato un episodio autobiografico: quando era bambino, mentre stava pattinando l superficie ghiacciata si ruppe e sarebbe annegato se non fosse intervenuto il fratello a salvarlo, che tuttavia non riuscì a salvarsi.

Descrizione del dipinto

In primo piano abbiamo dei lastroni di ghiaccio, tagliati in modo netto e aguzzi che si accavallano verso il lato sinistro in una spinta piramidale. Sullo sfondo si nota la grande distesa gelata della banchisa, rotta qua e là da montagne di ghiaccio e su tutta la scena pesa un cielo plumbeo. La natura come ci appare nella tela è ampia e ci dà il senso dell’immensità e dell’essere incontaminata. Tuttavia, ciò che esprime di più il contrasto fra la natura e la piccolezza dell’uomo, a destra, rivolta su di un fianco, travolta e intrappolata nei ghiacci, si scorge la poppa di una nave, la Speranza. Il significato simbolico di tale nome è evidente, ma esistono anche altri valori pittorici che ci fanno conoscere il significato della tela: la speranza dell’uomo, il suo eterno ed inarrestabile desiderio di conoscenza (come l’Ulisse della Divina Commedia) e il dominio sulla natura che lo portano sempre ad essere coinvolto in nuove imprese, perché il suo animo, in fin dei conti, è grande. Si tratta, tuttavia di valori destinati a soccombere perché continuamente sconfitti nella lotta impari contro le forze superiori che circondano l’essere umano.

La scena è pervasa da una luce molto intensa e gelida che suscita un senso di inquietudine e di smarrimento.