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Concetti Chiave

  • La preistoria, suddivisa in Paleolitico, Mesolitico, Neolitico ed Età dei Metalli, è il periodo storico che precede la scrittura ed è caratterizzata dalle prime espressioni artistiche umane.
  • Durante il Paleolitico superiore, l'uomo inizia a creare arte figurativa simbolica, come le Veneri preistoriche e l'arte rupestre, utilizzata principalmente per scopi ritualistici e propiziatori.
  • Le grotte di Lascaux, Altamira e Chaveut contengono importanti esempi di pitture rupestri, caratterizzate da rappresentazioni naturalistiche di animali e scene di caccia.
  • L'architettura preistorica include strutture come le palafitte e le terramare, costruite per scopi abitativi, e megaliti come Menhir, Dolmen e Cromlech, usati per scopi rituali e astronomici.
  • I nuraghi della Sardegna, come Su Nuraxi di Barumini, sono caratteristici della civiltà nuragica e indicano un'organizzazione sociale complessa e culturalmente evoluta.

La preistoria è quel lungo periodo della storia che precede la scrittura, IV secolo a.C; la preistoria è suddivisa in:

- Paleolitico - dal greco palaiòs (vecchio) lithos (pietra) e per questo chiamato “età della pietra antica”;

- Mesolitico - dal greco mesos (di mezzo) líthos (pietra) e per questo chiamato “età della pietra di mezzo”;

- Neolitico - nèos (nuovo) e lithos (pietra) e per questo chiamato “età della pietra nuova”.

- Età dei metalli - suddivisa in età del rame, età del bronzo ed età del ferro.

Indice

  1. Paleolitico e arte primitiva
  2. Veneri preistoriche e simbolismo
  3. Arte rupestre e grotte famose
  4. Mesolitico, neolitico e innovazioni
  5. Età dei metalli e palafitte
  6. Megaliti e costruzioni sacre
  7. Stonehenge e il culto del sole
  8. Nuraghi e civiltà nuragica

Paleolitico e arte primitiva

Al paleolitico, anche detto “il regno della lunga durata” (da 1.800.000 a 10.000 a.C), risalgono le prime produzioni “artistiche” dell’uomo.

Durante questo periodo, l’uomo vive nelle caverne e si procura il cibo cacciando e raccogliendo vegetali selvatici; egli sperimenta inoltre la realizzazione di utensili in pietra, dando origine prima ai chopper (usati come arma, per tagliare carni e rischiare pelli) e poi all’amigdala (pietra scheggiata bifaccialmente, sulla quale venivano incisi segni per affermarne il possesso).

I primi ritrovamenti di arte figurativa risalgono al paleolitico superiore (circa 30.000 anni fa), quando l’uomo inizia ad attribuire un significato simbolico agli oggetti che lo circondano; le produzioni artistiche, presenti principalmente nelle caverne in cui l’uomo viveva, non venivano realizzate a fini estetici, bensì erano parte dei riti propiziatori mediante i quali si credeva di poter ottenere ciò che era raffigurato.

Veneri preistoriche e simbolismo

L’uomo inizia inoltre a realizzare - con pietra, osso, avorio e steatìte - piccole statuette raffiguranti figure femminili, dalle esagerate proporzioni, chiamate “Veneri preistoriche” o “Grandi Madri”.

Non si tratta quindi di rappresentazioni realistiche, ma di statuette simboliche della maternità, volte a propiziare la fertilità della donna e, se sepolte nei campi, anche della terra; altre parti del corpo di queste statuette, le cui grandezze sono comprese tra i 25 ed i 10 cm, sono trascurate o mancanti: non vi sono i piedi, le braccia sono appena accennate ed appoggiate (nella maggior parte dei casi) sul seno, ed il volto è assente.

La Venere di Willendorf, databile 40.000 - 15.000 a.C, è la più famosa ed antica delle veneri paleolitiche, quest’ultima è stata rinvenuta in Australia ed è oggi conservata nel Museo di Storia naturale di Vienna.

La parte più rifinita e dettagliata della statuetta è la capigliatura.

Arte rupestre e grotte famose

Verso la fine del Paleolitico nasce e si diffonde l’arte rupestre, grazie alla quale gli uomini preistorici incominciarono a creare le prime figurazioni incise o dipinte su rocce nelle proprie caverne; le raffigurazioni, che avevano per soggetti principalmente animali, fungevano da riti propiziatori per assicurare all’uomo una buona caccia.

Numerose testimonianze di arte rupestre sono situate in Spagna, Francia, Norvegia ed Italia (in Lombardia e Sicilia).

I colori utilizzati per la pittura rupestre venivano realizzati dall’uomo primitivo attraverso l’unione di terre e grassi animali, e venivano poi stesi sulla pietra con mani, pennelli (creati con bastoncini di legno e piume d’uccelli) ed, alle volte, con la bocca.

Alcune delle grotte più famose sono quelle di Lascaux (Francia), Altamira (Spagna) e Chaveut (Francia).

Le grotte di Lascaux (20.000 a.C), situate nella Dordogna (nella Francia centro-occidentale), furono scoperte nella prima metà del XX secolo e sono oggi nell’elenco dei Patrimoni dell’Umanità dell’UNESCO.

Successivamente alla seconda guerra mondiale, le grotte furono aperte al pubblico per una decina di anni, ma quest’ultime dovettero chiudere in seguito a danneggiamenti, ed i dipinti furono restaurati.

Si tratta di centinaia di animali (alcuni dei quali oggi estinti) rappresentati sulle pareti e sui soffitti delle caverne.

È errato definire questi dipinti “affreschi” poiché furono realizzati stendendo i pigmenti direttamente sulla roccia.

Una delle opere più famose presenti nelle grotte è il “cavallo cinese”, che rappresenta un cavallo mentre viene cacciato; la figura è resa con estrema naturalezza: l’artista ha infatti riprodotto non solo con realismo le peculiarità del pelo e della criniera, ma anche la tridimensionalità del soggetto e la profondità della scena.

Le grotte di Altamira, situate nella Spagna settentrionale, furono scoperte nella seconda metà del IX secolo.

Come le raffigurazioni nelle Grotte di Lascaux, anche le opere delle grotte di Altamira furono realizzate dipingendo direttamente sulla roccia.

L’importanza artistica risiede nel naturalismo con il quale la scena viene rappresentata.

La grotta di Chaveut (25.000 a.C), situata nel sud della Francia, fu scoperta nel 1994; la grotta era rimasta per quasi 20.000 anni sigillata all’ingresso per via di una frana.

Le rappresentazioni artistiche variano da animali ormai estinti ad altri ancora presenti.

Mesolitico, neolitico e innovazioni

Durante il mesolitico ed il neolitico, periodi durante i quali l’uomo inizia a stabilirsi al fine di dedicarsi non più solo alla caccia ma anche all’agricoltura ed alla pastorizia, l’arte figurativa preistorica tende a schematizzarsi sino a realizzare raffigurazioni geometriche; si introduce così per la prima volta la concezione di “decorazione” fine a sè stessa.

Nel neolitico, l’uomo inizia inoltre a fabbricare tessuti ed oggetti in ceramica, ad assimilare il concetto di territorio e di appartenenza, ed a praticare una differenziazione delle classi sociali.

Nelle raffigurazioni si cominciano inoltre a rappresentare momenti della vita quaotidiana.

Età dei metalli e palafitte

L’età dei metalli è invece il periodo storico durante il quale gli uomini iniziano lavorare i metalli - abbandonando progressivamente l'utilizzo della pietra.

La palafitta è una struttura di carattere generalmente abitativo, sorretta da pali e costruita sull'acqua, presso fiumi, laghi o zone paludose.

Tracce preistoriche di palafitte sono state trovate in Europa, in Asia, in Africa ed in America del Sud.

I pali, impermeabilizzati con bitume o altre sostanze grasse, venivano inseriti nei fondali per sostenere una piattaforma rettangolare - ottenuta con tronchi di legno legati strettamente tra loro in modo da formare una pavimentazione. 

Sulla piattaforma potevano essere costruite una o più capanne disposte regolarmente.

Molo simili alle palafitte, erano le terramare: costruite sulla terraferma (molto diffuse soprattutto in Pianura Padana dal Neolitico all'Età del bronzo).

Anche queste erano organizzate in villaggi e disposte regolarmente a "griglia" in modo da formare un reticolo di sentieri interni. 

In genere il villaggio si trovava presso il mare o corsi d'acqua, ed era costruito su un terrapieno. 

Intorno, veniva scavato un fossato a cui si faceva arrivare l'acqua per mezzo di un canale. 

Il perimetro del villaggio era chiuso da un alto recinto di difesa (provvisto di porta d'ingresso).

Megaliti e costruzioni sacre

Con la fine del neolitico, iniziarono a sorgere le prime costruzioni megalitiche non destinate all’abitazione, bensì al culto, alla sepoltura e dall’osservazione astronomica. 

I megaliti più semplici sono i Menhir: obelischi conficcati nel terreno per indicare un luogo sacro o una sepoltura.

Se ne trovano nelle Isole Britanniche, in Francia ed in Italia (Sardegna, Puglia, Sicilia). 

Per la collocazione di un Menhir, occorreva uno sforzo collettivo enorme: si ipotizza che il masso venisse fatto rotolare fino al posto desiderato, dove veniva poi fatto scivolare in una profonda buca, precedentemente scavata, con l’aiuto di corde e puntelli; lo si portava in posizione eretta e si colmava la buca in modo che non potesse cadere.

Per le tombe collettive, o per indicare luoghi in cui si compivano sacrifici, si realizzavano i Dolmen: costituiti da due grandi blocchi di pietra conficcati nel terreno, su cui si posava una lastra orizzontale come copertura. 

Questo sistema è detto trilitico perché composto da tre pietre; si tratta del sistema statico più semplice da realizzare.

Gran parte dei Dolmen si trovano nel Nord Europa, ma molti sono situati anche in Italia, nel Salento.

Nel sistema trilitico, i montanti (le due pietre verticali) non possono essere troppo distanti tra loro, altrimenti l’architrave (la pietra orizzontale) dovrebbe essere troppo lungo e rischierebbe di spaccarsi.

È possibile distanziare i montanti (anche detti piedritti) solo utilizzando un architrave più spesso, tuttavia, avendo un peso molto maggiore, pone dei limiti tecnologici nel sollevamento dello stesso.

Più Dolmen e Menhir disposti in cerchi concentrici, formano il cosiddetto Cromlech: luoghi sacri legati al culto del sole (astro regolatore dei cicli del giorno e della notte) - santuari.

Stonehenge e il culto del sole

Situato nella pianura di Salisbury (Gran Bretagna) e risalente probabilmente al 2600 a.C., sorge Stonehenge: sito neolitico composto da due cerchi concentrici di monoliti (il cerchio esterno di 30 m di diametro e quello interno di 23 m).

Al centro, vi sono cinque triliti a ferro di cavallo alti 10 m. 

Un largo viale - orientato da nord a est - conduce al complesso: all’inizio vi è un Menhir chiamato “pietra del calcagno”; al centro del monumento vi era una pietra-altare lunga 5 m adagiata al suolo.

Il complesso era probabilmente un’area sacra dedicata al sole, un calendario astronomico e un calendario delle stagioni legato alla fertilità della terra. 

All’alba del solstizio d’estate (21 giugno), i raggi del sole illuminano la pietra d’altare seguendo esattamente il viale d’accesso tra i due monoliti: è l’unico giorno dell’anno in cui avviene questo allineamento perfetto.

Nuraghi e civiltà nuragica

I nuraghi sono antiche costruzioni in pietra di forma troncoconica presenti, con diversa concentrazione, in tutta la Sardegna. Sono unici nel loro genere e rappresentativi della civiltà nuragica, che ad essi deve il suo nome.

Sono sparsi sull'intera isola, mediamente uno ogni 3 km², contraddistinguendone fortemente il paesaggio; in alcune zone sono invece posizionati a poche centinaia di metri gli uni dagli altri, come nella Valle dei Nuraghi della regione storica del Logudoro-Meilogu.

La valle dei Nuraghi è una denominazione moderna che definisce un'area nella quale sono presenti i resti di oltre trenta nuraghi e di dieci tombe di giganti.

In quest'area, favorevoli fattori ambientali e climatici hanno contribuito alla formazione di insediamenti umani.

Su Nuraxi è un insediamento umano risalente all'età nuragica che si trova in Sardegna, in territorio di Barumini. 

La struttura più antica del nuraghe è costituita da una torre centrale a tre camere sovrapposte, edificata in blocchi di basalto tra il secolo XVII a.C. e il XIII a.C.; questa cooperava con altri complessi in difesa del territorio.

In seguito, vennero costruite attorno alla torre centrale, quattro torri unite tra loro da una cortina muraria con un ballatoio superiore (andato perduto), comunicanti tutte su un cortile interno servito da un pozzo. 

Successivamente, il complesso venne attorniato da un'ulteriore cortina muraria pentalobata.

Il complesso di Barumini è considerato un nuraghe polilobato: costituito ciò da una serie di cortine murarie comunicanti con le diverse torri di recinzione.

La differenza delle costruzioni, indica che vi fosse una qualche gerarchia sociale: la civiltà nuragica, che praticava una particolare occupazione del territorio, era socialmente e culturalmente evoluta (evoluzione avvenuta anche grazie a confronti e scambi con altre popolazioni).

Domande da interrogazione

  1. Quali sono le principali suddivisioni della preistoria e le loro caratteristiche distintive?
  2. La preistoria è suddivisa in Paleolitico, Mesolitico, Neolitico ed Età dei metalli. Il Paleolitico è noto come "età della pietra antica", il Mesolitico come "età della pietra di mezzo", il Neolitico come "età della pietra nuova", e l'Età dei metalli è caratterizzata dall'uso di rame, bronzo e ferro.

  3. Qual è il significato delle "Veneri preistoriche" e quali sono le loro caratteristiche principali?
  4. Le "Veneri preistoriche" sono statuette simboliche della maternità, create per propiziare la fertilità. Sono caratterizzate da proporzioni esagerate, con dettagli come piedi e volto spesso assenti, e braccia appena accennate.

  5. Quali sono le caratteristiche principali delle grotte di Lascaux e perché sono significative?
  6. Le grotte di Lascaux, situate in Francia, contengono dipinti di animali realizzati con grande naturalismo. Sono significative per il loro valore artistico e storico, essendo parte del Patrimonio dell'Umanità dell'UNESCO.

  7. Come si differenzia l'arte rupestre delle grotte di Altamira rispetto a quella di Lascaux?
  8. L'arte rupestre delle grotte di Altamira, situate in Spagna, è simile a quella di Lascaux per il naturalismo delle rappresentazioni, ma si distingue per la sua scoperta nella seconda metà del IX secolo e per il suo contesto geografico.

  9. Qual è l'importanza di Stonehenge e quali sono le sue caratteristiche architettoniche principali?
  10. Stonehenge è un sito neolitico in Gran Bretagna, probabilmente dedicato al culto del sole e usato come calendario astronomico. È composto da due cerchi concentrici di monoliti e cinque triliti a ferro di cavallo, con un viale orientato verso il solstizio d'estate.

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