Concetti Chiave
- L'opera "Composition" del 1950 rappresenta l'inizio del periodo di piena maturità artistica di Rothko, caratterizzato da rettangoli di colori vivaci.
- Rothko ha scelto l'astrazione per esprimere leggerezza e intimità, utilizzando tonalità combinate e sfumate per creare profili indefiniti.
- I colori dominanti, come rosso e arancione, sono combinati in schemi precisi per evocare un senso di spiritualità ed emozione.
- Rothko ha utilizzato grandi dimensioni per i suoi dipinti, favorendo il coinvolgimento empatico e un'esperienza immersiva per l'osservatore.
- Per stimolare l'interpretazione personale, Rothko ha evitato titoli descrittivi, optando per denominazioni generiche o sequenze di colori.
Composition, del 1950, è un'opera simbolo della ricerca di Rothko, in quanto segna gli inizi dello stile della sua piena maturità, in cui lucenti rettangoli frontali, nelle diverse tonalità del rosso e dell'arancione, alterati a bande sottili di verde brillante, sembrano librarsi sulla superficie della tela. La scelta dell'astrazione fu per Rothko la via più efficace per rendere sulla tela la leggerezza dei pensieri, simboleggiata da tonalità combinate fra loro, sfumate sui bordi e dai profili indefiniti.
Al centro della propria concezione artistica Rothko mise la rivelazione dell'intimo. Rothko elaborò la composizione sulla base di un progetto ideale, scegliendo pochi colori dominanti e combinandoli in uno schema piuttosto preciso di campi a contrasto.I rettangoli di colore non sono definiti in modo netto, ma sconfinano gli uni negli altri. La loro combinazione intende suscitare la sensazione di essere in presenza di un luogo spirituale capace di sfiorare i tasti dell'emotività, complice anche l'utilizzo di un supporto di grandi dimensioni, che l'artista riteneva indispensabile per il coinvolgimento empatico dell'osservatore. Dunque chi osserva il suo quadro, deve collocarsi abbastanza vicino da sentirsi "dentro". Per lasciare spazio all'interpretazione individuale, Rothko rinunciò anche a utilizzare titoli di tipo descrittivo: a partire dai primi anni cinquanta, essi consistono infatti in semplici enunciazioni di sequenze di colori, in tavole numerate o in formule generiche, come appunto Composizione.