Concetti Chiave
- L'Accademia degli Incamminati, fondata dai Carracci a Bologna intorno al 1580, fu una delle prime accademie d'arte, promuovendo l'insegnamento della pittura al di fuori delle botteghe.
- I Carracci integrarono nel loro metodo didattico lo studio teorico e pratico, includendo materie come lettere, matematica, geometria e anatomia.
- Il ruolo dell'apprendista di bottega iniziò a scomparire grazie alla diffusione del concetto di accademia, che valorizzava varie arti e attività culturali.
- Annibale Carracci, il più talentuoso dei tre fratelli, guidò l'accademia e divenne un punto di riferimento della pittura Carraccesca.
- Annibale Carracci, operando a Roma dal 1598, affrescò la Galleria Farnese con complesse figurazioni mitologiche, creando un'illusione di scultura e architettura.
L'accademia degli Incamminati
I Carracci diffusero il loro metodo attraverso l’insegnamento in una scuola; quella che era chiamata l’Accademia degli Incamminati ovvero coloro che vogliono incamminarsi in un percorso artistico. Questa scuola fondata a Bologna, attorno al 1580, fu una delle primissime accademie d’arte e i Carracci furono i primi che capirono che la pittura si poteva tramandare anche con l’insegnamento, al di fuori delle botteghe e attraverso uno studio sia pratico che teorico icon l’inclusione di materie quali lettere, matematica, geometria e anatomia. Il concetto alla base della nascita dell’accademia oltre che il valore della tradizione rinascimentale, era la diffusione non solo delle arti figurative, bensì anche di altre attività artistiche e culturali minori. In questo nuovo contesto andava via via scomparendo il ruolo dell’apprendista di bottega. Dei tre Carracci il più dotato fu senza alcun dubbio Annibale, guida dell’accademia e della pittura Carraccesca.
Annibale Carracci e Palazzo Farnese
E’ il più importante dei Carracci. Annibale si riallaccia alla tradizione rinascimentale fiorentina usando il tratto morbido ma deciso. A partire dal 1598 opera a Roma, a Palazzo Farnese dove affresca la volta e le pareti della galleria ubicata al primo piano, ambiente principale e più rappresentativo dell’edificio. Si tratta di una complessa figurazione a carattere mitologico che per soggetto principale ha gli Amori degli dei. Gli episodi mitologici sono dipinti all’interno di finte cornici e affiancati da medaglioni che simulano l’effetto di tele pittoriche appese alla volta secondo la cosiddetta tecnica del quadro riportato. A intervallare gli episodi, simulano sculture marmoree. La pittura di Carracci crea una decorazione illusionistica che riesce ad imitare la scultura e l’architettura.