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Concetti Chiave

  • Annibale Carracci è noto per il suo classicismo, evidente nella sua "Crocifissione e santi", che ricorda le opere di Giotto per il suo realismo.
  • Oltre alle opere religiose, Carracci sperimentò la pittura di genere e il realismo, come dimostrano "Bottega del macellaio" e "Mangiafagioli".
  • Fondò l'Accademia degli Incamminati, la prima accademia italiana, con l'obiettivo di educare allievi sia in pratica che in teoria.
  • Per il soffitto del Palazzo Farnese, Carracci utilizzò la tecnica del "quadro portato", ispirandosi alla Cappella Sistina e a Michelangelo.
  • La "Fuga in Egitto" di Carracci è considerata il primo dipinto paesaggistico italiano, con influenze di Claude Lorrain e un uso innovativo della prospettiva aerea.

Carracci, Annibale - Stile, opere e vita

La prima opera di Caracci, Crocifissione e santi, fu criticata per l’eccessivo realismo. L’artista, essendo un classicista imposta l’opera in maniera analoga a come la si impostava in passato tanto che a confronto con le crocifissioni di Giotto appare molto simile.
Caracci sperimentò anche la pittura di genere e il realismo, per esempio con la Bottega del macellaio e il Mangiafagioli, ma riscosse più successo con le opere religiose.
Questo artista rimase alla storia perché fondò la prima accademia italiana, ossia l’Accademia degli incamminati; attraverso la quale si proponeva di educare i propri allievi sia da un punto di vista pratico che teorico.

Fu questa accademia, denominata anche Accademia dei desiderosi, a dargli molto seguito.
A Caracci fu commissionato anche il soffitto del Palazzo Farnese (1595-1600). Per affrescare un soffitto vi erano due metodi:
• quadraturismo, ossia la rappresentazione illusionistica di architetture prospettiche;
• quadro portato, che consiste nell’utilizzare cornici che inquadrano le varie scene, tenendo però conto dell’andatura del soffitto.

La tecnica utilizzata da Caracci è la seconda, siccome prese spunto dalla Cappella sistina. Anche i corpi sono molto simili a quelli michelangioleschi.
Le opere di Carracci presentano una luce irreale, che permette l’idealizzazione dei soggetti e di omettere le varie piccolezze che dovrebbero essere presenti nell’opera.
Il dipinto per cui divenne più famoso è il Mangia fagioli caratterizzato dalla sua naturalezza e semplicità, caratteristiche che non sono frequentemente visibili nella pittura di Caracci. La disposizione delle cose nell’opera è imprecisa e a favore del soggetto.
Per realizzare la Fuga in Egitto probabilmente ha preso spunto da Claude Lorrein, il maestro del paesaggio del ‘600. Quest’opera è il primo dipinto paesaggistico nella storia dell’arte italiana: vi sono infatti dei personaggi religiosi (Gesù, Maria, Giuseppe) che sono completamente immersi nel paesaggio retrostante, realizzato con un attento studio della natura. In questo dipinto, dalla linea di orizzonte alta, è possibile individuare la prospettiva aerea ideata da Leonardo. Numerosi sono gli effetti controluce, utilizzati per risaltare determinati punti del quadro e per garantire un equilibrio compositivo. L’utilizzo di questa tecnica implica il fatto che non sia una visione del paesaggio dal vivo, ma che sia un paesaggio di memoria: la rielaborazione della realtà, attraverso lo studio, finalizzata alla percezione di un ambiente armonico.

Domande da interrogazione

  1. Qual è stata la critica principale alla prima opera di Annibale Carracci, "Crocifissione e santi"?
  2. La critica principale alla prima opera di Carracci è stata l'eccessivo realismo, nonostante l'artista fosse un classicista che impostava le sue opere in modo simile a quelle del passato, come le crocifissioni di Giotto.

  3. Quale tecnica ha utilizzato Annibale Carracci per affrescare il soffitto del Palazzo Farnese?
  4. Annibale Carracci ha utilizzato la tecnica del "quadro portato", ispirandosi alla Cappella Sistina, per affrescare il soffitto del Palazzo Farnese, caratterizzata dall'uso di cornici che inquadrano le varie scene.

  5. In che modo "La Fuga in Egitto" di Carracci rappresenta un'innovazione nella storia dell'arte italiana?
  6. "La Fuga in Egitto" rappresenta un'innovazione nella storia dell'arte italiana come il primo dipinto paesaggistico, con personaggi religiosi immersi in un paesaggio dettagliato, utilizzando la prospettiva aerea e effetti controluce per un equilibrio compositivo.

Domande e risposte