Concetti Chiave
- Donatello approfondì il classicismo dopo un viaggio a Roma con Michelozzo, influenzando il suo stile nella Cantoria del Duomo di Firenze.
- La Cantoria è un'opera che unisce l'umanesimo classico a elementi pagani, ispirata dai sarcofagi e dai mosaici romani.
- La struttura della Cantoria combina colonne eleganti e un fregio aggettante, con una vivace danza di amorini che contrasta con il rigore geometrico.
- Donatello utilizzò tecniche romane come la variazione di aggetto per creare profondità e movimento nella scultura.
- Il confronto tra la Cantoria di Donatello e quella di Luca della Robbia evidenzia la fantasia e la sperimentazione del primo rispetto all'eleganza classica del secondo.
Indice
Viaggio a Roma e influenze artistiche
L'interesse per i risultati figurativi della scultura classica si intensificò dopo un nuovo e decisivo viaggio a Roma, che Donatello compì tra il 1430 e il 1433 insieme allo scultore e architetto Michelozzo di Bartolomeo (1396-1472). Oltre a riflettere ulteriormente sul concetto di “monumento”, applicato in alcune sue statue successive, e sulle proporzioni del corpo umano, Donatello approfondì anche lo studio dell’arte paleocristiana e di quella romanica, apprezzando la tecnica del mosaico e il vitalismo espressivo della scultura, aspetti che lo avrebbero portato a maturare uno stile nuovo, come si vede nella Cantoria del Duomo di Firenze (1433-40).
La Cantoria del Duomo di Firenze
La Cantoria rappresenta probabilmente il momento di massima adesione di Donatello agli ideali classici dell’Umanesimo, rivisitati tuttavia in chiave fantasiosa e personale in un trionfo di nostalgie pagane, nonostante l’opera fosse destinata all’edificio sacro più importante della città.
La forma del monumento è chiaramente ispirata a quella dei sarcofagi tardo antichi e paleo-cristiani, che Donatello aveva avuto modo di studiare nel suo soggiorno romano, mentre le eleganti colonnine che sorreggono un fregio aggettante ricordano la struttura di un antico tempio o di un portico; il rivestimento musivo delle colonnine si ispira invece ai lavori dei maestri Cosmati, celebri mosaicisti medievali attivi nel Lazio.Gli esili sostegni scandiscono la superficie del lato principale con il loro ritmo verticale, definendo uno spazio razionale e prospettico entro cui lo scultore ha inserito un'esuberante danza di amorini. Il movimento diagonale delle figure, così libero e giocoso, contrasta con il rigore geometrico del fronte - basato su linee orizzontali e verticali, introducendo una nota di allegra e profana vivacità. I personaggi sono scolpiti con diverso aggetto (a seconda che si trovino in primo piano o in piani retrostanti) e si sovrappongono materialmente l’uno all’altro, riprendendo una tecnica utilizzata dagli scultori romani. Al di sopra corre un fregio composto da fronde vegetali alternate a brocchette, mentre al di sotto si sviluppa una fascia più sottile decorata con festoni e gorgoni. Più in basso, una serie di grosse mensole, anch’esse mutuate dall’antico, completa una delle più singolari opere di tutto il Rinascimento italiano.
Confronto tra Donatello e Luca della Robbia
All’incirca negli stessi anni il giovane scultore Luca della Robbia(1399circa-1482) eseguì un’altra cantoria per il duomo in concorrenza con Donatello. Il confronto è significativo per apprezzare la grande perizia tecnica e la profonda conoscenza dell’antico mostrate da parte di Luca della Robbia, ma anche l’eccezionalità della fantasia e dei mezzi espressivi di Donatello. La cantoria del primo, infatti, è un monumento elegante e composto, in cui l’artista s’ispira all’antico nelle formelle scolpite a rilievo raffiguranti angeli che suonano e cantano le laudi al Signore. Gesti ed espressioni sono studiati dal vero (alcuni angeli cantano allegramente, altri sono più malinconici), in un’infinita gamma di sfumature. Lo spazio è compresso come nei rilievi antichi, così come il differente spessore delle figure si ispira ai rilievi romani. Il risultato è notevole, ma privo delle geniali sperimentazioni di Donatello, della sua forza comunicativa, delle sue spezzature di ritmo, del suo saper trasfigurare i grandi modelli della scultura antica in uno stile nuovo e inimitabile.
Domande da interrogazione
- Qual è stato l'impatto del viaggio a Roma sul lavoro di Donatello?
- Come si manifesta l'adesione di Donatello agli ideali classici nella Cantoria?
- Quali elementi architettonici e decorativi caratterizzano la Cantoria di Donatello?
- In che modo la Cantoria di Donatello si differenzia da quella di Luca della Robbia?
- Quali tecniche scultoree romane sono state riprese da Donatello nella Cantoria?
Il viaggio a Roma ha intensificato l'interesse di Donatello per la scultura classica, influenzando il suo concetto di "monumento" e le proporzioni del corpo umano, portandolo a sviluppare uno stile nuovo visibile nella Cantoria del Duomo di Firenze.
Nella Cantoria, Donatello aderisce agli ideali classici dell'Umanesimo, reinterpretandoli in modo personale e fantasioso, ispirandosi a sarcofagi tardo antichi e paleo-cristiani e utilizzando tecniche come il mosaico.
La Cantoria presenta colonnine eleganti che ricordano un tempio antico, un fregio con fronde vegetali e brocchette, e una fascia decorata con festoni e gorgoni, con un movimento diagonale delle figure che contrasta con il rigore geometrico.
La Cantoria di Donatello si distingue per la sua fantasia e mezzi espressivi unici, mentre quella di Luca della Robbia è elegante e composta, ispirata all'antico con rilievi di angeli che suonano e cantano, ma priva delle sperimentazioni geniali di Donatello.
Donatello ha utilizzato la tecnica di scolpire personaggi con diverso aggetto e sovrapposizione materiale, ispirandosi ai rilievi romani, per creare un'opera dinamica e vivace.