Fabrizio Del Dongo
Genius
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Concetti Chiave

  • Il dipinto "San Giovanni Battista" di Caravaggio, realizzato nel 1602, è esposto a Roma nei Musei Capitolini e nella Galleria Doria Pamphilj.
  • L'opera rappresenta un giovane nudo con un sorriso, posando di fianco con il viso rivolto allo spettatore, richiamando lo stile classico e i corpi nudi della Cappella Sistina di Michelangelo.
  • L'influenza di Annibale Carracci è evidente nell'uso dei chiaroscuri, mentre la nudità e la posa richiamano temi classici e mitologici.
  • La presenza dell'ariete e della pelliccia suggerisce l'identità di San Giovanni Battista, con un simbolismo legato a Cristo e alla redenzione.
  • Alcuni critici vedono un'atmosfera allegra e disincantata, associando l'opera più all'Arcadia mitica che alla figura di San Giovanni Battista.

Indice

  1. Il dipinto di Caravaggio
  2. Descrizione dell'opera
  3. Interpretazioni critiche

Il dipinto di Caravaggio

Il dipinto, un olio su tela, fu realizzato nel 1602 ed è esposto a Roma nei Musei Capitolini. Caravaggio lo dipinse per un parente del cardinale Mattei, quando risiedeva presso quest’ultimo, per festeggiare l’onomastico del suo figlio maggiore, Giovanni. Questa opera esiste in due versioni quasi identiche, entrambe ritenute dell'artista. Entrambe le versioni si trovano a Roma; l'altra è esposta nella Galleria Doria Pamphilj.

Descrizione dell'opera

L’opera rappresenta un giovinetto nudo, sorridente che posa di fianco, ma con il viso rivolto verso lo spettatore.

I richiamati allo stile classico sono evidenti: lo studio dei volumi, il busto leggermente torto, il fatto che venga esibita la nudità senza alcun scrupolo. La stessa posizione si ritrova dei corpi nudi della Cappella Sistina di Michelangelo e per l’uso dei chiaroscuri l’influenza di Annibale Carracci è evidente. L’inventario di casa Mattei non riporta alcun titolo per questa tela per cui è abbastanza difficile individuare l’identità del soggetto rappresentato. La presenza dell’ariete, simbolo della Redenzione, che il giovanetto abbraccia e della pelliccia su cui lo stesso è seduto, ci fa supporre che Caravaggio abbia voluto dipingere San Giovanni Battista. Infatti, se il mantello sotto la pelliccia è il simbolo di Cristo, la pelliccia ricorda proprio San Giovanni. Inoltre, la posa del santo che abbraccia come un fratello l'ariete, si può intendere che Caravaggio volesse sottolineare l'importanza del Battista, precursore e quasi fratello (più che cugino) del Cristo.

Interpretazioni critiche

Invece, alcuni critici nel definire la tela “Pastor friso” o “Giovane ignudo”, hanno sottolineato l’atmosfera disincantata e allegra che emana dalla composizione che, per questo, sembrerebbe richiamare la mitica Arcadia, abitata da pagani, più che un San Giovanni Battista che predicava e meditava in Giudea. Il ragazzo protagonista è molto simile a Cecco, già protagonista già in precedenza di Amor vinci omnia.

Domande da interrogazione

  1. Qual è la storia dietro la creazione del dipinto di Caravaggio?
  2. Il dipinto fu realizzato nel 1602 da Caravaggio per un parente del cardinale Mattei, in occasione dell'onomastico del figlio maggiore Giovanni. Esistono due versioni quasi identiche dell'opera, entrambe esposte a Roma.

  3. Quali elementi stilistici e simbolici caratterizzano l'opera di Caravaggio?
  4. L'opera presenta elementi classici come lo studio dei volumi e l'uso dei chiaroscuri. La nudità del giovinetto e la presenza dell'ariete suggeriscono che il soggetto possa essere San Giovanni Battista, con riferimenti simbolici alla Redenzione e a Cristo.

  5. Quali sono le interpretazioni critiche del dipinto?
  6. Alcuni critici vedono nel dipinto un'atmosfera allegra e disincantata, più vicina all'Arcadia mitica che a San Giovanni Battista. Il protagonista è simile a Cecco, già ritratto da Caravaggio in altre opere.

Domande e risposte