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Concetti Chiave

  • Il Tempio Malatestiano a Rimini, inizialmente una chiesa francescana, fu trasformato in un grandioso tempio dalla famiglia Malatesta, con il contributo di importanti artisti del XV secolo.
  • Leon Battista Alberti, figura centrale del Rinascimento, lasciò un'impronta significativa in molti campi, tra cui l'architettura, influenzando profondamente la cultura dell'epoca.
  • Il concetto di "città ideale" rinascimentale si basava su ordine e simmetria, un contrasto con le città reali dell'epoca, spesso rappresentato in dipinti piuttosto che realizzato.
  • I dipinti di città ideali erano un omaggio alla civiltà classica e miravano a ispirare la realizzazione di architetture simmetriche e monumentali nelle corti rinascimentali.
  • Pienza, trasformata su ordine di Papa Pio II da un borgo medievale a una città ideale, è un esempio significativo di pianificazione urbanistica rinascimentale, progettata da Bernardo Rossellino.

Indice

  1. La trasformazione della chiesa di Rimini
  2. Leon Battista Alberti e il Rinascimento
  3. L'ideale urbanistico rinascimentale
  4. La città ideale e Pienza

La trasformazione della chiesa di Rimini

A Rimini, verso la metà del XV secolo, una piccola chiesa francescana diventò per volontà della famiglia Malatesta, signori della città, un grandioso tempio, capace di celebrare come un mausoleo la gloria e la fama di quella casata. Il committente dell’opera, Sigismondo Pandolfo Malatesta, incaricò alcuni dei più importanti artisti dell’epoca di rinnovare radicalmente l’edificio, sia all’esterno sia all’interno. Per la sistemazione esterna affidò i lavori a Leon Battista Alberti (1404-1472), tra i più colti intellettuali del Rinascimento. Egli, pur mantenendo l’edificio preesistente, lo rivestì con una copertura di marmo. Progettò, lungo i lati esterni della chiesa, una serie di arcate che ricordano i ponti e gli acquedotti romani, e trasformò la facciata in un solenne arco di trionfo. Ai lati dell’ingresso principale avrebbero dovuto trovare collocazione i sepolcri di Sigismondo e di sua moglie, Isotta degli Atti. Al suo interno l’edificio acquistò l’aspetto di un’unica grande aula. Le cappelle laterali furono decorate da diversi scultori e pittori, tra cui spicca il nome di Piero della Francesca .Il grandioso progetto, che prevedeva tra l’altro l’elevazione di una cupola simile a quella del Pantheon , fu però abbandonato in seguito alle avverse sorti militari del Malatesta.

Leon Battista Alberti e il Rinascimento

Nessun altro personaggio influenzò così profondamente e in ambiti così disparati la cultura del suo tempo come Leon Battista Alberti. Egli fu letterato, filosofo, teorico dell’arte, architetto e in ognuno di questi campi lasciò la prova del suo talento, con opere che sono capolavori del periodo dell’Umanesimo. La sua grande cultura lo portò a risiedere in diverse corti e città italiane, tra cui Firenze, Rimini, Mantova e Roma, incarnando il modello dell’intellettuale del Rinascimento.

L'ideale urbanistico rinascimentale

Ordine, regolarità, simmetria costituivano l’ideale degli architetti rinascimentali. Ma le città in cui vissero erano assai lontane dai loro desideri, costruite su un impianto irregolare, con strade strette e tortuose, un mescolarsi di catapecchie e palazzi, solenni chiese e fogne a cielo aperto. Non potendo realizzare i loro progetti (i costi non l’avrebbero permesso), alcuni artisti si accontentarono di dipingerli

La città ideale e Pienza

Questa tavola rappresenta una «città ideale», una specie di sogno urbanistico governato da regole perfette. Nel centro dell’opera vediamo un grande edificio a pianta circolare, collocato in una piazza. La sua struttura riprende lo schema dei templi classici come il Pantheon, anche se il suo aspetto lo rende simile a un battistero. Ai lati della piazza, con la pavimentazione decorata da disegni geometrici, troviamo in primo piano due pozzi ottagonali. Alcuni edifici monumentali, rivestiti di marmo, separano la piazza dalla città vera, composta di case più semplici. Il luogo non presenta spazi verdi, ma solo sullo sfondo s’intravedono scorci di paesaggio. La città è deserta, nessuna figura umana compare nel dipinto: le strutture architettoniche sono le uniche protagoniste della scena. Destinati ai colti ambienti delle corti rinascimentali e ai principi dell’Umanesimo, i dipinti di questo genere furono un nostalgico omaggio alla civiltà classica, un incentivo a imitarne le realizzazioni architettoniche.

Quando nel 1458 il colto umanista Eneo Silvio Piccolomini divenne papa con il nome di Pio II, ordinò di trasformare il borgo natio di Corsignano (vicino a Siena) in una piccola «città ideale». Assegnò l’incarico all’architetto Bernardo Rossellino (1409-1464), allievo e collaboratore di Leon Battista Alberti, che progettò la piazza e tutti gli edifici che su questa si affacciavano: il Palazzo pubblico, la Cattedrale, il palazzo vescovile e il palazzo Piccolomini (la sede papale) [4].In soli tre anni le strutture dell’abitato medievale furono profondamente rivoluzionate, specie nella trapezoidale piazza del Duomo. Questo fece di Corsignano (ribattezzata «Pienza» in onore del papa) un raro esempio di pianificazione urbanistica rinascimentale.

Domande da interrogazione

  1. Qual è stato il ruolo della famiglia Malatesta nel Tempio Malatestiano?
  2. La famiglia Malatesta, in particolare Sigismondo Pandolfo Malatesta, trasformò una piccola chiesa francescana in un grandioso tempio per celebrare la loro gloria, incaricando artisti di rilievo per il rinnovamento dell'edificio.

  3. Chi era Leon Battista Alberti e quale fu il suo contributo al Rinascimento?
  4. Leon Battista Alberti fu un intellettuale del Rinascimento che influenzò profondamente la cultura del suo tempo come letterato, filosofo, teorico dell’arte e architetto, lasciando opere che sono capolavori dell’Umanesimo.

  5. Quali erano gli ideali degli architetti rinascimentali nella progettazione delle città?
  6. Gli architetti rinascimentali aspiravano a ordine, regolarità e simmetria, ma le città reali erano irregolari e caotiche, portandoli a dipingere le loro visioni di città ideali.

  7. Cosa rappresenta la tavola della «città ideale» e quali sono le sue caratteristiche principali?
  8. La tavola rappresenta un sogno urbanistico con un grande edificio centrale simile a un battistero, circondato da edifici monumentali e una piazza decorata, senza spazi verdi e priva di figure umane.

  9. Come è stata trasformata Corsignano sotto il papato di Pio II?
  10. Pio II ordinò la trasformazione di Corsignano in una «città ideale» rinascimentale, affidando il progetto a Bernardo Rossellino, che rivoluzionò l'abitato medievale, creando un esempio di pianificazione urbanistica rinascimentale.

Domande e risposte