Fabrizio Del Dongo
Genius
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Concetti Chiave

  • Il dipinto "Madonna dei palafrenieri" di Caravaggio, realizzato tra il 1605 e il 1606, fu rifiutato dalla Basilica di San Pietro per il suo realismo eccessivo e successivamente acquistato dal cardinale Scipione Borghese.
  • Caravaggio rappresenta la Madonna e il Bambino che schiacciano un serpente, simbolo del peccato originale, con l'aiuto di Sant'Anna, patrona dei palafrenieri, secondo la Bolla papale di Pio IV.
  • L'opera fu considerata troppo realistica e quasi eretica per la sua raffigurazione della Vergine come donna del popolo e la nudità del Bambino Gesù.
  • Il dipinto si distacca dall'iconografia tradizionale, utilizzando una donna romana nota per la sua reputazione come modello per la Madonna e un'interpretazione della posa di Sant'Anna ispirata a una scultura greca.
  • L'illuminazione del dipinto è ottenuta tramite due sorgenti di luce che mettono in risalto la Vergine e il Bambino e creano un effetto in penombra per Sant'Anna.

Indice

  1. La commissione e il rifiuto
  2. Simbolismo e iconografia
  3. Critiche e controversie
  4. Caratteristiche stilistiche

La commissione e il rifiuto

Il dipinto, portato a termine fra il 1605 e il 1606, fu commissionato per l’altare della Confraternita dei Palafrenieri, in San Pietro. Spinto dal solito istinto, Caravaggio realizzò un’opera che male si addiceva alla solennità della Basilica e per questo essa fu subito rifiutata; è così che il pittore perse un’importante occasione.

Rimasta per molto tempo alla Confraternita, più tardi, il dipinto fu acquistato dal cardinale Scipione Borghese che lo espose, in bella vista, nel salone d’ingresso della sua villa. Tutt’oggi si trova nella Galleria Borghese.

Simbolismo e iconografia

Come richiesto dai committenti, Caravaggio dipinge la Madonna con il Bambino mentre sta schiacciando il serpente, che è simbolo del peccato originale. Accanto a lei, ha collocato Sant’Anna, la patrona dei palafrenieri, come vecchia dal viso rugoso. La donna esprime preoccupazione per il futuro della figlia e del bambino. Il serpente viene schiacciato con l’aiuto del Figlio, come stabilito dalla Bolla papale di Pio IV, nel 1569 che metteva fine alla disputa fra cattolici e luterani a proposito di chi avesse ucciso il serpente: Maria per i cattolici o il Figlio per i luterani? La Bolla decretava che era stata la Vergine con l’aiuto di Gesù e questo spiega l’immagine del Bambino che appoggia il piede sinistro sopra quello della madre, nell’intento di schiacciare la testa del Maligno. Gesù bambino disegna con l’indice e il pollice un cerchio perfetto: allegoria del bene della perfezione.

Critiche e controversie

Il dipinto fu rifiutato perché, rompendo con tradizione della Sacra Scrittura, era troppo realistico: la Vergine era rappresentata come semplice donna del popolo con un’ampia scollatura e la nudità del Bambino Gesù non più in fasce era messa ben in vista. Inoltre, la presenza distaccata di Sant’Anna, simbolo della grazia divina si trova ad essere separata dall’opera di salvezza dell’umanità voluta da Cristo, tramite la Chiesa, di cui è simbolo la Madonna. Quindi, tale allontanamento della Grazia fu interpretato come una negazione del ruolo della Grazia divina nella Redenzione. Addirittura, l’opera fu etichettata come eretica. Probabilmente, fu anche per questi motivi che il cardinale Borghese riuscì ad acquistare il dipinto ad un prezzo irrisorio.

Caratteristiche stilistiche

Pertanto, l’opera per il suo carattere piuttosto domestico, che si ricollega ad alcune pale lombarde dell’epoca, si discosta notevolmente dall’iconografia tradizionale anche perché a prestarsi come modella per la Madonna fu una donna romana ben conosciuta per i suoi facili costumi, frequente causa di molti problemi per il pittore. È anche vero che alla posa naturalistica della Vergine, fa riscontro quella un po’ rigida di Sant’Anna che, tuttavia, alcuni critici hanno messo in relazione con un’antica scultura greca, rinvenuta a Roma in quegli anni.

Il gruppo emerge da un fondo scuro ed è soggetto a due sorgenti di luci, una proveniente da sinistra per far risaltare la Vergine e il bambino e l’altra dall’alto per investire sant’Anna, posta in penombre, la cui presenza è comunque meno marcata.

Domande da interrogazione

  1. Qual è la storia dietro la commissione e il rifiuto del dipinto "Madonna dei palafrenieri"?
  2. Il dipinto fu commissionato per l'altare della Confraternita dei Palafrenieri a San Pietro, ma fu rifiutato perché considerato troppo realistico e non adatto alla solennità della Basilica. Successivamente, fu acquistato dal cardinale Scipione Borghese e oggi si trova nella Galleria Borghese.

  3. Quali sono gli elementi simbolici presenti nel dipinto di Caravaggio?
  4. Caravaggio dipinge la Madonna con il Bambino mentre schiaccia il serpente, simbolo del peccato originale, con l'aiuto del Figlio, come stabilito dalla Bolla papale di Pio IV. Gesù bambino disegna un cerchio perfetto, allegoria del bene e della perfezione.

  5. Perché il dipinto fu considerato eretico e quale fu la reazione della Chiesa?
  6. Il dipinto fu considerato eretico perché rappresentava la Vergine come una donna del popolo e Sant'Anna in modo distaccato, interpretato come una negazione del ruolo della Grazia divina nella Redenzione. Questo allontanamento dalla tradizione portò al rifiuto dell'opera.

  7. Come Caravaggio ha utilizzato la luce nel dipinto "Madonna dei palafrenieri"?
  8. Caravaggio ha utilizzato due sorgenti di luce: una proveniente da sinistra per far risaltare la Vergine e il Bambino, e un'altra dall'alto per illuminare Sant'Anna, che è posta in penombra, rendendo la sua presenza meno marcata.

Domande e risposte