Concetti Chiave
- Alla fine del Cinquecento, una crisi del Manierismo emerse in Italia settentrionale, specialmente a Bologna, stimolando una ricerca di nuove soluzioni artistiche.
- L'Accademia del Naturale, fondata dai Carracci nel 1582, promuoveva il ritorno alla tradizione pittorica del Rinascimento, evitando le tecniche manieriste.
- La scuola dei Carracci non mirava a copiare i maestri rinascimentali, ma a formare artisti attraverso l'osservazione diretta e il disegno dal vero.
- Gli artisti dell'Accademia cercavano uno stile naturale e semplice, capace di esprimere una religiosità intima, ispirandosi a Raffaello anziché a Michelangelo.
- Annibale Carracci, il più innovativo della famiglia, riformò la pittura del suo tempo, integrando nuovi valori con la tradizione rinascimentale matura.
Crisi del manierismo
Una precoce crisi del Manierismo si manifestò in Italia settentrionale alla fine del 500.
Soprattutto a Bologna, seconda città dello Stato della Chiesa, una forte ispirazione devozionale stimolò diversi pittori alla ricerca di nuove soluzioni linguistiche e figurative: esigenza che trovò realizzazione nel programma di Ludovico Caracci, fondatore nel 1582, insieme ai cugini Agostino e Annibale, della prima scuola privata di pittura, l’Accademia del Naturale o del Disegno, che proponeva il recupero della grande tradizione della pittura italiana del Cinquecento e in particolare del Rinascimento maturo, allontanandosi dalle tecniche manieriste, impossibili da apprendere perché ritenute incapaci di stimolare la crescita pittorica e quindi inadatte al genio.
Ritorno alla natura
Si torna quindi a raffigurare la natura senza artifici, così come si presenta, al fine di promuovere uno stile pittorico privo delle complessità della Maniera e capace anche di comunicare una religiosità intima e semplice. Il modello principale di questi artisti non è Michelangelo, ma Raffaello.
Annibale Carracci e la riforma
L’ingegno più fecondo e più vivo della famiglia Carracci fu Annibale. Egli non si limitò nel corso della sua carriera alla rappresentazione di soggetti strettamente devozionali, ma espresse piuttosto in forme nuove gli antichi valori della matura tradizione rinascimentale, attuando una riforma decisa della pittura del suo tempo.