Fabrizio Del Dongo
Genius
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Concetti Chiave

  • L'architettura barocca italiana del XVII secolo nasce a Roma, influenzata dalla Controriforma e caratterizzata dalla teatralità e dall'illusione ottica.
  • Carl Maderno e Gian Lorenzo Bernini sono figure chiave a Roma, con opere come la chiesa di Santa Susanna e il baldacchino di San Pietro, che integrano scultura e architettura.
  • Francesco Borromini introduce l'uso sistematico di linee curve e forme ellittiche, influenzando l'architettura barocca europea, con opere come San Carlino alle Quattro Fontane.
  • Nel resto d'Italia, artisti come Filippo Juvara e Guarino Guarini a Torino, e Baldassare Longhena a Venezia, espandono il barocco con stili unici e influenze locali.
  • L'estetica barocca è caratterizzata da un richiamo alla sensibilità, integrando elementi come policromie, stucchi e affreschi per creare atmosfere magiche e teatrali.

Indice

  1. L'emergere del barocco a Roma
  2. L'influenza di Bernini e Michelangelo
  3. L'architettura di Borromini e altri
  4. L'arte barocca in Italia
  5. L'estetica barocca e la celebrazione
  6. Il simbolismo e l'immaginario barocco

L'emergere del barocco a Roma

Nei primi anni del XVII secolo, in Italia, e in particolare a Roma, si concentrarono i migliori artisti d'Europa. La sede del papato era il luogo privilegiato per l'emergere di un nuovo stile in conformità con la Controriforma.

I numerosi ordini religiosi costruirono o abbellirono molte chiese o conventi, e i prelati organizzarono ricche dimore. Un esempio molto significativo ci viene dato dalla Chiesa del Gesù a Roma. È la chiesa principale dei Gesuiti costruita a partire dal 1568 dal Vignola; unisce sobrietà delle linee e splendore della decorazione. Serve come modello molto libero per gli architetti, che spesso mantengono il suo frontone triangolare decorandolo a volte con volute, a volte con colonne.

L'artista Carlo Maderno elabora la facciata della chiesa di Santa Susanna con i prototipi dei frontespizi delle chiese barocche. L'influenza della facciata del Gesù è percepibile ma ciò che è nuovo qui è l'articolazione più accentuata, la preoccupazione di evitare banalità e di animare la superficie. Gli elementi non sono più funzionali, ma contribuiscono all'effetto, un effetto volutamente teatrale, con sottili giochi di ombre e luci.

L'influenza di Bernini e Michelangelo

Queste tendenze si affermeranno con Bernini. Architetto, pittore e scultore, lavorò dal 1624 al 1678 alla decorazione di San Pietro di Roma, al colonnato della piazza, alle tombe dei papi Urbano VIII e Alessandro VII, al baldacchino che sormonta l'altare maggiore e all'altare della "cattedra di San Pietro". Questa notevole concentrazione di opere è una chiara e forte manifestazione della volontà della Chiesa cattolica nell'ultimo periodo della Controriforma. È indiscutibile che la personalità di Michelangelo influenzò Bernini. Michelangelo, nel suo tormentato dinamismo che arriva fino al mostruoso, è infatti un antenato del barocco. Fu sotto la cupola di Michelangelo che Bernini pose il suo colossale baldacchino, e fu necessaria la cattedra di San Pietro, per completare questo solenne insieme, come il colonnato esterno, una soluzione tanto audace quanto perfetta. In una chiesa come Sant'Andrea al Quirinale, Bernini fa uso sistematico della linea curva e aggiunge alla luce il colore dei materiali, il contrasto di marmi policromi, bronzo, stucco. Tutte le arti intervengono, non ognuna al proprio posto e secondo le proprie leggi, ma integrate in una sintesi dove tutte si piegano all’obiettivo finale e si rafforzano; l'opera è soprattutto una prodigiosa opera di immaginazione che cerca costantemente di rinnovarsi, di andare sempre oltre il vincolo della materia. Altrettanto esemplari sono le realizzazioni del Bernini nel campo dell'architettura civile (Palazzo Barberini) e dell'urbanistica (fontane di Piazza Navona).

L'architettura di Borromini e altri

Architetto soprattutto, Borromini portò l'edificio barocco alla fase decisiva. Borromini gioca instancabilmente con linee e superfici, preferendo sempre la sinuosità, l'ondulazione a ciò che è dritto e piatto, ossessionato dall'ovale e dall'ellisse. Le sue opere principali, San Carlino alle Quattro Fontane, Sant'Ivo alla Sapienza, la facciata di Sant'Agnese, eserciteranno un'influenza molto lunga e molto lontana, e la parte migliore dell'architettura barocca danubiana gli deve molto.

Accanto a questi giganti, gli altri architetti impallidiscono un po', anche se la loro produzione è più ampia. Così Carlo Rainaldi (1611-1691), a cui Roma deve alcune delle sue chiese più belle come Santa Maria in Campitelli o Pietro da Cortona (1596-1669), il cui genio si rivela in particolare nell'arredamento dipinto.

Più tardi, nel XVIII secolo, le grandi tradizioni si mantengono a Roma con Alessandro Galilei (facciata di San Giovanni in Laterano) e Fernandino Fuga (Palazzo Corsini, Santa Maria della Morte).

In Piemonte, Filippo Juvara si pone come rivale piuttosto che come continuatore di Guarini, sensibile alla maestosità più che al gioco delle curve: creò il Palazzo Madama a Torino e il Castello di Stupinigi. Il suo pubblico internazionale estende la sua influenza si estese per tutto il XVIII secolo.

L'arte barocca in Italia

Provocando uno choc paragonabile a quella del Borromini, padre Guarino Guarini lasciò le sue opere maggiori nel nord, a Torino, non lontano dal dominio germanico. Era un monaco teatino (= ordine religioso) che conduceva una vita errante, è un teorico, un visionario più che un costruttore. Gioca con le linee curve, distorce e trasforma all’infinito gli ordini classici, cerca gli effetti di un'illuminazione misteriosa e nuove soluzioni per le volte. Bernardo Vittone continuò la ricerca dei Guarini nel XVIII secolo in spirito rococò.

A Venezia, Longhena optò per un'arte essenzialmente scenografica, e il suo capolavoro, Santa Maria della Salute, fa ormai parte integrante dell'arredamento della laguna.

Artisti bolognesi, i Galli, detti Bibiena, acquisirono nel Settecento una fama internazionale nel campo dell'architettura, della pittura trompe l'oeil e della scenografia; costruirono ovunque teatri d'opera e immaginarono scenografie speculando sugli effetti della prospettiva.

Troviamo lo stesso gusto per lo spettacolo nei grandi centri urbani: Genova, con i suoi palazzi; Napoli, con le realizzazioni di Luigi Vanvitelli. Ma le varianti regionali appaiono a Lecce, le cui facciate sovraccariche fanno pensare ad un'influenza spagnola. La Sicilia si dimostra originale nella sua interpretazione dell’arte barocca; dopo un terremoto (1693), sorse un'intera città barocca, Noto, che rimase come era stata concepita nella sua urbanistica concertata.

L'estetica barocca e la celebrazione

La preoccupazione di costituire insiemi, prospettive, punti di vista appartiene all'estetica barocca, che sa integrare anche i monumenti di un'altra epoca. Lo si può vedere a Roma in Piazza Navona, dove è ripresa la forma allungata dello stadio di Domiziano, scandita al centro dalle fontane del Bernini, ingrandita dalla grandiosa composizione di Borromini per Sant'Agnese, fiancheggiata da palazzi, tutti organizzati per la scenografia.

La piazza era il luogo privilegiato dei grandi dispiegamenti fiabeschi per i festeggiamenti, con fuochi d'artificio, architetture effimere, persino giostre nautiche. Il gusto per la celebrazione si riflette non solo nelle facciate ma anche negli interni. Vi brillano gli ori e i bronzi, mentre la policromia dei marmi risponde al luccichio degli affreschi che bene si accordano con un popolo allegro e colorato; le finte e le audaci architetture in cui i personaggi si muovono, sembrano estendere l'architettura reale all'infinito in un'illusione, un trompe-l'oeil che li mescola intimamente; a questi personaggi dipinte si uniscono gli stucchi, traboccanti sugli archi e sulle cornici con il rischio di affogare un po’ le parti della costruzione: il tutto viene sacrificato con l’obiettivo di creare un’atmosfera teatrale, magica, se non fantasmagorica.

Il simbolismo e l'immaginario barocco

Il barocco si allontana dalla realtà per riversarsi nell'evocazione di un mondo sovraterrestre, dove tutto diventa mistero dell'aldilà, visione immateriale, assemblea celeste, dominio dove la ragione lascia il posto al misticismo e alla sensibilità, e questo in un immaginario complesso, a volte esoterico per l'uomo del XVII secolo, che si trova di fronte a un simbolismo cristiano misto a una mitologia pagana unita senza imbarazzo. Questo universo è quello della grazia, della grazia sensibile che porta all'ottimismo e al fervore, all'estasi nella comunione dei santi, e che nega la severità e il pragmatismo del Rinascimento.

In conclusione, il sistema artistico del barocco risponde così bene a una concezione del mondo, dei rapporti tra l'uomo e Dio, molto specifica, lontana sia dalla filosofia antica che dalla teologia medievale e dalla messa in discussione del Rinascimento.

Domande da interrogazione

  1. Qual è l'importanza della Chiesa del Gesù a Roma nell'architettura barocca?
  2. La Chiesa del Gesù a Roma è un esempio significativo dell'architettura barocca, costruita dal Vignola a partire dal 1568. Unisce sobrietà delle linee e splendore della decorazione, servendo come modello per molti architetti barocchi.

  3. Come ha influenzato Bernini l'architettura barocca a Roma?
  4. Bernini ha avuto un ruolo cruciale nell'architettura barocca a Roma, lavorando su opere come la decorazione di San Pietro, il colonnato della piazza e il baldacchino dell'altare maggiore. Ha integrato diverse arti in una sintesi che mirava a superare i limiti della materia.

  5. Quali sono le caratteristiche distintive dell'architettura di Borromini?
  6. Borromini è noto per il suo uso instancabile di linee curve e superfici ondulate, preferendo l'ovale e l'ellisse. Le sue opere, come San Carlino alle Quattro Fontane, hanno avuto un'influenza duratura sull'architettura barocca.

  7. In che modo l'architettura barocca si è sviluppata nel resto d'Italia?
  8. Nel resto d'Italia, l'architettura barocca si è sviluppata con varianti regionali. In Piemonte, Filippo Juvara ha creato opere maestose come il Palazzo Madama, mentre a Venezia, Longhena ha optato per un'arte scenografica con Santa Maria della Salute.

  9. Qual è il ruolo della teatralità e dell'illusione nell'architettura barocca?
  10. La teatralità e l'illusione sono elementi chiave dell'architettura barocca, che mira a creare un'atmosfera magica e sovraterrestre. Questo si riflette nelle prospettive, nei punti di vista e nell'uso di trompe-l'oeil per estendere l'architettura reale in un'illusione infinita.

Domande e risposte