Fabrizio Del Dongo
Genius
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Concetti Chiave

  • Frank Lloyd Wright è un pioniere dell'architettura organica, che si sviluppa liberamente e si adatta all'uomo, in contrasto con l'architettura funzionale europea.
  • Le Prairie Houses di Wright si ispirano alle case dei pionieri americani, con un design centrale attorno al camino, simboleggiando il legame con la natura e la tradizione della casa nella prateria.
  • La Robie House di Wright mostra l'influenza dell'architettura giapponese, con spazi interni aperti e continuità tra interno ed esterno, ispirati ai templi giapponesi visti nel 1893.
  • La Casa Kaufmann o Casa sulla cascata è un esempio di simbiosi tra architettura e natura, utilizzando materiali moderni per integrarsi in un contesto naturale unico.
  • Il Museo Guggenheim di New York, con la sua struttura a spirale, rappresenta l'interazione tra l'edificio e la metropoli, simbolizzando l'espansione dell'arte all'esterno.

Indice

  1. L'architettura organica di Wright
  2. Contrasti tra Europa e America
  3. L'influenza giapponese su Wright
  4. Casa Kaufmann: simbiosi con la natura
  5. Il Museo Guggenheim di New York

L'architettura organica di Wright

Il nome dell’architetto americano Frank Lloyd Wright è fortemente legato all’ architettura “organica”, spesso messa in contrapposizione con l’architettura “funzionale” europea.

L’architettura organica è quella che si sviluppa come un organismo a partire da un nucleo centrale, senza schemi geometrici preordinati.

Il proprio ambiente viene vissuto liberamente. L’architettura è tagliata su misura per l’uomo, è nata intorno a lui, è cresciuta con lui. Molte di queste idee sono comuni anche all’architettura funzionale e si ritrovano in diverse occasioni anche nel corso della storia dell’architettura. Infatti, basti pensare allo spazio a misura d’uomo di Filippo Brunelleschi, alle idee di Leon Battista Alberti sulla casa civile o alle ville del Palladio.

Contrasti tra Europa e America

Rispetto all’Europa, la situazione non è la stessa, o meglio, diverso è il modo di affrontare il problema e diverso è il modo di risolverlo perché la situazione storica non è identica. Gli architetti moderni europei si pongono come obiettivo fondamentale quello di dare a tutti i lavoratori che affluiscono nella città un’abitazione tale da soddisfare contemporaneamente le esigenze collettive e quelle individuali. Pertanto, essi si collocano nel vivo della società contemporanea, compiendo così, anche un’operazione politica.

Invece Wright non si interessa del problema sociale. Mentre in America, le città si trasformano rapidamente in metropoli e l’unica soluzione possibile è il grattacielo, Wright propone un’abitazione unifamiliare, immersa nel verde, ampia e comoda. Insomma si tratta di un’abitazione per la ricca borghesia che, sentimentalmente, è legata alla campagna perché discendente dai pionieri di un tempo che vivevano nelle estese praterie, a contatto diretto con la natura. È un’architettura che ignora l’America dei quartieri poveri e sovraffollati, l’America dei ghetti per i negri e per i portoricani. Si tratta di una società che crede nel concetto self-made man, cioè del mito secondo cui in democrazia, chiunque, anche il più povero, se dotato di spirito di iniziativa può raggiungere il successo, realizzarsi, aspirare alla propria casa, rivivendo così la tradizione della “casa nella prateria” del vecchio Far West.

Infatti, nei primi anni della sua attività. Wright progetta diverse Prairie Houses (= Case della prateria) che si ispirano a quelle dei pionieri, non certo per la povertà di cui sono testimonianza, ma solo per la base di ispirazione. Per capire la somiglianza fra le vere case della prateria e le costruzioni di Wright, basta confrontare la pianta di una casa unifamiliare della tradizione americana con la Casa Roberts di Wright. Fra le due planimetrie esistono molti punti di contatto nella distribuzione a croce delle funzioni principali (ingresso, soggiorno, pranzo, cucina) intorno al nucleo costituito dal camino in pietra, collocato al centro. Nelle case dei pionieri il camino era al centro dell’abitazione per poter riscaldare facilmente tutto l’ambiente durante le fredde giornate invernali: ovviamente l’ambiente era unico, differenziato soltanto dal modo con cui le diverse zone erano differenziate.

L'influenza giapponese su Wright

Il punto culminante dell’attività artistica di Wright è la Robie House. La sporgenza delle coperture e la libertà degli spazi interni mostrano l’influenza avuta su Wright dall’architettura giapponese. Il primo contatto con il Giappone avvenne durante l’Esposizione Universale del 1893, in cui era stato riprodotto, in scala ridotta, un tempio giapponese con i pannelli scorrevoli su rotaie sia interni che perimetrali. Con questa idea, i rapporti spaziali potevano essere modificati a piacimento e si generava una totale continuità fra ambiente interno e esterno.

Casa Kaufmann: simbiosi con la natura

Nel 1936, Wright realizza l’opera più famosa: Casa Kaufmann o Casa sulla cascata. Adoperando tutte le risorse offerte dalla tecnologia moderna e i suoi materiali come cemento, vetro e ferro, l’architetto costruisce un’opera molto ingegnosa, costituita da lastre collegate ad una struttura portante verticale di pietre a vista. Lo scopo è di creare un ambiente abitativo che garantisca la totale simbiosi fra uomo e natura. Il corpo strutturale dell’abitazione si innalza sopra dei grandi massi corrosi e levigati dalle acque che vi scorrono da tempo e le lastre orizzontali di cemento si sporgono fino al limite della cascata. D’altra parte la natura, con i suoi alberi si protende e penetra nella casa come quest’ultimo si protende verso di essa.

Il Museo Guggenheim di New York

Wright è anche l’autore del Museo Guggenheim di New York. Qui siamo nel cuore della città, ma il concetto è lo stesso. Come la casa sulla cascata si protende verso la natura primitiva, così il Museo si protende verso il caos della metropoli americana, non adeguandosi ad essa per la forma esteriore (il museo non è un grattacielo), ma vi penetra con un movimento a spirale in espansione. La circolarità dell’edificio potrebbe avere un significato simbolico: il cerchio rappresenta l’infinito e il relativo espandersi a spirale è l’arte contenuta nel Museo che, dal chiuso del contenitore, si riversa su tutto l’esterno. Lo spazio è costituito da un unico ambiente circolare, illuminato da una grande cupola centrale. Lungo il perimetro della cupola sale una rampa a spirale che conduce gradualmente il visitatore in presenza delle opere di arte moderna esposte.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il concetto principale dell'architettura organica di Frank Lloyd Wright?
  2. L'architettura organica di Wright si sviluppa come un organismo a partire da un nucleo centrale, senza schemi geometrici preordinati, ed è tagliata su misura per l'uomo, crescendo con lui e intorno a lui.

  3. In che modo l'architettura di Wright si differenzia dall'architettura funzionale europea?
  4. Mentre l'architettura funzionale europea si concentra su soluzioni abitative per le masse urbane, Wright propone abitazioni unifamiliari immerse nel verde, destinate alla ricca borghesia, ignorando i problemi sociali delle città.

  5. Quali influenze culturali hanno avuto un impatto sull'opera di Wright?
  6. L'architettura giapponese ha influenzato Wright, come dimostrato dalla libertà degli spazi interni e dalle sporgenze delle coperture, ispirate dai pannelli scorrevoli visti all'Esposizione Universale del 1893.

  7. Qual è l'opera più famosa di Wright e quale concetto rappresenta?
  8. L'opera più famosa di Wright è la Casa Kaufmann o Casa sulla cascata, che rappresenta la simbiosi totale tra uomo e natura, utilizzando materiali moderni come cemento, vetro e ferro.

  9. Qual è il significato simbolico del Museo Guggenheim di New York progettato da Wright?
  10. Il Museo Guggenheim, con la sua forma circolare e la rampa a spirale, simboleggia l'infinito e l'espansione dell'arte moderna, che si riversa dall'interno verso l'esterno, penetrando nel caos della metropoli.

Domande e risposte