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Van Gogh
La vita (1853-1890)
Vincent van Gogh nacque a Groot Zundert (Olanda) nel 1853 da una modesta famiglia;
il padre era un pastore protestante. Da predicatore, condivise la misera vita dei
minatori del Borinage, una regione mineraria del Belgio meridionale. Raggiunto il
fratello Theo a Parigi nel 1886 conobbe Tolouse-Lautrec; entrò in contatto con Monet,
Degas, Renoir, Seurat. Nel 1887 iniziò l’amicizia con Gaugin, conclusasi nel 1888, dopo
due mesi di coabitazione ad Arles, dove van Gogh era andato ad abitare (nella famosa
“casa gialla”). Ad Arles le differenti opinioni dei due uomini erano oggetto di liti, che
culminarono in un gesto autopunitivo di Van Gogh, il quale si tagliò parte di un
orecchio. Dal 1889 fu molte volte ricoverato per “momenti di pazzìa” infatti egli stesso
volle andare in una clinica per alienati mentali. Nel 1890 si stabilì a Auvers-sur-Oise,
sotto la protezione del dott. Gachet, un medico amico degli Impressionisti. In seguito si
suicidò sparandosi un colpo di rivoltella al cuore.
Ideologie
Precursore espressionismo Dramma dell’artista, rifiutato dalla società, che lo
condanna alla follia e al suicidio. Si interroga sul significato dell’esistenza. Si rivolta
perchè prima tenta di inserirsi nella società iscrivendosi in un ordine evangelico, ma
viene rifiutato. All’età di 30 anni si rifugia nella pittura (che poi lo porta al suicidio),
inizia a dipingere all’età di 30 anni e muore a 37 anni
Opere
I mangiatori di patate (1885) 1° opera nel periodo in Olanda, dopo che è stato
accanto ai contadini... (simile a Vagone di 3^classe – Daumier)
Dipinge un interno di una casa (che sa di stalla). Ci sono 5 personaggi che mangiano
patate e bevono caffè bollente. Notiamo una elementarità del segno (se la
paragoniamo con Caravaggio, non c’è qualcosa di grande, ma c’è elementarità).
Elementarità anche nella descrizione delle mani, dei volti (che mette in evidenza i
sentimenti); sguardi che danno intensità alla sua opera. Bambina di spalle
osservatore non deve sconvolgere l’intimità familiare. Li veste con abiti da “contadini”.
Opera inviata a parigi dal fratello Theo. Prima delusione perchè c’è l’impressionismo,
quindi Theo gli consiglia di schiarire la tavolozza.
Autoritratto (1887) attraverso ciò, rappresentava la sua vita, il suo stato
d’animo.. in base allo sguardo (più triste, o più felice), poi dipinge autoritratti nel
manicomio perchè nessuno vuole posare. Tecnica utilizzata: inventa una
pittura a modo suo, tratti di colore (nel cappello tratti a raggiera, sullo sfondo tratti
obliqui...) quindi si può dire che è unico, a se stante.
Ritratto di Pere Tanguy (1888)
(periodo Parigi) personaggio un pò particolare. Apre un
negozio di colori, quindi vendeva tubetti di colori, tele,
supporti per artisti, che volte non potevano comprare
queste cose e scambiavano le opere. Vende anche stampe
Père
giapponesi a basso costo. significa padre, in francese
Tanguy,
ed era il soprannome di dovuto alla sua gentilezza e
al suo spirito caritatevole, che lo spingeva ad acquistare i
quadri degli artisti che altrimenti non potevano permettersi i
materiali per dipingere.
In fondo c’è un Vulcano, un paesaggio innevato, i susini
(molto ripresi nella pittura giapponese). Differenza con mangiatori di patate
intrando in contatto con Parigi, cambia genere e schiarisce il
quadro.
I girasoli: ne dipinge una decina, sembrano opere molto solari ma non lo sono.. si
possono definire ritratti, c’è sempre qualche dettaglio (petali mancanti, girasole rivolto
verso il basso...) E’ stato dipinto con un giallo cromo. Dopo molti anni il giallo tende a
trasformarsi in marrone; ma non si riesce a trovare una tecnica di restauro per
ripristinare lo stato iniziale. Caffè di notte: I colori sono
accesi e discordanti, danno una
sensazione di disagio: Van Gogh
infatti voleva esprimere la
violenza delle passioni umane,
che degeneravano soprattutto
nei caffè. La scena è statica,
manca la vivacità tipica di un
locale pubblico: i personaggi
raffigurati sono isolati, come
chiusi in sé stessi: ad eccezione
della coppia in fondo a sinistra, i
pochi avventori sono sopraffatti
dall'alcool, addormentati, o sono
in procinto di esserlo. Mentre il
padrone del locale (in camice bianco) è appoggiato, con una posa che denota
stanchezza, al tavolo da biliardo, la cui profondità prospettica e la stecca
abbandonatavi sopra concorrono a rendere l'atmosfera ancora più opprimente. La
sedia vuota in primo piano, simile a quella dipinta da Van Gogh nello stesso periodo,
vuole sottintendere il significato dell'assenza. Van Gogh descrisse il quadro in una
lettera al fratello Theo dicendo che voleva esprimere col rosso e verde le terribili
passioni umane.. Caffè di notte esterno: Questo lavoro è il primo
di una trilogia di dipinti che rappresentano cieli
stellati. La composizione di quest’ opera è unica in
tutta la vita artistica di Van Gogh. Le linee della
composizione puntano tutte dirattamente al centro
del quadro, dove si trovano un cavallo ed una
carrozza. Tutto sembra convergere all’ interno
come in un vortice, eppure il tono complessivo
della composizione suggerisce tranquillità, non
agitazione. L’ opera appare scura, ma senza la
presenza del colore nero. Il giallo sfumato di rosso
si trova in contrasto complementare con il blu scuro
della notte, e le stelle in cielo, punti chiari illuminati
come faretti determinano un effetto di grande
naturalezza nella rappresentazione di una scena notturna. ...Inizia la devastazione
sentimentale, la follia in lui.. Strada con cipresso: Primavera 1889 – In
quest’opera si riflette la sua follia che prende il
sopravvento. Vediamo un viottolo (o un fiume), oppure
il campo che sembra un fiume in piena.. Diverse
pennellate.. instabilità! Presenza del cipresso
cimitero, morte.. al centro del quadro.. cielo gioco
vorticoso di pennellate.
Notte stellata (1889): Dipinta affacciandosi alla
finestra con un cappello, e ai lati delle candele..
Primo notturno Amplanair. Stato d’animo: quadro