-dille-
Ominide
1 min. di lettura
Vota

Concetti Chiave

  • Le pitture rupestri del Paleolitico sono state trovate principalmente nella regione franco-cantabrica, in siti come Lascò e Altamura.
  • Queste opere d'arte rappresentavano scene di caccia quotidiane, con animali come soggetti principali, e servivano come rituali scaramantici.
  • I dipinti erano nascosti in luoghi difficili da trovare per proteggere il loro significato e valore spirituale.
  • I colori erano creati da pigmenti naturali mescolati a leganti come grasso animale, saliva e urina.
  • Le impronte delle mani venivano realizzate in positivo o negativo, lasciando un segno personale e duraturo nelle caverne.

Indice

  1. Pitture rupestri del Paleolitico
  2. Tecniche di pittura preistorica

Pitture rupestri del Paleolitico

Al periodo del Paleolitico sono state attribuite le pitture rupestri ritrovate nella fascia franco-cantabrica, in particolare a Lascò, in Francia, e ad Altamura in Spagna. Queste forme d’arte erano riprodotte solitamente sulle rocce delle caverne e rappresentavano le scene quotidiane di caccia, in cui il soggetto principale era l’animale, queste pitture rupestri servivano infatti come rito scaramantico per la caccia stessa, come un modo per prevedere ed anticipare la realtà.

Tecniche di pittura preistorica

Gli uomini del tempo erano soliti dipingere in posti nascosti, difficili da trovare per la paura di essere scoperte, utilizzavano spesso colori creati dalle pietre o dalla terra frantumata, unite poi al pigmento considerato come legante:

1. Il colore in polvere delle pietre era unito al grasso animale;

2. Il colore in polvere della terra era legato alla saliva;

3. Il colore in polvere del carbone era aggiunto all’urina;

Le impronte della mani sono identificabili, hanno l’obiettivo di lasciare il segno e avvenivano in due modi: in positivo [con la mano tinta di colore e schiacciata sulla parete] oppure in negativo [con lo sfondo pitturato].

Domande e risposte