Concetti Chiave
- Il Vedutismo a Venezia è un genere pittorico del Settecento, emerso nella città lagunare, che privilegia la rappresentazione di vedute cittadine come soggetti principali.
- Canaletto, il principale esponente del Vedutismo veneziano, è noto per le sue vedute dettagliate e scientifiche di Venezia, utilizzando strumenti come la camera ottica per una precisione fotografica.
- Le opere di Canaletto, simili alle cartoline moderne, erano acquistate da nobili come souvenir e sono caratterizzate da un uso sapiente di colori e prospettiva.
- Gli ultimi esponenti del Vedutismo, Bernardo Bellotto e Francesco Guardi, hanno evoluto il genere con approcci più freddi o sentimentali, rispettivamente, anticipando la fine del movimento.
- Il declino del Vedutismo è legato alla crisi di Venezia nel tardo Settecento, con un passaggio verso il Romanticismo, come anticipato dai lavori nostalgici di Guardi.

Il Vedutismo a Venezia
Il contesto storico del Settecento italiano vide una forte presenza di una società mai vissuta prima di allora: quella urbanistica. Di conseguenza, soggetti principali delle città italiane divennero gli edifici, costruiti dal nulla, oltre che chiese, da sempre importanti simboli che, proprio durante questo periodo, iniziarono ad essere maggiormente valorizzate tramite ricostruzioni e miglioramenti.
Tra queste città c'era Venezia, i cui abitanti erano ben consapevoli del prestigio e del fascino che poteva scaturire nello straniero.
Infatti, proprio in questa città e proprio per mezzo di questi abitanti, nacque una delle più importanti correnti artistiche del secolo: il Vedutismo.
Il Vedutismo: fu un genere pittorico nato nel Settecento e sviluppatasi soprattutto a Venezia, città che ospitò numerosi vedutisti perché proprio qui essi potevano osservare scorci e giochi di colore (grazie anche all'acqua), frequenti presenze di questo genere artistico.
Il nome "vedutismo" deriva proprio, infatti, dal soggetto principale di questa arte: le vedute. Ma è possibile distinguerne due filoni:
- Capriccio, ovvero un'opera d'arte che nasce dalla fantasia dell'artista, quindi costruita da elementi reali (o no) ma che dà vita a paesaggi pittoreschi, teatrali, fantastici;
- Realismo, ovvero una corrente del vedutismo che vede, al contrario, la bellezza nell'oggettività della realtà.
Ciò che distingue, inoltre, il Vedutismo dalle altre correnti artistiche del Settecento (che certo non mancavano di "vedute", di paesaggi, di scorci naturali e non) è che il Vedutismo utilizza la natura e il paesaggio non come sfondo per l'azione umana, bensì come soggetto a sé stante, non per forza creato o in relazione all'uomo.
Se pensiamo al Settecento, pensiamo di conseguenza all'Illuminismo, e in effetti il Vedutismo venne profondamente influenzato dalle teorie illuministe. In particolare l'idea, appena citata, che la natura rappresenta un elemento significativo anche da sola, non per forza legata all'operato umano, dunque la natura è rappresentata in maniera scientifica ed oggettiva.
Scientifica anche (e soprattutto) perché essa doveva essere studiata nei minimi dettagli, in quanto i vedutisti solitamente lavoravano su commissione per persone che volevano vedere una veduta, uno scorcio, un paesaggio ma che non potevano permettersi di viaggiare poiché dispendioso (le cartoline odierne).
Tra le vedute ricordiamo: Bacino di S. Marco di G. Van Wittel, che porta il vedutismo in Italia; Luca Carlevarijs, che interpreta la veduta dell’ingresso solenne del conte De Gery al Palazzo Ducale di Venezia, La piazza di S. Marco verso la Basilica, San Giorgio Maggiore della Punta della Dogana e altre sempre di Luca Carlevarijs.
Tra i primi vedutisti ricordiamo: Gaspar van Wittel (1653-1736), Luca Carlevarijs (1663-1730), Jan Frans van Bloemen (1662-1749), Antonio Canal, detto Canaletto (1697-1768), Bernardo Bellotto (unico nipote e allievo di Canaletto 1721-1780), Francesco Guardi (1712-1793) e Giovanni Paolo Pannini (1691-1765).
Il Vedutismo di Canaletto
Ma il principale esponente del Vedutismo veneziano fu Giovanni Antonio Canal, detto Canaletto, figlio di Bernardo Canal Senso. Nelle sue vedute, Canaletto raccontò la Venezia che conosceva con un forte senso di appartenenza. Di conseguenza in maniera estremamente oggettiva e, dunque, anche un po' noiosa perché le vedute presero ad assomigliarsi pian piano fra di loro. Le stampe di Canaletto avevano lo stesso uso delle nostre cartoline attuali, solo che venivano comprate dai nobili come ricordo della città. Tra le sue vedute ricordiamo: Regata in onore del principe di Danimarca e di Norvegia; Piantina di Venezia (Stampa); Sagra di S. Pietro, dove i nobili erano mascherati con la Bauta.
Ma l'opera più celebre è datata tra il 1735 e il 1740 ed è Il bacino di San Marco vero est. Per dipingerla Canaletto ricorse alla camera ottica, uno strumento usato a partire dal XVIII secolo e che permetteva di proiettare l'immagine su uno schermo di carta, così da produrne, successivamente, il ricalco. Il risultato fu la visione del bacino di San Marco tramite una veduta monumentale, enorme ed ampia ma allo stesso tempo particolarmente attenta ai dettagli, tipico della maniera scientifica di Canaletto.
Oltre a Venezia, polo della sua esistenza artistica, Canaletto si mosse anche in Inghilterra (per ben nove anni), e la sua cifra stilistica fece sì che, osservando le sue vedute, seppure le due città sono molto diverse tra loro, apparivano simili.
Canaletto viene oggi ricordato soprattutto per la sua prospettiva e l'uso sapiente dei colori che garantivano dipinti dalle atmosfere fantastiche, idilliache, in particolare il bianco, l'ocra e l'azzurro.
I suoi committenti erano tutti piuttosto ricchi, perché costose erano le sue vedute: il principe di Liechtenstein e il banchiere e futuro console inglese a Venezia Joseph Smith in particolare.
Gli ultimi esponenti del Vedutismo
Gli ultimi esponenti del Vedutismo italiano furono Bernardo Bellotto (Venezia, 1721 – Varsavia, 1780) e Francesco Guardi (Venezia, 1712 - 1793). Bernardo era il nipote di Canaletto e, al contrario suo, si dimostrò piuttosto freddo nelle sue vedute veneziane ma questo gli garantì ancora migliori risultati dello zio. Questo anche perché predilesse le vedute dalla terraferma (Veduta di Dresda, 1750 circa, Dresda, Gemäldegalerie) così come vollero i suoi committenti, per lo più provenienti dal Nord Europa. Bellotto fu infatti il pittore di corte di Vienna, Dresda e Varsavia.
Guardi, invece, proveniva da un'educazione estremamente religiosa e arrivò al vedutismo tardi. Con lui, però, quest'arte iniziò ad apparire meno oggettiva e fedele al reale, con invece una prevalenza di sentimenti e colori caldi (come il rosso).
Certamente questi artisti non furono la causa del crollo del vedutismo, quanto il soggetto principale, Venezia, che alla fine del Settecento iniziò a vivere un periodo di forte crisi con la conseguente perdita del prestigio internazionale.
Guardi fu il primo a intravedere questa ipotetica (e poi reale) fine, per questo le sue vedute si fecero più nostalgiche, sentimentali, sfuggenti e malinconiche. Un veggente, tanto che la corrente successiva sarà il Romanticismo Ottocentesco.
Per ulteriori approfondimenti sul Vedutismo vedi anche qui
Domande da interrogazione
- Qual è il contesto storico in cui nasce il Vedutismo a Venezia?
- Chi è considerato il principale esponente del Vedutismo veneziano?
- Quali sono le caratteristiche distintive delle opere di Canaletto?
- Chi furono gli ultimi esponenti del Vedutismo italiano e come si differenziarono?
- Quali fattori contribuirono al declino del Vedutismo a Venezia?
Il Vedutismo nasce nel Settecento italiano, un periodo caratterizzato da una forte urbanizzazione e dalla valorizzazione degli edifici e delle chiese, con Venezia come centro di questa corrente artistica.
Giovanni Antonio Canal, noto come Canaletto, è il principale esponente del Vedutismo veneziano, famoso per le sue vedute dettagliate e oggettive di Venezia.
Le opere di Canaletto sono caratterizzate da una prospettiva accurata, un uso sapiente dei colori e una rappresentazione oggettiva e dettagliata della realtà, spesso realizzate con l'ausilio della camera ottica.
Gli ultimi esponenti furono Bernardo Bellotto e Francesco Guardi. Bellotto era noto per le sue vedute fredde e dettagliate, mentre Guardi introdusse una maggiore espressione di sentimenti e colori caldi nelle sue opere.
Il declino del Vedutismo fu influenzato dalla crisi economica e dalla perdita di prestigio internazionale di Venezia alla fine del Settecento, oltre all'emergere di nuove correnti artistiche come il Romanticismo.