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Concetti Chiave

  • La Pala di Pesaro, dipinta da Bellini intorno al 1475, rappresenta la maturità artistica dell'autore ed è conservata nella Pinacoteca civica di Pesaro.
  • L'opera si distingue per la sua composizione centrale raffigurante l'Incoronazione della Vergine, affiancata da pilastrini laterali e una predella con Storie di san Francesco.
  • La chiara influenza della pittura fiamminga e dell'arte di Piero della Francesca si nota nella luce limpida e nella rigorosa struttura spaziale dell'opera.
  • Un elemento distintivo è lo "schienale marmoreo" che crea un "quadro nel quadro", dividendo il primo piano dal paesaggio retrostante e approfondendo lo spazio.
  • La scena geometrica è arricchita da dettagli realistici e cromatici, come il cielo al tramonto e le sfumature rosate delle mura, grazie alla pittura a olio.

Indice

  1. La maturità artistica di Bellini
  2. Influenze artistiche e tecniche
  3. Geometria e realismo nella scena

La maturità artistica di Bellini

Segna il raggiungimento della maturità da parte del Bellini la cosiddetta Pala di Pesaro (1475 circa), dipinta per l’altare maggiore della Chiesa di San Francesco, ma oggi conservata nella Pinacoteca civica della città marchigiana. L’opera è composta da una grande tavola centrale, raffigurante l’Incoronazione della Vergine tra i santi Paolo, Pietro, Gerolamo e Francesco, affiancata da pilastrini laterali con santi e retta da una predella con Storie di san Francesco.

Influenze artistiche e tecniche

Durante il probabile soggiorno nelle Marche, Bellini ebbe forse modo di recarsi a Urbino per approfondire la conoscenza della pittura fiamminga e dell’arte di Piero della Francesca. Lo dimostrano la luce limpidissima, che esalta i colori delle vesti dei protagonisti, e la rigorosa scansione spaziale, guidata dallo scorcio del magnifico pavimento intarsiato con marmi colorati (che nel loro geometrismo ricordano il puro disegno prospettico delle mattonelle di alcune opere urbinati di Piero), dal basamento poligonale del trono e anche dal bizzarro, luminosissimo schienale marmoreo, che divide il primo piano dall’incantevole paesaggio retrostante, inquadrato come attraverso una finestra. Si tratta di un vero e proprio “quadro nel quadro", in quanto lo schienale riprende la forma e la tipologia della cornice lignea originale del dipinto: si forma così una netta divisione tra la parte anteriore e lo sfondo, che contribuisce all’approfondimento dello spazio. Anche le figure dei santi in piedi - che nelle loro posizioni e nella loro nitida tridimensionalità sembrano memori della Pala di Brera - si dispongono a ventaglio per meglio sottolineare la profondità spaziale.

Geometria e realismo nella scena

L'impianto saldamente geometrico della scena è però attenuato dall'osservazione realistica della natura e dalla resa cromatica del cielo al tramonto, esaltato dall’utilizzo della pittura a olio (si tratta di una delle prime applicazioni nel contesto dell’arte veneziana): il cielo, solcato da morbide nubi colorate, trascolora dal blu intenso, in alto, a un azzurro pallido ma ancora luminoso verso l’orizzonte, mentre le mura e le torri della rocca sulla collina (forse ricordo di una delle fortezze tuttora esistenti tra Romagna e Marche), illuminata dagli ultimi bagliori del sole morente, si tingono di calde sfumature rosate. La delicatezza della stesura luministica a velature trasparenti sovrapposte trova il suo culmine nel virtuosistico gioco di controluce con cui è ripreso il volto della Madonna, tutto giocato sulla gradazione più o meno densa delle ombre e sui riflessi dorati, in contrapposizione con la figura di Cristo, in gran parte inondata di luce chiarissima.

Domande da interrogazione

  1. Qual è l'importanza della Pala di Pesaro nella carriera di Bellini?
  2. La Pala di Pesaro segna il raggiungimento della maturità artistica di Bellini, evidenziando la sua abilità nel combinare la luce limpida e la rigorosa scansione spaziale, influenzata dalla pittura fiamminga e dall'arte di Piero della Francesca.

  3. Quali elementi dimostrano l'influenza della pittura fiamminga e di Piero della Francesca nell'opera?
  4. L'influenza si manifesta nella luce limpida che esalta i colori, nella rigorosa scansione spaziale guidata dal pavimento intarsiato e dallo schienale marmoreo, e nella disposizione a ventaglio delle figure dei santi, che sottolineano la profondità spaziale.

  5. Come viene utilizzata la pittura a olio nella Pala di Pesaro e quale effetto produce?
  6. La pittura a olio è utilizzata per esaltare la resa cromatica del cielo al tramonto e per creare un gioco di controluce sul volto della Madonna, con gradazioni di ombre e riflessi dorati, contrastando con la figura di Cristo inondata di luce.

Domande e risposte