MareMaty
Ominide
6 min. di lettura
Vota 5 / 5

Concetti Chiave

  • Van Gogh's style is characterized by strong colors and gestural brushstrokes, influenced by Japanese master Hokusai, creating a unique perspective with flat applications.
  • His work significantly influenced the Fauves with its emotional freedom and expressionism, bridging Romanticism and the 20th century, impacting pioneers like Edvard Munch.
  • His early work, "The Potato Eaters," reflects his desire to share the miners' lives, inspired by Seurat's dark tones and Millet's harsh subjects.
  • In Paris, Van Gogh's style evolved through interactions with artists like Toulouse-Lautrec and Gauguin, adopting vibrant color contrasts and a non-scientific divisionism.
  • Van Gogh's time in Arles, marked by mental turmoil and creative frenzy, led to iconic works like "Starry Night," reflecting his internal struggles and visionary perception.

Indice

  1. I mangiatori di patate
  2. Parigi e nuove conoscenze
  3. Relazione con Agostina Segatori
  4. Trasferimento ad Arles
  5. Rottura con Gauguin
  6. La notte stellata

Vincent Van Gogh

• Stile: colori forti stesi “a punto e tratto”, tratte da riproduzioni del maestro giapponese Hokusai come anche la rinnovata prospettiva su base di stesure piatte, pennellata gestuale e materica.

• Influenzerà:

Fauves x la libertà insegnata dalle sue opere che fanno emozionare

Espressionismo = ponte tra il Romanticismo ottocentesco e il Novecento, influenzando uno dei precursori dell’Espressionismo, Edvard Munch x la liberazione della forza del colore e dalla prospettiva.

• Evoluzione:

I mangiatori di patate

I mangiatori di patate (1885-Van Gogh Museum): rivela lo zelo con cui voleva condividere la vita dei minatori belgi presso cui predicava come pastore protestante (come suo padre), ma anche le sue iniziali ispirazioni, ovvero Seurat, per i toni cupi de La Grande Jatte, e Millet per il soggetto aspro e malinconico dei contadini.

In effetti, dopo che sarà internato al manicomio Saint-Remy, van Gogh si farà inviare riproduzioni delle opere di Millet per copiarle, per cui abbiamo due Il seminatore, anche se in quello del figlio della Rivoluzione del ’48 non c’è nessun tormento di sovvertitore sociale.

Parigi e nuove conoscenze

• A Parigi conosce Toulouse-Lautrec, Émile Bernard, Seurat e Gauguin => Autoritratto con cappello di feltro (1887-Van Gogh Museum): iniezione di energia, abbandona toni scuri e i temi sociali, accesi contrasti di colori complementari, divisionismo non scientifico ma comunque vicino a quello di Seurat, le pennellate che seguono il verso della cosa dipinta formano una specie di aureola intorno al suo corpo a significare la sua missione quasi da santo.

Relazione con Agostina Segatori

• In questo periodo ebbe la relazione amorosa più intensa della sua vita con Agostina Segatori, proprietaria del famoso Café du Tambourin, dove le fece un ritratto mentre fumava in una posa che ricorda quella delle tre donne in “La prugna” di Manet, “L’assenzio” di Degas e “Polvere di riso” di Toulouse-Lautrec, quadro comprato per altro dal fratello di van Gogh, Théo.

Trasferimento ad Arles

➢ Ma questa vita non fa per lui, così si trasferisce ad Arles, in Provenza, dove sogna di fondare l’atelier du Midi, una comunità di artisti in reciproco accordo e armonia => La camera dell’artista (1889-Van Gogh Museum): interno della “casa gialla” dove aspettò con ansia il suo maestro, Gauguin. È un autoritratto per oggetti, il riflesso dell’ordine mentale con cui vorrebbe vivere lì, con una prospettiva soggettiva e quasi elementare che però colpisce lo spettatore addirittura fisicamente, quasi provocasse una perdita di stabilità. Per “sottrazione” esegue altri due ritratti:

o La sedia di Vincent mostra una prospettiva particolarmente dissestata perché non coincidente a quella del pavimento sottostante, in più senza ombre, La sedia di Gauguin invece è più scura, come rivela la candela accesa, e dipinta per colori complementari, tentativo di citazione dello stile dell’amico. In effetti, i due vivono insieme per pochi mesi per disaccordi in fatto di pittura, due concezioni troppo opposte seppur entrambe in rottura col passato.

o Eppure si dedicano dei quadri uno all’altro, come Van Gogh che dipinge i girasoli e Autoritratto (Les misérables) di Gauguin, o Autoritratto dedicato a Paul Gauguin di Van Gogh (1888-Cambridge): “come un bonzo, adoratore dell’eterno Buddha” scriverà Vincent al fratello, ovvero come un asceta, magro, sofferente, con capelli rasati, quasi il profeta che diceva il filosofo ottocentesco Schelling. Il verde dello sfondo ricorda le stampe giapponesi ma serve anche da contrasto con i capelli rossi.

o Terrazza del caffè in Place du Forum ad Arles la sera (1888-Otterlo, Museo Kröller-Müller): lo scorcio notturno di una via ricorda l’Avenue de Clichy di Louis Anquetin.

o Il ponte di Langlois ad Arles (1888-Otterlo): un “Giappone europeo”, un tanto sperato paradiso terrestre calmo e allegro. Parte di una serie.

o I girasoli (1889-Van Gogh Museum): uno degli ultimi di una serie in cui è sempre più accentuato il giallo, che dà un senso di allegria smisurata, proprio come si sentiva Vincent.

Rottura con Gauguin

➢ Dopo la rottura con Gauguin e l’automutilazione all’orecchio di Vincent, il pittore è colpito da diverse crisi nervose che si riflettono nei quadri di questo periodo e che lo portano al ricovero nella clinica per alienati mentali di Saint-Remy, dove dipinse in un vero e proprio furore creativo => Autoritratto (1889-Musée d’Orsay): la pennellata si fa turbinosa, il pittore è come prigioniero dei vortici dietro di lui e sulla sua giacca, la gioia di vivere di Arles si è spenta, ora è corrucciato.

La notte stellata

o La notte stellata (1889-New York): i vortici sono ossessivi e inquietanti rivelando un terrore interiore. Solo gli astri sono salvi da questo processo, anzi sono formati dai punti fermi dei turbini, espressione della realtà che Van Gogh vedeva dalla finestra del manicomio. La natura non è minimamente realistica, è più grandiosa come quella di Caspar David Friedrich.

• Muore suicida nel 1890, dopo meno di cinque anni di produzione artistica che però lascia ai suoi eredi circa un migliaio di quadri, mai venduti durante l’esistenza di Vincent, e che ora riempiono due musei (Kröller-Müller e Van Gogh) nella sua Olanda, senza contare le 821 lettere all’amato Théo, un altro specchio della sua anima.

Domande da interrogazione

  1. Quali sono le influenze artistiche di Vincent Van Gogh?
  2. Van Gogh è stato influenzato da Hokusai per l'uso dei colori forti e delle prospettive piatte, da Seurat per i toni cupi e da Millet per i soggetti malinconici. Ha anche conosciuto artisti come Toulouse-Lautrec, Émile Bernard, Seurat e Gauguin a Parigi.

  3. Come ha evoluto il suo stile artistico Van Gogh durante la sua carriera?
  4. Van Gogh ha iniziato con toni scuri e temi sociali, ma a Parigi ha adottato contrasti di colori complementari e un divisionismo vicino a quello di Seurat. Ad Arles, ha cercato di fondare una comunità artistica e ha sviluppato uno stile più soggettivo e elementare.

  5. Qual è stato il rapporto tra Van Gogh e Gauguin?
  6. Van Gogh e Gauguin hanno vissuto insieme ad Arles per un breve periodo, ma le loro concezioni artistiche opposte hanno portato a disaccordi. Nonostante ciò, si sono dedicati quadri l'uno all'altro, come i girasoli di Van Gogh e l'Autoritratto di Gauguin.

  7. Quali sono alcune delle opere più significative di Van Gogh durante il suo soggiorno ad Arles?
  8. Durante il soggiorno ad Arles, Van Gogh ha dipinto opere come "La camera dell'artista", "I girasoli", "Terrazza del caffè in Place du Forum ad Arles la sera" e "Il ponte di Langlois ad Arles", che riflettono il suo sogno di un paradiso artistico.

  9. Come si riflettono le crisi personali di Van Gogh nelle sue opere?
  10. Le crisi personali di Van Gogh si riflettono in opere come "Autoritratto" (1889) e "La notte stellata", dove le pennellate turbinose e i vortici ossessivi esprimono il suo terrore interiore e la perdita della gioia di vivere che aveva ad Arles.

Domande e risposte