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Concetti Chiave

  • Luca della Robbia è noto per l'uso della terracotta invetriata, una tecnica antica recuperata dalla tradizione toscana del Trecento.
  • Le prime opere con questa tecnica risalgono al 1441-1442, tra cui i tabernacoli per le chiese di Santa Maria a Peretola e Sant’Egidio.
  • La produzione di Luca include importanti lavori come lo stemma del Tribunale di Mercanzia e i Tondi di Apostoli in diversi luoghi fiorentini.
  • Luca abbandonò le tecniche tradizionali in pietra e legno, preferendo la terracotta invetriata per la sua alta qualità estetica con materiali "poveri".
  • Il suo linguaggio artistico fonde la plasticità della scultura con i valori luministici e cromatici della pittura.

Indice

  1. Luca della Robbia e la scultura fiorentina
  2. Tecnica della terracotta invetriata

Luca della Robbia e la scultura fiorentina

Tra gli innovatori dell’inizio del Quattrocento Luca della Robbia è, assieme a Ghiberti, esponente di un’interpretazione moderata del nuovo corso della scultura fiorentina. La fama di Luca e della sua bottega è legata in particolare all’uso della terracotta invetriata, una tecnica antica che egli recupera dalla tradizione toscana del Trecento.

Le prime opere realizzate con questa tecnica risalgono agli anni 1441-1442, con i tabernacoli per la Chiesa di Santa Maria a Peretola e per la chiesa fiorentina di Sant’Egidio; immediatamente successive sono le lunette per le sagrestie del Duomo. Della ricchissima produzione robbiana citiamo lo stemma del Tribunale di Mercanzia, i Tondi di Apostoli nella Cappella Pazzi in Santa Croce e nella Cappella del cardinale del Portogallo in San Miniato al Monte, i due Angeli reggi-candelabro per la cappella di Santo Stefano, ancora nel Duomo fiorentino.

Tecnica della terracotta invetriata

Della Robbia si dedicò alla terracotta invetriata abbandonando le tradizionali tecniche della scultura in pietra e in legno. La fama della sua fiorente bottega è dovuta, da un lato, alla competitività con la produzione artistica tradizionale (si tratta, difatti, di una tecnica di alta qualità estetica ma realizzata con materiali “poveri”); dall’altro, alla delicatezza del linguaggio, capace di unire il carattere plastico e materico della scultura con i valori luministici e cromatici della pittura.

Domande e risposte