Gerson Maceri
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Concetti Chiave

  • Edouard Manet, nato a Parigi, inizia la sua formazione artistica nel 1850 con Thomas Couture, ma rapidamente abbandona il suo maestro per esplorare i coloristi del passato come Tiziano e Velazquez.
  • Nonostante il successo commerciale delle sue opere, Manet ha affrontato il rifiuto dei Salons ufficiali, diventando una figura chiave del movimento impressionista anche senza partecipare alla prima esposizione del 1874.
  • La "Colazione sull’erba" del 1863, esposta al "Salon des Refuses", scandalizza per il suo nudo femminile realistico e per l'abbandono delle convenzioni accademiche, ispirandosi a modelli classici come il "Concerto campestre" di Giorgione.
  • "Olympia" del 1863, presentata al Salon del 1865, conferma Manet come portavoce dell'antiaccademismo, con il suo crudo realismo e l'uso innovativo dei colori che sfidano le regole tradizionali del chiaroscuro.
  • Le opere di Manet, pur criticate per la tecnica e il soggetto, introducono un nuovo modo di vedere la realtà, con pennellate veloci e contrasti cromatici che danno vita a un'atmosfera fresca e vivace.

Indice

  1. La formazione artistica di Manet
  2. Viaggi e influenze artistiche
  3. Colazione sull'erba e lo scandalo
  4. Olympia e l'antiaccademismo

La formazione artistica di Manet

La formazione, la vita: Nasce a Parigi, il padre lo fa imbarcare ma lui, indisciplinato, è bocciato all’esame per ufficiale di marina. Inizia la formazione artistica nel 1850 presso Thomas Couture, un mediocre pittore accademico. Nel 1856 ne lascia l’atelier giudicando “vuota” l’arte del maestro.

Viaggi e influenze artistiche

Viaggia in Olanda, Germania, Austria, Italia.

Nei musei apprezza i coloristi del passato da Tiziano a Velazquez. I Salons rifiutano le sue opere. Nel 1861 conosce Degas, con cui nasce una profonda amicizia al Cafè Guerbois. Nel 1869 comincia a dipingere “en plein air” sul retro del Louvre. Viaggia in Olanda e Inghilterra, diventa famoso, vende bene le sue opere ma lotta ancora con i salons. Quando nel 1874 c’è la prima esposizione impressionista, Manet manca ma è forte la sua presenza morale. Negli anni seguenti ha crisi depressive, dal 1878 ha l’atassia, che lo porta alla paralisi degli arti inferiori dopo la sifilide contratta a Rio de Janeiro. Dipinge fino alla morte, nel 1883, presenti tutti gli impressionisti tranne Renoir, l’ultima radunata.

Colazione sull'erba e lo scandalo

Colazione sull’erba” (1863) Olio su tela, Musée d’Orsay, Parigi. Esposto al “Salon des Refuses”, fu al centro dello scandalo per il crudo realismo del nudo femminile. I critici filo accademici lo accusano di una volgarità e malizia non sue. Non era il nudo in sé ad esser criticato, ma il fatto che rappresentava non una dea ma una ragazza del tempo. Anche gli uomini non vestivano vesti classiche o rinascimentali ma gli “orribili costumi moderni francesi”. Insomma, si critica l’abbandono del linguaggio accademico della mitologia ed allegoria, e la rappresentazione di “una comune prostituta con due studenti maleducati in vacanza”. Manet invece ha bene in mente i modelli di Giorgione, “Concerto campestre” e, delle incisioni di Raimondi tratte da Raffaello. L’ispirazione dunque è classica, e ciò che disturba non è il soggetto ma la sua attualizzazione. La tecnica fu definita ridicola, si dice non abbia saputo usare né la prospettiva né il chiaroscuro. Delacroix dice: “La tinta stridente penetra negli occhi come una sega d’acciaio, i personaggi si stagliano con crudezza, Manet ha l’asprezza di quei frutti che non matureranno mai”. Personaggi e sfondo sono trattati diversamente, i primi sono come ritagliati e incollati sul secondo, come fossero privi di volume. La profondità prospettica non è data dal disegno ma dagli alberi disposti su piani successivi, che si sovrappongono come in una quinta teatrale. Le zone di ombre e luce sono date per sovrapposizione e non col chiaroscuro. I colori sono stesi con pennellate veloci, giustapponendo colori caldi e freddi che creano un contrasto che li rende più vivaci. L’atmosfera è fresca e luminosa. Manet “Pittore di Sensazioni”.

Olympia e l'antiaccademismo

“Olympia” (1863) Olio su tela, Musèe d’Orsay, Parigi. Presentata al salon del 1865, riconferma Manet come portavoce dell’antiaccademismo. Ispirato dalla Venere di Urbino di Tiziano, rappresenta con crudo realismo una donna nuda semisdraiata su un letto disfatto. Ai suoi piedi un gatto nero, mentre una domestica di colore le porge i fiori di un ammiratore. Lo scandalo è duplice: il soggetto è ritenuto volgare e sconveniente (prostituta) rappresentata sul posto di lavoro; inoltre non sa modellare i corpi con il chiaroscuro, e usa i colori in modo primitivo e pasticciato. La ragazza ha un corpo acerbo e sgraziato, privo delle morbide sinuosità dei pittori accademici. Nello spettatore c’è senso di disagio, situazione spiacevole. Nudità sottolineata dal malizioso nastrino di raso al collo, lo sguardo è beffardo. La posa è sprezzante, la mano è premuta sul basso ventre come nelle immagini pornografiche del tempo, che circolavano nei salotti mondani.

Domande da interrogazione

  1. Qual è stata la formazione artistica di Edouard Manet?
  2. Manet ha iniziato la sua formazione artistica nel 1850 presso Thomas Couture, ma ha lasciato l'atelier nel 1856, giudicando "vuota" l'arte del maestro. Ha viaggiato in vari paesi europei, apprezzando i coloristi del passato.

  3. Quali sono stati i principali scandali legati alle opere di Manet?
  4. Le opere "Colazione sull'erba" e "Olympia" hanno suscitato scandalo per il loro crudo realismo e l'abbandono del linguaggio accademico, rappresentando soggetti contemporanei in modo provocatorio.

  5. Come è stata accolta l'opera "Colazione sull'erba"?
  6. "Colazione sull'erba" è stata esposta al "Salon des Refuses" e criticata per il suo realismo e per l'abbandono delle convenzioni accademiche, rappresentando una ragazza del tempo e uomini in abiti moderni.

  7. Quali sono le caratteristiche tecniche delle opere di Manet?
  8. Manet è noto per l'uso di pennellate veloci, giustapposizione di colori caldi e freddi, e per la mancanza di chiaroscuro tradizionale, creando un'atmosfera fresca e luminosa.

  9. In che modo "Olympia" ha confermato Manet come portavoce dell'antiaccademismo?
  10. "Olympia" ha confermato Manet come portavoce dell'antiaccademismo per il suo crudo realismo e la rappresentazione di una donna nuda in un contesto considerato volgare, sfidando le convenzioni accademiche dell'epoca.

Domande e risposte