Concetti Chiave
- I macchiaioli, un gruppo di artisti italiani, si formarono nel 1855 e condivisero ideali simili, a differenza dei realisti francesi.
- Il termine "macchiaioli" fu inizialmente usato in modo spregiativo, poiché i critici li accusavano di dipingere solo "macchie".
- La pittura dei macchiaioli era caratterizzata da cambiamenti improvvisi di colore e assenza di disegni preparatori.
- Il realismo italiano si concentrava sulla rappresentazione semplice e diretta della realtà, senza coinvolgimento emotivo.
- Giovanni Fattori era il principale esponente dei macchiaioli, insieme a Telemaco Signorini, Silvestro Lega, Vincenzo Cabianca e Raffaello Sernesi.
Indice
I macchiaioli e la critica
I realisti francesi mai costituirono una scuola, al contrario dei macchiaioli che diedero vita a un gruppo che condivideva i medesimi ideali.
I macchiaioli furono così chiamati in senso spregiativo perché a seguito di un esposizione risalente al 1855, la critica ritenne che tali pittori non fossero in grado di dipingere, si limitavano invece a creare delle semplici macchie; difatti dipingevano senza il sussidio di alcun disegno (né di preparazione, né quello complessivo che si realizzava sulla tela prima di dipingere), dipingevano perciò in maniera spontanea. La loro pittura era poi caratterizzata dall’assenza del passaggio tonale, erano invece presenti nei quadri macchiaioli improvvisi cambi di colore.
Il realismo italiano e i macchiaioli
La volontà dei realismo italiano era quella di raccontare in modo semplice e immediato, senza un coinvolgimento emotivo, la realtà. Il termine realismo sta infatti ad indicare un racconto del vero, non solamente da un punto di vista contenutistico. In Italia i pittori di questa corrente non furono polemici, la maggior parte di essi si dedicò infatti a pittura di paesaggio; era quindi più affini a Millet.
Principali esponenti dei macchiaioli
Tali artisti provenivano da città diverse e si incontrarono a Firenze nel 1855. Il maggiore esponente di questo gruppo era Giovanni Fattori. Altri macchiaioli furono: Telemaco Signorini, che suggerì ironicamente il nome macchiaioli; Silvestro Lega; Vincenzo Cabianca, un veronese; e Raffaello Sernesi.