Concetti Chiave
- L'Umanesimo nasce a Firenze tra il XIV e XV secolo, grazie a condizioni economiche e sociali favorevoli, estendendosi poi in tutta Europa.
- L'Umanesimo non si oppone all'arte romanica, ma evolve da essa, con artisti come Giotto che anticipano i cambiamenti.
- Filippo Brunelleschi e Leon Battista Alberti sono i principali architetti dell'epoca, introducendo forme e proporzioni ispirate all'antichità.
- La nuova architettura si basa su disegno e prospettiva, adottando ordini architettonici come regole proporzionali per i progetti.
- La cupola di Santa Maria del Fiore di Brunelleschi è l'emblema dell'architettura umanistica, simbolo di innovazione individuale e conoscenze matematiche.
Indice
Origini dell'umanesimo a Firenze
Tra la fine del XIV e l’inizio del XV secolo, un insieme di condizioni economiche e sociali molto particolari ha favorito il sorgere a Firenze di un vasto movimento culturale, artistico, architettonico e tecnico che verrà poi chiamato Umanesimo, destinato a svilupparsi nel secolo successivo investendo prima il resto d’Italia e poi l’intera Europa. Ciò avvenne in una città dove si concentravano un potere finanziario e una vivacità civile unica in Europa e dove operavano contemporaneamente artisti e costruttori tra i più grandi di ogni tempo.
Continuità con l'età romanica
L’Umanesimo non nacque come contrapposizione al pensiero artistico e culturale dell’età romanica: al contrario, esso maturò in un clima di continuità e, d’altra parte, nelle opere dei grandi artisti trecenteschi, primo fra tutti Giotto, sono già molto evidenti le tracce anticipatrici dei mutamenti in atto.
Contemporaneamente all’affermarsi di una nuova architettura, a Firenze fiorirono la pittura e la scultura, a opera di artisti che fecero compiere alle arti figurative una formidabile evoluzione.
Protagonisti dell'architettura rinascimentale
I due più grandi protagonisti dell’architettura di questo periodo furono Filippo Brunelleschi e Leon Battista Alberti. Il primo era anche matematico e ingegnere, mentre il secondo era piuttosto un intellettuale e un trattatista. Per loro merito si afferma un insieme di forme e proporzioni che, rifacendosi all’antichità, rinnova e, per certi versi, supera la costruzione gotica.
Nuova concezione architettonica
Alla base della nuova concezione dell’architettura si pongono l’uso del disegno e della prospettiva, come mezzi di controllo del progetto, e il ricorso agli ordini architettonici intesi come insiemi di regole proporzionali. Questi criteri di progettazione verranno adottati nelle grandi costruzioni nei cinque secoli seguenti.
Cupola di santa Maria del Fiore
L’edificio che meglio caratterizza la nuova architettura è la cupola di santa Maria del Fiore del Brunelleschi che, superando in ampiezza e altezza ogni costruzione precedente, rappresenta la sostituzione di un sapere iniziatico e di gruppo, proprio delle corporazioni dei muratori, con la progettazione individuale, dotata di conoscenze matematiche e di libertà inventiva.
Diffusione del nuovo spirito architettonico
Sotto l’influenza di Brunelleschi e di Alberti molti altri architetti, spesso provenienti dalla stessa Firenze, costruiscono opere caratterizzate dal nuovo spirito non solo nell’Italia centrale, ma anche a Roma, Milano e Venezia.
Domande da interrogazione
- Quali condizioni hanno favorito il sorgere dell'Umanesimo a Firenze?
- Chi sono stati i principali protagonisti dell'architettura umanistica e quale era il loro approccio?
- Qual è l'edificio simbolo della nuova architettura umanistica e cosa rappresenta?
Un insieme di condizioni economiche e sociali particolari, tra cui un potere finanziario e una vivacità civile unica, ha favorito il sorgere dell'Umanesimo a Firenze.
Filippo Brunelleschi e Leon Battista Alberti sono stati i principali protagonisti, con Brunelleschi che era anche matematico e ingegnere, e Alberti un intellettuale e trattatista, entrambi rinnovando l'architettura con forme e proporzioni ispirate all'antichità.
La cupola di Santa Maria del Fiore di Brunelleschi è l'edificio simbolo, rappresentando la transizione da un sapere iniziatico delle corporazioni a una progettazione individuale con conoscenze matematiche e libertà inventiva.