Concetti Chiave
- Il movimento nucleare, nato a Milano nel 1950, si ispira alle ricerche scientifiche sull'atomo per rappresentare la frammentazione della materia.
- Utilizza una varietà di materiali e tecniche artistiche, come dripping e collage, per esplorare la disintegrazione della materia.
- Si contrappone a correnti come l'astrattismo e il naturalismo, proponendo un'arte che riflette la disgregazione atomica.
- Il Manifesto del Nouveau Réalisme, pubblicato nel 1960, connette l'arte e il quotidiano, incorporando oggetti moderni e industriali.
- Artisti come Hains, Klein, Arman, e Rotella partecipano al movimento, coordinati dal critico Pierre Restany, per innovare il linguaggio artistico.
Origini del movimento nucleare
Fondato a Milano nel 1950, il movimento nucleare si sviluppa a partire da una riflessione sulla situazione sociale e culturale di quell’epoca, in particolare si ricollega all’interesse per le ricerche scientifiche sull’atomo.
La finalità del movimento è quella di costruire un ipotetico “paesaggio nucleare” (una realtà dove si riconosca la natura frammentata della materia, interamente composta di atomi) attraverso un’ampia sperimentazione sia di materiali che di tecniche.
Il tema principale è appunto la disintegrazione e frammentazione della materia e la sua rappresentazione costituisce il contenuto delle opere.
Tecniche e materiali innovativi
Partendo dal surrealismo e dall’automatismo psichico, si contrappongono sia all’astrattismo che al naturalismo, con lo scopo di rappresentare pittoricamente la disgregazione della materia.
L’uso di materiali e tecniche va, indifferentemente, dal dripping al collage al frottage ecc.
Il Manifesto del Nouveau Réalisme viene pubblicato a Milano nel 1960.
Il movimento riunisce un gruppo di artisti francesi (fra cui Hains, Klein, Arman, César) e l’italiano Mimmo Rotella, coordinati dal critico Pierre Restany.
Nel manifesto viene ribadita la necessità di porre in relazione il mondo dell’arte e il mondo del quotidiano (come in altri movimenti di quegli anni).
L’artista non è più colui che detiene il sapere tecnico, ma colui che utilizza tutte le tecniche, tutte le immagini e tutti gli oggetti che il mondo moderno ha prodotto. Vengono così utilizzati i materiali più disparati: immagini pubblicitarie, manifesti cinematografici, luci fluorescenti, superfici colorate, resti di cibo, rottami di ferro.
Assemblaggio, accumulo, stratificazione, conservazione fanno parte di un linguaggio nuovo e l’opera d’arte diventa testimonianza di un mondo moderno trasformato dalla produzione industriale e della comunicazione.