Fabrizio Del Dongo
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Concetti Chiave

  • L'opera di Hyacinthe Rigaud è un olio su tavola del 1701, esposto al Museo del Louvre, che misura 277 x 194 cm.
  • Rigaud, ritrattista ufficiale di Luigi XIV, utilizza una tecnica collaborativa, dipingendo personalmente solo parti del ritratto.
  • Il dipinto rappresenta Luigi XIV in un ambiente sontuoso, con simboli che esprimono il potere e la solidità della monarchia.
  • Elementi simbolici includono il manto di ermellino, la spada di Carlo Magno e il fiore di giglio, tutti rappresentativi della monarchia francese.
  • Il ritratto è divenuto un simbolo della ritrattistica di Rigaud, influenzando anche la percezione della nobiltà francese all'estero.

Indice

  1. Descrizione dell'opera
  2. Stile e transizione artistica
  3. Dettagli simbolici e storici
  4. Commissioni e repliche

Descrizione dell'opera

Si tratta di un olio su tavola di Hyacinthe Rigaud, realizzato nel 1701; esposto al Museo del Louvre, misura 277 x 194 cm.
Ritrattista ufficiale della fine del regno di Luigi XIV, Rigaud moltiplicò le rappresentazioni del Re Sole. Per soddisfare la domanda, impiegò molti pittori nel suo studio, ai quali fornì disegni e modelli. La struttura stessa di questo ritratto a figura intera si riferisce a tale divisione dei compiti: la testa è stata dipinta dallo stesso Rigaud su un apposito cartoncino, riportato sulla tela; per il resto del dipinto, il maestro intervenne per le finiture, lasciando ai suoi collaboratori gran parte della realizzazione. Ogni collaboratore era specializzato in un dettaglio diverso: chi nella pittura dei paesaggi, chi in quella della natura morta, chi, invece, era esperto nel raffigurare le battaglie.

Stile e transizione artistica

Per il suo stile, Rigaud si colloca nel periodo di transizione tra classicismo e Rococò. Infatti dopo il 1721, egli sposta la sua attenzione dai ritratti ufficiali di Corte (= pittura d'apparato) verso gli aspetti più reali dell'umanità del Settecento.
Il re è qui rappresentato in un ambiente sontuoso, con un atteggiamento solenne; per renderlo ancora più grande, egli è in piedi su una piattaforma Non è seduto sul trono perché vuole essere un re moderno e poiché occupa l'intera superficie del dipinto, vuole attirare prima di tutto l'occhio dello spettatore. Tutta la luce è su di lui e notiamo il contrasto tra il volto di un uomo di 73 anni e l'eleganza delle sue gambe sottili, leggermente in avanti, come se fosse pronto ad iniziare un passo di danza.

Dettagli simbolici e storici

Tuttavia, Luigi XIV soffriva di gotta, un particolare di cui nel dipinto non abbiamo traccia. Tutto è simbolico: il porpora teso come un baldacchino è il simbolo del suo potere, alla sua destra la colonna di marmo simboleggia il potere e la solidità della monarchia, il velluto fiorito che ricopre i mobili e drappeggia il modello, ci rimanda alla natura monarchica del suo potere. Themis, dea della giustizia, rappresentata in fondo alla colonna, regge una bilancia e una spada: questo significa che il monarca è soprattutto un arbitro. Ma, in realtà, è meno un costume da incoronazione che un costume da cerimoniale: infatti, sotto il manto di ermellino il re indossa il suo costume di corte. È dotato della spada di Carlo Magno, (questo indica la protezione dei fedeli e quindi il potere militare) e si appoggia sullo scettro di Enrico IV, la cui mano di giustizia è posta sullo sgabello accanto alla corona. Con questo, il re afferma l'antichità della monarchia francese, le cui origini risalgono a Carlo Magno. Inoltre, evidenzia il ramo dei Borboni, di cui Enrico IV, suo nonno, è il fondatore, così come quest'ultimo è l'architetto di un forte potere monarchico, basato su uno stato centralizzato, di cui Luigi XIV completò l'istituzione. Il fiore di giglio i cui tre petali rappresentano il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo, così come la collana d'oro e la croce dello Spirito Santo sono i simboli di una politica saggia e ponderata.

Commissioni e repliche

Il re commissionò due dipinti, uno dei quali era per suo nipote, che divenne re di Spagna. Tuttavia, la replica non fu mai inviata e rimane esposta alla Reggia di Versailles, sopra il camino nel salone di Apollo (ex sala del trono).
L'effetto della posa è stupefacente per la ricchezza delle stoffe preziose che costituiscono lo spazio regale entro cui il personaggio non trascura di mostrare con estrema disinvoltura anche la parte meno regale di sé. Da notare che il pittore delinea in tutta la sua verità umana il viso del re e questo ritratto è così diventato quasi un simbolo di tutta la ritrattistica dell'artista. Infatti la maggior parte dei suoi ritratti trovano un esempio in questo a tal punto che lo zar Pietro il Grande era solito chiedersi se tutti i Francesi fossero dei re.

Domande da interrogazione

  1. Qual è l'opera analizzata e dove è esposta?
  2. L'opera analizzata è un olio su tavola di Hyacinthe Rigaud, realizzato nel 1701 e attualmente esposto al Museo del Louvre.

  3. Come lavorava Hyacinthe Rigaud per soddisfare la domanda di ritratti?
  4. Rigaud impiegava molti pittori nel suo studio, fornendo loro disegni e modelli, e interveniva personalmente per le finiture, mentre i collaboratori si occupavano di dettagli specifici.

  5. Quali simboli sono presenti nel ritratto di Luigi XIV e cosa rappresentano?
  6. Il ritratto include simboli come il porpora, la colonna di marmo, il velluto fiorito, la spada di Carlo Magno, e lo scettro di Enrico IV, che rappresentano il potere, la solidità della monarchia, e la protezione militare.

  7. Qual è l'effetto della posa del re nel dipinto?
  8. L'effetto della posa è stupefacente per la ricchezza delle stoffe preziose e la disinvoltura con cui il re mostra anche la parte meno regale di sé, rendendo il ritratto un simbolo della ritrattistica di Rigaud.

  9. Cosa accadde alla replica del dipinto commissionata per il nipote di Luigi XIV?
  10. La replica del dipinto, destinata al nipote di Luigi XIV che divenne re di Spagna, non fu mai inviata e rimane esposta alla Reggia di Versailles.

Domande e risposte