Concetti Chiave
- Il restauro moderno si concentra sulla conservazione e riparazione di opere d'arte, evitando interventi inventivi e prolungando la loro vita.
- Il restauratore deve possedere competenze tecnico-scientifiche e storico-artistiche per comprendere l'opera e pianificare il restauro.
- Le indagini scientifiche utilizzano tecnologie avanzate come radiografie e analisi chimiche per esaminare la struttura interna delle opere senza danneggiarle.
- La riflettografia a raggi infrarossi e la radiografia permettono di esplorare gli strati nascosti di un'opera, rivelando dettagli come disegni preparatori e pentimenti.
- Le analisi scientifiche possono svelare la storia di un'opera, come nel caso del trittico di Agostino Bombelli, dove sono state eliminate ridipinture successive per recuperare l'originale.
Indice
Importanza del restauro
La tutela del nostro ricco patrimonio artistico richiede un complesso lavoro di conservazione dei beni affinché questi non vadano dispersi o rovinati. Il restauro è una delle attività che si attuano per la salvaguardia delle opere, rimediando al loro deterioramento attraverso un’attenta operazione di consolidamento e di pulitura. Mentre in passato restaurare significava soprattutto intervenire sulle parti mancanti rifacendo ciò che era andato perduto anche inventandolo, oggi vuol dire curare la salute dell’opera, riparando i danni del tempo e prolungandone il più a lungo possibile la vita.
Competenze del restauratore moderno
Oltre ad essere un profondo conoscitore della cultura storico-artistica, il restauratore oggi deve anche possedere una conoscenza tecnico-scientifica. Egli, infatti, deve essere in grado di leggere l’opera nei suoi vari aspetti, analizzando sia l’artista che l’ha prodotta e il contesto in cui è nata, sia i materiali utilizzati per produrla. Questa fase preliminare è indispensabile per scegliere le diverse indagini da compiere al fine di comprendere le cause del suo degrado e individuare poi le strategie più opportune per il restauro, documentando ogni fase del lavoro con numerose fotografie, annotazioni, schizzi, disegni e rilievi.
Tecniche di indagine non distruttive
Prima di ogni intervento il restauratore raccoglie un’accurata documentazione storica dell’opera con tutte le informazioni relative alla tecnica utilizzata per la sua esecuzione, al suo stato di conservazione e a eventuali restauri già realizzati in precedenza. Per compiere le indagini non distruttive si avvale di strumenti e di apparecchiature moderni (per esempio: radiografie, riflettografie, esami all’ultravioletto e analisi chimiche) che gli permettono di vedere oltre la superficie dell’opera e scoprire i suoi segreti più nascosti. Per osservare la superficie di un dipinto i tecnici utilizzano la luce radente di una fonte luminosa laterale che mette in evidenza le zone di colore sollevate dal supporto e le crepature dello strato pittorico (crettatura). Con il microscopio ad alta definizione si può analizzare un piccolissimo frammento del colore per conoscere la composizione dei pigmenti e individuare quanti strati sovrapposti di pittura ci sono in quel campione.
Analisi avanzate e scoperte storiche
Per indagare gli strati non visibili a occhio nudo, i tecnici utilizzano la riflettografia a raggi infrarossi e la radiografia. Con queste apparecchiature è possibile attraversare lo strato pittorico più superficiale e leggere in profondità l’opera, giungendo fino al suo supporto. Le analisi permettono anche di ricostruire la storia più intima dell’opera, svelando le sue fasi di esecuzione e il modo di lavorare dell’artista. Si può leggere il disegno preparatorio del dipinto, nascosto dallo strato di pigmento, oppure evidenziare i pentimenti dell’autore, cioè le correzioni che egli ha apportato alla composizione durante l’esecuzione. Il trittico cinquecentesco di Agostino Bombelli venne ampliato e rimaneggiato circa duecento anni più tardi e in quella occasione l’immagine del donatore fu ridipinta come rivela l’esame della riflettografia . Qui si intravede parte del profilo del ritratto originale accanto a quello più recente e completo. L’immagine a sinistra mostra le fasi di restauro che hanno eliminato le ridipinture settecentesche e riportato alla luce il ritratto del donatore originale .
Domande da interrogazione
- Qual è l'importanza del restauro nel contesto della tutela del patrimonio artistico?
- Quali competenze deve possedere un restauratore moderno?
- Quali strumenti vengono utilizzati per le indagini scientifiche sulle opere d'arte?
- Come si analizzano gli strati non visibili di un'opera d'arte?
- Qual è un esempio di scoperta ottenuta tramite riflettografia?
Il restauro è fondamentale per la salvaguardia delle opere d'arte, poiché mira a riparare i danni del tempo e prolungare la vita delle opere attraverso operazioni di consolidamento e pulitura.
Un restauratore moderno deve avere una conoscenza sia storico-artistica che tecnico-scientifica, per analizzare l'opera nei suoi vari aspetti e scegliere le strategie di restauro più opportune.
Vengono utilizzati strumenti moderni come radiografie, riflettografie, esami all'ultravioletto e analisi chimiche per vedere oltre la superficie dell'opera e scoprire i suoi segreti nascosti.
Gli strati non visibili vengono analizzati utilizzando la riflettografia a raggi infrarossi e la radiografia, che permettono di leggere in profondità l'opera e ricostruire la sua storia più intima.
Un esempio è il trittico cinquecentesco di Agostino Bombelli, dove la riflettografia ha rivelato che l'immagine del donatore fu ridipinta circa duecento anni dopo, mostrando il profilo originale accanto a quello più recente.