Concetti Chiave
- Il Tempietto di San Pietro in Montorio è un capolavoro del Bramante, ispirato ai monumenti dell'antica Roma.
- Commissionato intorno al 1502, il progetto subì modifiche e venne completato tra il 1508 e il 1509.
- La struttura cilindrica con cupola e peristilio di 16 colonne tuscaniche richiama la classicità.
- Le metope con decorazioni religiose ricordano quelle del Tempio di Vespasiano.
- Il progetto originale includeva un cortile circolare, enfatizzando il ritorno del gusto classico.
Indice
Il tempietto di San Pietro
Il Tempietto di San Pietro in Montorio è una delle massime espressione dello studio durato diverso tempo da parte del Bramante dei monumenti della Roma antica. Venne commissionato presumibilmente nel 1502 per onorare il luogo dove si credeva fosse avvenuto il martirio dell’apostolo.
Progetto e realizzazione
Il progetto originale subì non pochi cambiamenti al momento della realizzazione , in particolare per quanto concerne la cripta, e venne concluso probabilmente fra il 1508 e il 1509.
Il tempietto è stato restaurato negli ultimi anni ed è leggermente sopraelevato rispetto al piano stradale.Struttura e simbolismo
La struttura circolare è un palese riferimento alla classicità. Il corpo principale di forma cilindrica, con all’interno una piccola cella di circa 4,5 metri di diametro destinata alla celebrazione di funzioni religiose, coperto da una cupola, è circondato da un peristilio di 16 colonne di tipo tuscanico con coperture a lacunari. Le metope hanno decorazioni a tema religioso, principalmente scene dove è coinvolto San Pietro, simili per tipologia a quelle del Tempio di Vespasiano. Il fatto che le colonne siano rastremate permette di ridurne lo spazio realmente occupato. Secondo numerosi storici dell’architettura il progetto originario prevedeva una sorta di riqualificazione dello spazio esterno volta ad esaltarne la centralità.
Riferimenti storici e influenze
La pianta circolare è un voluto riferimento al Pantheon. Era infatti probabilmente prevista la costruzione di un cortile circolare, porticato con 16 colonne, medesimo numero di quelle del Tempietto. La costruzione del tempietto venne considerata al tempo come il ritorno in voga del gusto classico, tanto da essere citata alcuni decenni dopo nel trattato di Sebastiano Sèrlio sull’architettura, come anche Andrea Palladio.