Concetti Chiave
- Vincent van Gogh usò la pittura per affrontare solitudine e incomunicabilità, creando opere con una violenza cromatica unica.
- Scoprì la sua vocazione pittorica a Parigi, influenzato dagli impressionisti e da artisti come Gauguin e Toulouse-Lautrec.
- Durante il periodo ad Arles, Van Gogh ebbe una relazione travagliata con Gauguin che culminò in una crisi personale drammatica.
- Nonostante le sue crisi nervose, continuò a dipingere nei momenti di tranquillità, sviluppando una tecnica unica e istintiva.
- I suoi autoritratti rivelano la sua personalità tormentata e rappresentano un diario della sua disperazione e ricerca di identità.
Indice
La vita e le scelte di Vincent
Nella sua breve esistenza il pittore olandese Vincent van Gogh (1853-1890) si servì della pittura per affrontare la solitudine e l’incomunicabilità, eseguendo ritratti e paesaggi deformati, agitati da presagi e da una inconfondibile violenza cromatica. Fu avviato dal padre, pastore protestante, alla carriera di mercante d’arte, ma Vincent si appassionò alla pittura e non al mestiere di mercante: così all’inizio del 1876 lasciò l’impiego. Non sapendo ancora cosa fare, si dedicò alla lettura e al disegno, a volte travolto da crisi religiose. Diventò insegnante di lingua, studiò teologia ad Amsterdam, frequentò corsi di predicazione e visse tra gli stenti e le privazioni dei minatori. Nel 1880 si trasferì a Bruxelles, dove studiò anatomia e prospettiva e compì le prime esperienze pittoriche.
L'influenza di Parigi e Gauguin
Nel 1886, dopo la morte del padre, tornò a Parigi dove lavorava l’amato fratello Théo e qui scoprì la sua vera vocazione di pittore. Nella capitale francese frequentò gli impressionisti, incontrò artisti come Pissarro, Gauguin, Seurat, Signac e Toulouse-Lautrec. Osservando le loro opere rinnovò la sua pittura con l’uso di colori brillanti. Nel 1888 andò ad Arles, nel Sud della Francia, chiedendo all’amico Paul Gauguin di raggiungerlo nella famosa «casa gialla»: sognava di realizzare una comunità di artisti indipendenti. Gauguin raggiunse Van Gogh il 20 ottobre del 1888 e seguirono mesi di fertile lavoro: ma continue discussioni logorarono i fragili nervi di Vincent che, nella sera del 23 dicembre, armato di rasoio, tentò di aggredire l’amico e poco dopo, per punirsi, volse l’arma su se stesso e si tagliò un orecchio. Fu questa la prima di una serie di violente crisi che travagliarono i suoi ultimi anni di vita.
Le crisi e l'arte di Van Gogh
Nel maggio del 1889 entrò nell’ospedale psichiatrico di Saint Remy de Provence, continuando però a dipingere nei momenti di serenità. L’anno dopo si trasferì ad Auvers sur Oise, vicino Parigi, dove il dottor Gachet, suo amico, si prese cura di lui. Ma due mesi più tardi le sue condizioni peggiorarono e il 27 luglio del 1890 morì assistito dal fratello Théo e dall’amico Gachet.
Tecniche pittoriche di Van Gogh
Per dipingere Vincent van Gogh usò i colori a olio, impiegandone grandi quantità, a volte spremendo direttamente il tubetto sulla tela, altre volte utilizzando la spatola o addirittura le dita della mano. Dipingeva d’istinto, con robuste pennellate ricche di pigmento, fino a creare inquietanti movimenti sulla superficie del quadro. Egli studiava l’effetto prodotto dalle diverse combinazioni di colore servendosi di alcuni fili di lana diversamente colorati, intrecciandoli l’uno con l’altro fino a che non otteneva il risultato voluto.
Autoritratti e ritratti di Arles
La personalità tormentata di Van Gogh emerge dai suoi autoritratti: i diversi momenti in cui ritrae la sua esistenza costituiscono quasi un diario della sua disperazione. Ne dipinse tantissimi, una quarantina circa, sperimentando diverse soluzioni e cercando ostinatamente di scoprire la sua vera identità . I ritratti più suggestivi appartennero al periodo di Arles, dove dipinse alcuni abitanti del luogo tra cui Madame Roulin , moglie del postino di Arles. La donna, seduta, tiene in mano il cordone con cui dondola la culla (La berceuse, il titolo dell’opera, vuol dire appunto «colei che culla»). Influenzato dallo stile di Gauguin, Van Gogh dipinse Madame Rolin in modo stilizzato, accentuando le linee nere di contorno e stendendo all’interno campiture di colore puro
Domande da interrogazione
- Quali furono le principali difficoltà affrontate da Vincent van Gogh nella sua vita?
- Come si sviluppò la carriera artistica di Van Gogh dopo il suo trasferimento a Parigi?
- Quali eventi portarono Van Gogh a trasferirsi ad Arles e quali furono le conseguenze?
- In che modo Van Gogh sviluppò la sua tecnica pittorica?
- Cosa rappresentano gli autoritratti di Van Gogh e quali sono i più significativi?
Vincent van Gogh affrontò la solitudine, l'incomunicabilità e crisi nervose, che influenzarono profondamente la sua vita e la sua arte.
A Parigi, Van Gogh scoprì la sua vera vocazione di pittore, frequentò gli impressionisti e rinnovò la sua pittura con colori brillanti.
Van Gogh si trasferì ad Arles sognando una comunità di artisti con Gauguin, ma le tensioni portarono a una crisi violenta e al taglio del suo orecchio.
Van Gogh, autodidatta, usò grandi quantità di colori a olio, spesso spremendo il tubetto direttamente sulla tela, e sperimentò con combinazioni di colore usando fili di lana.
Gli autoritratti di Van Gogh rappresentano un diario della sua disperazione e identità tormentata, con i più suggestivi dipinti durante il periodo di Arles.