Concetti Chiave
- La scultura in marmo di Apollo e Dafne, creata tra il 1622 e il 1625, è un capolavoro del Seicento che illustra il mito narrato da Ovidio nelle "Metamorfosi".
- Bernini cattura l'umanità e il terrore della trasformazione di Dafne, visibili negli occhi e nell'espressione della ninfa mentre il suo corpo muta in alloro.
- L'espressività di Apollo, sorpreso nel tentativo di afferrare Dafne, sottolinea la maestria di Bernini nel rappresentare emozioni complesse attraverso i dettagli del volto.
- La tensione dinamica della composizione si sviluppa verso l'alto, simboleggiando la fuga di Dafne e il tentativo di Apollo di trattenerla.
- Il panneggio delle vesti e i capelli mossi dal vento evidenziano l'abilità di Bernini nel scolpire il movimento e la vitalità dei protagonisti in fuga.
Creata fra il 1622-1625, in Marmo, rappresenta una delle sculture che hanno segnato la storia Seicentesca. Il soggetto della statua rappresenta Apollo e Dafne, mito che è stato tramandato dal popolo greco fin dall'antichità, e in particolare dal poeta Ovidio nelle sue "Metamorfosi", la storia racconta che la ninfa Dafne, presa di mira dall'innamorato Apollo, chiede al padre Peneo, una divinità fluviale, di essere trasformata in alloro. La richiesta viene subito esaudita, e cosi la ninfa viene trasformata.
La bellezza di questa scultura è resa nota soprattutto dalla loro umanità, rintracciabile nel terrore che viene rappresentato, che si può notare negli occhi di Dafne; la ninfa comincia ad il proprio corpo mutare, è proprio nello sguardo e nell'espressione della protagonista, che si può notare lo spavento legato alla sua improvvisa e progressiva trasformazione.Gli elementi che distinguono l'abilità di Bernini in quest'opera sono :
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L'espressività e la naturalezza: basta guardare il volto di Apollo, convinto di aver "catturato" l'amata ,ma sorpreso se la vede sfuggire dalle mani a causa dell'immediata trasformazione.
Possiamo notare anche la bravura di Bernini nello scolpire la bocca di Dafne, che rispecchia perfettamente sia la volontà di fuggire che la paura per la metamorfosi avvenuta all'istante.
Altro elemento particolare è la tensione crescente di tutta la composizione: guardando leggermente di lato, si può notare che l'azione tende verso l'alto, come se Dafne stesse cercando di liberarsi in volo per sfuggire all'inseguitore, mentre Apollo cerca di trattenerla per i fianchi.
L'abilità di Bernini è visibile inoltre, dal panneggio delle vesti e dei capelli dei due protagonisti nella fuga, i capelli di Dafne sono tutti mossi dal vento, ed allo stesso modo anche quelli di Apollo, poi la veste che copre la parte lombare di Apollo è tutta mossa a causa della corsa.