Fabrizio Del Dongo
Genius
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Concetti Chiave

  • Il dipinto "L'adorazione dei pastori" di Correggio, commissionato nel 1522, è un esempio significativo dell'arte notturna cinquecentesca italiana.
  • La luce miracolosa e naturale emana da Gesù Bambino, influenzando l'illuminazione della scena senza alcun valore ideologico.
  • L'opera rappresenta un interscambio tra il divino e il terreno, con una composizione ambientata tra le rovine di un tempio romano.
  • La scena include la Sacra Famiglia, animali e pastori, con un'illuminazione che accentua la profondità spaziale caratteristica di Correggio.
  • Il dipinto trasmette elementi della teologia cristiana, con la luce che simboleggia la nascita di una nuova era con Gesù Cristo.

Indice

  1. Il dipinto e la sua storia
  2. Luce e simbolismo
  3. Ambientazione e significato
  4. Composizione e profondità

Il dipinto e la sua storia

Il dipinto, commissionato da Alberto Pratonieri nel 1522 e posto sull’altare della cappella di famiglia nella chiesa di San Prospero di Reggio Emilia, fu realizzato dal pittore fra il 1529 e il 1530. Attualmente è esposto alla Gemäldegalerie di Dresda. Si tratta di un capolavoro della produzione artistica del Correggio e uno degli esempi più significativi del genere “notturno” dell’arte cinquecentesca italiana. Per questo è chiamato anche La Notte, titolo per altro già presente nella commissione, in contrapposizione alla Madonna di S. Gerolamo, intitolato anche Il Giorno, da cui l’adorazione dei pastori, pur essendo simile per l’impostazione compositiva e per l’espressione gioiosa che da essa emana, ne differisce per la straordinaria illuminazione.

Luce e simbolismo

Simbolicamente, la luce proviene da Gesù Bambino, adagiato su di un giaciglio, di spighe, con una tale intensità che la donna, posta a sinistra, si ripara il viso con una mano, come riprova che ne resta abbagliata. Essa si riflette su tutti i presenti, squarciando l’oscurità della notte che avanza. Infatti, sullo sfondo si notano le creste dei monti che si stagliano su un cielo livido, ormai al crepuscolo. La luce è miracolosa ma senza alcun valore ideologico; infatti, nell’illuminare l’ambiente e i personaggi, essa segue le regole naturali: non illumina a seconda del grado di divinità degli astanti, ma a seconda della loro collocazione. Infatti, essa rischiara i personaggi collocati davanti al bambino e il viso della Madonna, ma non S. Giuseppe, collocato dietro mentre sta trattenendo l’asinello e che, pertanto resta nella più assoluta penombra. Questa sta a dimostrare che per il Correggio esiste un continuo interscambio fra ciò che è divino e ciò che è terreno, un aspetto che è spesso presente in tutte le sue opere.

Ambientazione e significato

La scena è ambientata, secondo la tradizione, in un ricovero d'animali, ricavato in quest'opera, tra le rovine di un tempio romano, che rappresenta la fine dell'era romana e pagana, a cui succede la nuova era segnata dalla nascita di Gesù Cristo, dalla sua morte e resurrezione e quindi dalla fondazione della nuova chiesa. Gesù Bambino è adagiato nudo sulla paglia, avvolto nella luce e questa è un’idea fondamentale che si ritrova nel Credo “Dio da Dio, Luce da Luce”. Il centro della tela è occupato anche dalla Vergine Maria che tiene affettuosamente il neonato fra le sue braccia; essa è la sola che può volgere lo sguardo verso il Bambino senza temere di essere abbagliata dalla potente luce. Dietro S. Giuseppe cerca di impedire all’asino di entrare a far parte della scena. Oltre alla Sacra famiglia, Correggio ha rappresentato il bue e due fanciulli che s'intravedono nell'oscurità della notte, una donna con il cesto dei due anatroccoli, che si ripara gli occhi, un giovane pastorello, felice, che invita ad inginocchiarsi con sé l'amico più anziano, appena giunto con il suo bastone ed il cane. In alto, angeli sono in adorazione di Gesù Bambino.

Composizione e profondità

L’illuminazione e la struttura compositiva in diagonale permette anche di ottenere una grande profondità spaziale del dipinto, caratteristica sempre presente nelle tele di Correggio. Nell’insieme si può affermare che la tela del Correggio è un modo per trasmettere all’osservatore elementi della teologia cristiana.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il significato simbolico della luce nel dipinto "L'adorazione dei pastori" di Correggio?
  2. La luce simboleggia la divinità di Gesù Bambino, illuminando naturalmente l'ambiente e i personaggi senza un valore ideologico, rappresentando l'interazione tra il divino e il terreno.

  3. Come viene rappresentata la scena nel dipinto e quale significato storico ha?
  4. La scena è ambientata in un ricovero d'animali tra le rovine di un tempio romano, simboleggiando la fine dell'era romana e l'inizio di una nuova era con la nascita di Gesù Cristo.

  5. Quali sono le caratteristiche compositive del dipinto che contribuiscono alla sua profondità spaziale?
  6. L'illuminazione e la struttura compositiva in diagonale creano una grande profondità spaziale, una caratteristica tipica delle opere di Correggio.

  7. Chi sono i personaggi principali rappresentati nel dipinto e quale ruolo svolgono?
  8. I personaggi principali includono la Sacra Famiglia, con la Vergine Maria che tiene Gesù Bambino, San Giuseppe che trattiene l'asinello, e vari pastori e angeli in adorazione.

  9. In che modo il dipinto trasmette elementi della teologia cristiana?
  10. Il dipinto trasmette elementi della teologia cristiana attraverso la rappresentazione della nascita di Gesù, la luce divina e la continuità tra il divino e il terreno, riflettendo il Credo cristiano.

Domande e risposte