Concetti Chiave
- Le Nove, vicino a Bassano del Grappa, è storicamente noto per le sue fabbriche di ceramica risalenti al XVII secolo.
- Pasquale Antonibon iniziò la produzione di porcellana tra il 1750 e il 1752, ma incontrò difficoltà a causa di un concorrente che sottrasse segreti di fabbricazione.
- La produzione si distinse per le teiere e tazze decorate in stile rocaille e con idilli pastorali, usando colori vivaci come rosso, azzurro e verde.
- Caratteristiche uniche dei prodotti includevano giardiniere traforate e tazze da puerpera con manici a forma di rami e volute rocaille.
- Opere di artisti come Giovanni Marcon e Domenico Bosello arricchirono la produzione, con temi mitologici e dettagli barocchi di alta qualità.
Indice
Storia delle ceramiche di Le Nove
Le Nove è un centro abitato che si trova a pochi chilometri da Bassano del Grappa. Fin dalla metà del XVII secolo, essa contava numerose fabbriche di ceramica. I primi tentativi di produrre articoli in porcellana furono fatti tra il 1750 e il 1752 per opera di Pasquale Antonibon, già titolare di una manifattura di maioliche. Purtroppo, dopo aver avuto il privilegio da parte del Senato veneziano, egli si ammalò gravemente e un suo concorrente, Cozzi, ne approfitto per sottrargli i segreti della fabbricazione e i lavoranti. Ci fu un processo vinto da antonimo dopodiché la sua attività progredì a tal punto che il numero degli artigiani raggiunse 132 unità. L’attività durò a fasi alterne fino al 1825 in cui la fabbricazione di porcellane cessò del tutto e gli Antonibon continuarono a produrre soltanto maioliche.
Produzione e decorazioni iniziali
Durante la gestione iniziale (fino al 1773), furono prodotte numerose teiere decorate con bassorilievi e tazze con volute in stile”rocaille” oppure ornate da idilli pastorali ispirati a volte alle incisioni di Boucher. I colori appaiono particolarmente freschi e brillanti, come il rosso acceso, l’azzurro, il verde intenso, il porpora e il giallo vivo.
Innovazioni e motivi tipici
Quando fu assunto il veneziano Giovanni Marcon come modellatore e pittore capo furono prediletti gli idilli arcadici, le scene portuali con personaggi turchi, le cacce e le battaglie desunte da stampe dell’epoca. Le forme del vasellame non presentano una particolare originalità rispetto a manifatture coeve, eccetto le giardiniere dai sostegni traforate e le tazze da puerpera, molto decorate con manici a forma di piccoli rami e con volute “rocaille”. Un motivo tipico delle Nove è rappresentato dal pomello del coperchio e dai manici formata da uno o da più puttini. Tra gli altri motivi ornamentali troviamo i soliti fiori, frutti o cineserie di moda in quell’epoca.
Contributi di Domenico Bosello
Un altro modellatore della manifattura fu il veneziano Domenico Bosello A lui dobbiamo numerosi gruppi mitologici, allegorici e pastorali di grande qualità, con dettagli di eleganti fattura. In genere i suoi personaggi sono collocati su basamenti rocciosi con fiori e piante di un certo sapore barocco. Di notevole interesse è invece il vasellame e fra tutti quello conservato al Victoria and Albert Museum di Londra, ornato con figure dell’armata napoleonica e con alcune scene portuali.
Domande da interrogazione
- Quali furono i primi tentativi di produzione di porcellana a Le Nove?
- Quali sono alcune delle caratteristiche distintive delle ceramiche prodotte durante la gestione iniziale della manifattura?
- Chi furono alcuni dei modellatori e pittori principali della manifattura e quali furono i loro contributi?
I primi tentativi di produrre articoli in porcellana a Le Nove furono fatti tra il 1750 e il 1752 da Pasquale Antonibon, che già gestiva una manifattura di maioliche.
Durante la gestione iniziale, furono prodotte teiere decorate con bassorilievi e tazze in stile "rocaille", con colori freschi e brillanti come il rosso acceso e l'azzurro. Le forme del vasellame non erano particolarmente originali, eccetto le giardiniere traforate e le tazze da puerpera.
Giovanni Marcon e Domenico Bosello furono modellatori e pittori principali. Marcon prediligeva idilli arcadici e scene portuali, mentre Bosello creò gruppi mitologici e pastorali di grande qualità, con dettagli eleganti e basamenti rocciosi.