paoletz00
Ominide
2 min. di lettura
Vota

Concetti Chiave

  • Il realismo francese del 1800 si concentra sulla rappresentazione della realtà senza influenze soggettive, in parallelo con le tendenze letterarie naturaliste e veriste.
  • Il periodo storico è caratterizzato da instabilità politica, con cambiamenti di regime e tensioni sociali, influenzando gli artisti a esplorare temi contemporanei piuttosto che storici o allegorici.
  • Gli artisti iniziano a dipingere per motivi personali piuttosto che per commissioni borghesi, rischiando l'esclusione dal mercato tradizionale.
  • Gustave Courbet, figura chiave del movimento, sfida le convenzioni espositive aprendo il suo Padiglione del realismo nel 1855, accanto ai tradizionali Saloon.
  • Il registro delle opinioni del pubblico al padiglione di Courbet rivela reazioni di disapprovazione e disprezzo da parte della borghesia verso il nuovo stile pittorico.

Indice

  1. L'arte come cronaca della realtà
  2. Il rifiuto della borghesia verso il realismo

L'arte come cronaca della realtà

Nella seconda metà del 1800 la pittura sentì l’esigenza di documentare e rappresentare la realtà, senza proporre il proprio punto di vista. È lo stesso atteggiamento che assunsero i naturalisti e i veristi in letteratura.
In Francia nonostante fosse salito al trono Luigi Filippo d’Orleans, rimase un malcontento sociale legato al fatto che la monarchia di d’Orleans, pur essendo costituzionale, ebbe degli aspetti negativi e quindi deluse il popolo. L’obiettivo dei francesi era infatti di farla cadere, tanto che con i moti rivoluzionari del 1848 riuscirono a destituire d’Orleans e a proclamare la repubblica. Napoleone III però nel 1852 fece un colpo di stato e si proclamò imperatore. Questi innumerevoli cambiamenti politici condussero a vari squilibri che portarono alcuni artisti ad affermare che il raccontare in maniera sentimentale, con delle allegorie, così come faceva Delacroix, era superato e inutile. L’arte non doveva più attingere dal passato, ma doveva diventare uno strumento per la società: l’artista deve divenire un cronista che presenta sia gli aspetti positivi, che quelli negativi dei fenomeni.

Il rifiuto della borghesia verso il realismo

Gli artisti iniziarono così ad osservare la realtà in tutti i suoi aspetti e i borghesi non furono più i committenti delle opere, perché in questo periodo gli artisti iniziarono a dipingere per convinzione personale. Questi pittori, molto sovversivi, rischiano così di essere rifiutati dai compratori. Un esponente di questo movimento fu

Coubert nacque ad Ornans e si formò da autodidatta. Alla fine degli anni ‘40 del 1800 realizzò delle opere che tentò di esporre ai Saloon che però furono rifiutate, così nel 1855, anno in cui convenzionalmente nacque il realismo, aprì un padiglione, una mostra personale, accanto ai Saloon: il Padiglione del realismo. La gente incuriosita visitò il padiglione e lasciò dei commenti sullo stesso, difatti Coubert mise un registro di modo che i visitatori potessero lasciare la loro opinione. Da questo registro si potè comprendere che la borghesia era irritata e sprezzante verso questa pittura.

Domande da interrogazione

  1. Qual era l'obiettivo principale del realismo francese nella pittura del 1800?
  2. L'obiettivo principale del realismo francese era documentare e rappresentare la realtà senza proporre un punto di vista personale, simile all'approccio dei naturalisti e veristi in letteratura.

  3. Quali furono le conseguenze dei cambiamenti politici in Francia per gli artisti del periodo?
  4. I cambiamenti politici in Francia portarono alcuni artisti a rifiutare l'arte sentimentale e allegorica, come quella di Delacroix, e a vedere l'arte come uno strumento per la società, dove l'artista diventa un cronista della realtà.

  5. Come reagì la borghesia alle opere di Coubert esposte nel Padiglione del realismo?
  6. La borghesia reagì in modo irritato e sprezzante verso le opere di Coubert, come evidenziato dai commenti lasciati nel registro del Padiglione del realismo.

Domande e risposte