Concetti Chiave
- La trasformazione di Vienna, guidata dall'architetto von Forster, ha visto la demolizione dei vecchi bastioni e la creazione di spazi pubblici come parchi e musei.
- Il "Ring" di Vienna, ideato per esaltare il potere di Francesco Giuseppe, è caratterizzato da edifici rappresentativi con stili ispirati al passato.
- Camillo Sitte propose di integrare i monumenti del "Ring" con la città mediante edifici e portici, promuovendo una continuità medievale per migliorare la vivibilità urbana.
- Il piano di Cerdà per Barcellona prevedeva una maglia di isolati quadrati smussati e un approccio scientifico all'urbanistica, limitando la densità abitativa.
- Nonostante alcune parti del piano di Cerdà non siano state realizzate, esso divenne un modello per l'urbanistica del primo Novecento.
la trasformazione di Vienna e Barcellona
Nella seconda metà dell'Ottocento diverse città europee subirono una radicale trasformazione. Parigi fu seguita da Vienna, al tempo dominata da Francesco Giuseppe. I vecchi bastioni furono demoliti e lo spazio che essi occupavano fu utilizzato per creare parchi pubblici, l’Opera, il Parlamento, musei, il Palazzo del comune. Due acquedotti conducevano l’acqua delle Alpi alla città.
Il rinnovamento di Vienna fu progettato e diretto dall’architetto von Forster.
In “L’Urbanistica Secondo i suoi Fondamenti Artistici”, il più importante trattato ottocentesco sui principi che dovrebbero regolare la configurazione della città, l’architetto Camillo Sitte propose di collegare attraverso edifici e portici i monumenti del “Ring” con il resto della città, al fine di rimediare al loro isolamento. Infatti, Sitte sostiene la continuità medievale della città allo scopo di renderne gli ambienti più vivibili.
Dopo Vienna fu il turno di Barcellona. Negli anni cinquanta del XIX secolo iniziò anche la trasformazione di Barcellona a opera dell’ingegnere civile Cerdà, membro di una commissione che era stata creare per decidere le modalità attraverso cui attuare l’ampliamento della città. Il piano di Cerdà, il quale, in sintonia con la corrente positivistica che caratterizzava quegli anni, proponeva un approccio scientifico all’urbanistica, e prevedeva una maglia costituita da isolati quadrati smussati agli angoli, al fine di permettere la circolazione nelle strade; inoltre esso stabiliva che due assi attraversassero la maglia e limitava la densità abitativa, oltre ad indicare in maniera precisa il rapporto tra servizi e numero di isolati (es. un mercato ogni 4, un parco ogni 8, un ospedale ogni 16). Tuttavia il piano non fu pienamente rispettato; ad esempio, fu realizzato solo l’asse che percorre la città da sud-ovest a nord-est e i limiti della densità abitativa furono superati. Tuttavia, il piano di Cerdà costituì un punto di riferimento per l’urbanistica della prima metà del Novecento.
Domande da interrogazione
- Quali furono le principali trasformazioni urbanistiche di Vienna nella seconda metà dell'Ottocento?
- Qual era l'approccio di Camillo Sitte all'urbanistica di Vienna?
- Quali erano le caratteristiche principali del piano urbanistico di Cerdà per Barcellona?
Vienna subì una radicale trasformazione sotto il dominio di Francesco Giuseppe, con la demolizione dei vecchi bastioni e la creazione di parchi pubblici, l'Opera, il Parlamento, musei e il Palazzo del comune. L'architetto von Forster progettò il "Ring", una zona con edifici rappresentativi e decorazioni magnifiche.
Camillo Sitte propose di collegare i monumenti del "Ring" con il resto della città attraverso edifici e portici, sostenendo la continuità medievale per rendere gli ambienti più vivibili, come descritto nel suo trattato "L’Urbanistica Secondo i suoi Fondamenti Artistici".
Il piano di Cerdà prevedeva una maglia di isolati quadrati smussati agli angoli per facilitare la circolazione, due assi principali, e limitava la densità abitativa. Stabiliva anche un preciso rapporto tra servizi e numero di isolati, ma non fu pienamente rispettato, influenzando comunque l'urbanistica del Novecento.