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Concetti Chiave

  • Nel 1481, Botticelli fu scelto da Lorenzo il Magnifico per decorare la Cappella Sistina, approfondendo la sua cultura classica a Roma.
  • La Nascita di Venere (1484-85) rappresenta una favola mitologica con Venere che arriva a Cipro su una conchiglia, ispirata da fonti classiche e dal poema di Poliziano.
  • Venere incarna l'humanitas, armonia e purezza, espressa attraverso colori delicati, linearismo nei contorni e un'espressione malinconica tipica dello stile botticelliano.
  • Botticelli si concentra su allegorie e filosofia, trascurando la prospettiva spaziale, con personaggi frontali e paesaggi osservati dall'alto.
  • Il pittore non cura particolarmente il volume delle figure, che appaiono evanescenti e bidimensionali, come ritagliate su uno sfondo piatto.

Indice

  1. Botticelli e la Cappella Sistina
  2. La nascita di Venere
  3. Simbolismo e stile di Botticelli

Botticelli e la Cappella Sistina

Nel 1481, a testimonianza del prestigio raggiunto, Botticelli era stato inserito da Lorenzo il Magnifico nel gruppo dei migliori pittori fiorentini da inviare a Roma per decorare la Cappella Sistina in Vaticano: nella città eterna l’artista ebbe modo di approfondire la propria cultura classica, studiando le architetture e i sarcofagi romani, di cui ritroviamo tracce nelle opere successive.

Nascita di Venere

La nascita di Venere

Tornato a Firenze, Botticelli, oltre alla Primavera, dipinse anche un'altra celebre favola mitologica, la Nascita di Venere (1484-85). La dea, nata dal mare raggiunge su una conchiglia sospinta dal vento Zefiro e dalla brezza Aura l’isola di Cipro, dove è accolta da una delle Ore, le ninfe che presiedono le stagioni, che le offre un mantello per coprirsi. Oltre alle fonti classiche, come la cosiddetta Venere Medici, una statua in marmo che faceva parte della collezione di Lorenzo il Magnifico e dalla quale il pittore riprese sia le proporzioni, sia la posizione della figura, Botticelli si ispirò, come nella Primavera, alle Stanze per la giostra di Poliziano, un poema in cui è descritto un immaginario rilievo di soggetto analogo.

Simbolismo e stile di Botticelli

La dea è ancora una volta l’incarnazione dell’humanitas, cioè dell’armonia e della perfezione nate dall’unione dello spirito con la materia, nonché il simbolo della purezza dell’anima. Questi ideali sono resi attraverso colori chiari e delicati, quasi privi di chiaroscuro, e con un netto linearismo, evidente nei contorni dei personaggi, nella sinuosità di panneggi e capelli, nell’incresparsi inverosimile delle onde. Il corpo di Venere è esile, la pelle diafana e il volto è caratterizzato dall’inconfondibile espressione malinconica, tipica dello stile botticelliano.

Concentrato sull’intento allegorico e filosofico, Botticelli non si interessa della resa spaziale in senso prospettico: i personaggi, infatti, appaiono frontali, mentre il paesaggio è ripreso dall’alto, a volo d’uccello; né il pittore presta particolare attenzione al volume delle figure, che per questo appaiono evanescenti e quasi "ritagliate” su un fondale bidimensionale.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il significato allegorico della "Nascita di Venere" di Botticelli?
  2. La "Nascita di Venere" rappresenta l'humanitas, l'armonia e la perfezione nate dall'unione dello spirito con la materia, simbolizzando la purezza dell'anima attraverso colori chiari e un netto linearismo.

  3. In che modo Botticelli si è ispirato alle opere classiche per la "Nascita di Venere"?
  4. Botticelli si è ispirato alla Venere Medici per le proporzioni e la posizione della figura, e alle "Stanze per la giostra" di Poliziano per il soggetto mitologico, integrando elementi classici nella sua opera.

  5. Come Botticelli ha trattato la prospettiva e il volume nella "Nascita di Venere"?
  6. Botticelli non si è concentrato sulla resa spaziale prospettica, presentando personaggi frontali e un paesaggio a volo d'uccello, con figure evanescenti e quasi "ritagliate" su un fondale bidimensionale.

Domande e risposte