Concetti Chiave
- Giovanni Bellini, il principale artista veneziano del tardo Quattrocento, nacque a Venezia intorno al 1430 e si formò nella bottega del padre, Jacopo Bellini.
- Bellini si distingue per la sua apertura alle influenze artistiche di altre città, come Firenze, mostrando un'evoluzione continua piuttosto che una mera aderenza alle tradizioni.
- L'artista ha esordito con una tempera su pergamena nel 1453, commissionata da Giovanni Cossa, dimostrando già padronanza della prospettiva acquisita dalle influenze fiorentine.
- Il matrimonio della sorella con Andrea Mantegna nel 1453 avviò uno scambio di conoscenze, con Bellini che trae ispirazione dal cognato mantenendo la sua autonomia stilistica.
- L'influenza dell'arte fiamminga a Venezia, favorita dai mercanti, si riflette nei paesaggi di Bellini, arricchendo ulteriormente il suo repertorio visivo.
Indice
Giovanni Bellini e la sua formazione
Il più importante artista veneziano della seconda metà del Quattrocento. Giovanni Bellini è un figlio d’arte, figlio di un importante pittore del gotico internazionale, Jacopo Bellini. Nasce a Venezia intorno al 1430 e muore intorno al 1516: la sua formazione artistica avviene nella bottega del padre, ma non aderisce all’esperienza pittorica del padre, pur imparando da lui a dipingere.
Influenze artistiche e apertura culturale
Bellini è un pittore aperto alla esperienze tradizionali veneziane, ma è aperto anche alle esperienze di altre città, come Firenze: Bellini fa vedere come un artista del 1400 si apre ad altre influenze artistiche. È un pittore che si costruisce, una sorta di pittore in progress, dove è più importante ciò che si acquisirà rispetto a ciò che si acquisito.
Esordio artistico e prime opere
Giovanni Bellini è un artista di cui si è ricostruito recentemente l’esordio artistico: tempera su pergamena a figura 62, che faceva parte di un codice fatto realizzare nel 1453 da Giovanni Cossa, siniscalco di Renato d’Angiò. L’opera è quindi dipinta a Venezia da un commissione napoletano. Bellini deve dipingere una tavola di questo codice. Rappresentazione del Capitolo dell’Ordine crescente, seduti in una sala rettangolare che domina la prospettiva, quindi nel 1453 Bellini è già consapevole del ruolo della prospettiva: da Firenze si diffonde nelle varie città italiane ed europee, e Venezia è un terminale importante di questa concezione. In fondo, oltre alla grata, c’è uno scorcio paesaggistico, ripreso dall’arte fiamminga, che si è diffuso a Venezia grazie alla presenza di una colonia di mercanti fiamminghi nella città lagunare. Nel 1453 sua sorella sposa Andrea Mantegna e inizia il loro rapporto artistico, in cui avviene uno scambio delle rispettive conoscenze ed esperienze. Bellini è più interessante di Mantegna ad apprendere dal suo compagno, perché a Padova vi era un’arte più innovativa e moderna. Bellini guarda e studia l’opera del cognato, ma rimane autonomo, non copia mai.
Domande da interrogazione
- Chi era Giovanni Bellini e quale fu la sua formazione artistica?
- Qual è l'importanza della prospettiva nell'opera di Bellini?
- Quale fu il rapporto artistico tra Giovanni Bellini e Andrea Mantegna?
Giovanni Bellini era un importante artista veneziano della seconda metà del Quattrocento, figlio del pittore Jacopo Bellini. La sua formazione avvenne nella bottega del padre, ma sviluppò uno stile autonomo, aperto alle influenze di altre città come Firenze.
Nel 1453, Bellini dimostra già una consapevolezza del ruolo della prospettiva, influenzato dalla diffusione di questa concezione da Firenze a Venezia, un importante terminale artistico. La prospettiva è evidente nella rappresentazione del Capitolo dell’Ordine del Crescente.
Giovanni Bellini e Andrea Mantegna iniziarono un rapporto artistico nel 1453, quando la sorella di Bellini sposò Mantegna. Bellini apprese dall'arte innovativa di Padova, dove operava Mantegna, ma mantenne sempre la sua autonomia artistica senza mai copiare.