Concetti Chiave
- Il dipinto "Venere e Cupido" di Bronzino è noto per la figura centrale di Venere, ispirata alla Madonna del Tondo Doni di Michelangelo.
- La scena mostra un'apparente armonia amorosa tra Venere e Cupido, ma nasconde significati più complessi e amari.
- Elementi simbolici, come la mela di Troia e la freccia della faretra, alludono a temi di guerra e inganno.
- Personaggi allegorici come l'Oblio e il Tempo intensificano il tema dell'apparenza e della transitorietà della felicità amorosa.
- L'uso di tinte fredde e smaltate e una luce perlacea creano un effetto di immobilità e astrattezza nel dipinto.
Descrizione dell'opera
Una delle opere più famose di Bronzino è la tavola detta Venere e Cupido.
Essa è dominata dalla sensuale figura di Venere, adagiata in una posa che riprende quella della Madonna del Tondo Doni michelangiolesco, ma perdendone plasticità e dinamismo. La dea, dalla pelle di porcellana, è quasi immobile e il suo volto impassibile, bloccato in un sorriso enigmatico, non tradisce emozioni, benchè stia ricevendo un bacio e audaci carezze dal figlio Cupido, qui maliziosamente rappresentato come un adolescente.
Simbolismo nascosto
L'amore e l'armonia sono solo apparenti,i n quanto l'opera cela amari significati: Venere tiene in mano la mela causa della guerra di Troia e sfila una freccia dalla faretra del figlio, che a sua volta cerca di toglierle la corona e nasconde dietro di se la Disperazione o la Follia.
Elementi allegorici
In alto, l'Oblio, con una maschera senza età, cerca di coprire la scena con il drappo azzurro che, come un sipario teatrale, vuole alludere all'apparenza della felicità amorosa: ma il Tempo, che ha sulle spalle una clessidra, glielo impedisce impietoso. Sotto di lui vi sono il Piacere - un putto che sparge rose - e in penombra la Falsità, che ha un viso dolce ma un corpo mostruoso e regge con una mano un favo di miele e con l'altra un pungiglione.
Rete simbolica e allegoria
La complessa rete simbolica e l'uso di una luce perlacea e di tinte fredde e smaltate blocca e raggela la sensualità e il dinamismo della composizione, così che il dipinto diventa allegoria di un piacere puramente astratto e intellettuale.