Concetti Chiave
- Nel 1932, Michelucci partecipò al concorso per la nuova stazione di Santa Maria Novella, presentando una proposta rivoluzionaria.
- Il progetto di Michelucci fu approvato grazie all'intermediazione di Marcello Piacentini, che convinse Mussolini a supportarlo.
- La stazione fu costruita rapidamente con tecnologie avanzate, come acciaio e calcestruzzo armato, per non interrompere il traffico ferroviario.
- L'edificio è progettato orizzontalmente per non contrapporsi all'abside di Santa Maria Novella, con una forma squadrata adatta alle sue funzioni.
- La stazione ha 16 binari paralleli, con spazi suddivisi rigorosamente e una galleria di testa coperta da vetrate a sbalzo che ospita vari servizi.
Indice
L'inizio della carriera di Michelucci
Nel 1923 l'architetto Michelucci supera l'esame di abilitazione alla professione di architetto del professore all'università di Firenze.
Proprio all'interno dell'ambiente universitario ha la possibilità di partecipare al concorso del 1932 per la costruzione della nuova stazione di Santa Maria Novella. Il professore presenta in meno di un mese la sua proposta rivoluzionaria. Il concorso si conclude senza trovare una soluzione. Siccome si tratta di intervenire a poche centinaia di metri dalla abside di Santa Maria novella si aggiunge l'ambiguità nella scelta ideologica. Infatti, se il fascismo avesse dato via libera al progetto proposto sarebbe, ciò stato il riconoscimento della validità delle teorie moderniste. Tuttavia è fondamentale il lavoro fatto da Marcello Piacentini, che, da intermediario, spera di convincere molti intellettuali antifascisti e riesce a convincere direttamente Mussolini a dargli appoggio.
La realizzazione del progetto
Dopo che il progetto è stato approvato la realizzazione avviene in tempi molto rapidi, grazie alle tecnologie adottate dal gruppo. Viene utilizzato ampiamente acciaio e calcestruzzo armato e il cantiere viene organizzato a settori in modo tale che il traffico dei treni non sia interrotto. L'edificio ha uno sviluppo prettamente orizzontale, in modo tale che non si contrapponga all'abside di Santa Maria Novella.
La struttura della stazione
Questo edificio è di forma squadrata e la scelta è dettata dalle funzioni per cui è adibito. Siccome si tratta di una stazione di testa, in cui treni arrivano in un senso e ripartono in quello opposto, l'elemento centrale è costituito da 16 binari paralleli. Grazie a questa gerarchia rigorosa gli spazi sono suddivisi in questo modo: l'uscita si trova sul lato destro vicino ai binari di arrivo mentre l'ingresso si trova leggermente spostato verso sinistra. Una galleria di testa percorre la stazione in modo perpendicolare. È coperta con vetrate a sbalzo ed è il primo elemento di raccordo, dove ci sono il ristorante e il deposito bagagli. Le biglietterie sono vicine ai binari di partenza e sono segnate da lucernari vetrati che interrompono la massa muraria.
Domande da interrogazione
- Qual è stato il ruolo di Marcello Piacentini nel progetto della stazione di Santa Maria Novella?
- Quali materiali e tecnologie sono stati utilizzati per la costruzione della stazione?
- Come sono organizzati gli spazi all'interno della stazione di Santa Maria Novella?
Marcello Piacentini ha svolto un ruolo fondamentale come intermediario, riuscendo a convincere molti intellettuali antifascisti e direttamente Mussolini a supportare il progetto.
Sono stati ampiamente utilizzati acciaio e calcestruzzo armato, e il cantiere è stato organizzato a settori per non interrompere il traffico ferroviario.
Gli spazi sono suddivisi con una gerarchia rigorosa: l'uscita è sul lato destro vicino ai binari di arrivo, l'ingresso è leggermente spostato a sinistra, e una galleria di testa perpendicolare coperta con vetrate a sbalzo collega i vari elementi.